
(AGENPARL) – gio 12 settembre 2024 Ieri sera a Mortegliano un importante convegno sulla gestione del
prezioso bene a fronte del cambio climatico
Mortegliano, 12 set – “L’acqua ? un bene prezioso per la vita e
l’agricoltura, ma non ? infinito: le conclamate condizioni di
mutazione climatica alle quali assistiamo, lo rendono
disponibile, sotto forma di precipitazione, in misura di fatto
immutata nel corso degli ultimi cento anni ma oggi le tempistiche
del ciclo sono molto diverse. Abbiamo, e avremo sempre pi?,
estati senza pioggia mentre aumenteranno gli autunni con maggiori
rovesci. Piove, quindi, in tempi pi? concentrati, alternati a
lunghi periodi di siccit?. Questo ha, e avr?, un effetto
impattante sul sistema delle nostre coltivazioni: una conseguenza
non trascurabile che va affrontata con uno sforzo da parte di
tutti, che deve comprendere anche un cambio di cultura
nell’impiego dell’acqua, e non solo per l’irrigazione”.
Lo ha sottolineato l’assessore regionale alle Risorse
agroalimentari, forestali, ittiche e Montagna del Friuli Venezia
Giulia, Stefano Zannier, intervento ieri sera, a Mortegliano, al
convegno “Blave di Morten. Economia e territorio”, giunto
quest’anno alla sua trentesima edizione. Il tema trattato, di
grande attualit?, ruotava attorno alla gestione dell’acqua in
relazione ai cambiamenti climatici, con un focus dedicato a quale
irrigazione serva in agricoltura nel Medio Friuli.
Presenti, tra gli altri, il sindaco di Mortegliano, Roberto
Zuliani, il presidente de “La Blave di Mortean – Societ?
cooperativa agricola”, Eddi Gomboso, il presidente
Confcooperative Fvg, Daniele Castagnaviz, il direttore generale
del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, Armando Di Nardo, e
il responsabile della “Funzione clima e meteo” di Arpa Fvg.
“Per far fronte a questa mutazione, che secondo gli esperti del
settore potrebbe portare entro fine secolo a un aumento della
temperatura di circa 6 gradi, di 1-2 gradi nella migliore delle
ipotesi, serve un cambio nella modalit? di irrigazione, cos? da
poter risparmiare la risorsa idrica – ha detto Zannier -. Il
percorso non ? n? semplice n? immediato. ? chiaro che riuscire a
gestire una riconversione dei sistemi e del trasporto dell’acqua
alla massima efficienza ha dei costi importanti: serviranno
decenni, infatti, per uscire a effettuare una totale
riconversione”.
“? importante sottolineare che anche i sistemi gi? esistenti
possono essere utilizzati al loro meglio, con delle tecnologie e
con modalit? di distribuzione in campo di alta efficienza – ha
fatto notare l’assessore -. Bisogna cercare, quindi, di dare la
massima spinta in questo senso, anche con un sostegno agli
investimenti – peraltro gi? attivo da alcuni anni – finalizzati a
convertire i sistemi di distribuzione in campo con sistemi ad
alta efficienza e a bassi consumi. Questo render? disponibile un
quantitativo d’acqua maggiore anche per quelle aree dove oggi il
prezioso bene non c’?, e consentir? al contempo di avere un
risparmio irriguo pure per riuscire a gestire ulteriori esigenze
che, peraltro, in alcuni casi, sono anche quelle primarie”.
“Dobbiamo lasciare delle acque all’interno dei corsi, per essere
cos? meno soggetti alle fluttuazioni rispetto alla presenza o
meno di precipitazioni: pi? riusciamo a contenere i consumi e a
utilizzare in maniera intelligente la risorsa idrica, migliore
sar? la situazione, garantendo a una platea pi? ampia la
possibilit? di disporre di un bene che ? indispensabile per fare
agricoltura” ha rimarcato Zannier.
L’esponente dell’Esecutivo regionale ha ricordato, infine, che
“Il Consorzio di bonifica pianura friulana ha beneficiato,
attraverso i fondi Pnrr e di fondi Fc, di diverse centinaia di
milioni di euro. ? chiaro, per?, che alcuni di questi interventi
non sono quelli auspicati da molti di noi, perch? le regole del
Piano nazionale di ripresa e resilienza non consentivano di
realizzare una conversione, ad esempio, da sistemi a scorrimento
a sistemi a pressione. L’aver sistemato parti di condotte a
scorrimento ha comunque generato una perdita minore di acqua, con
la possibilit? di averne di pi?. Il percorso, a ogni modo,
richieder? ancora decenni, perch? i volumi finanziari necessari
sono sicuramente fuori dalla portata delle sole spalle regionali”.
ARC/PT/gg
121003 SET 24