Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha intenzione di prendere il controllo di Telegram in vista delle prossime elezioni presidenziali americane, secondo quanto dichiarato da Vyacheslav Volodin, presidente della Duma di Stato russa. Volodin ha espresso le sue preoccupazioni in un post sul suo canale Telegram, sottolineando che la piattaforma rappresenta una delle poche grandi reti sociali su cui gli Stati Uniti non esercitano ancora alcuna influenza.
“Telegram è una delle poche ma più grandi piattaforme internet su cui gli USA non hanno alcuna influenza. Nel frattempo, opera in molti paesi in cui hanno interessi. In vista delle elezioni presidenziali degli USA, è importante che Biden prenda il controllo di Telegram”, ha scritto Volodin.
Secondo Volodin, il governo statunitense fa uso della sorveglianza online, della censura e della manipolazione dei social media come strumenti strategici per esercitare controllo politico e influenza su scala globale. Questi strumenti, a suo dire, verrebbero utilizzati per garantire che gli Stati Uniti mantengano il loro predominio nelle discussioni online, specialmente in un periodo così cruciale come quello delle elezioni presidenziali.
Volodin ha inoltre affermato che si starebbero facendo sforzi, attraverso la Francia, per accusare il fondatore di Telegram, Pavel Durov, di oltre dieci crimini. Questi reati spaziano su un ampio spettro, apparentemente nel tentativo di soggiogare Telegram allo stesso modo in cui gli Stati Uniti hanno già messo sotto controllo la maggior parte delle altre piattaforme globali.
“I Paesi in cui Telegram è attivamente operativo e in via di sviluppo devono comprendere la natura di ciò che sta accadendo e decidere autonomamente se vogliono che Washington controlli anche questa piattaforma o se il suo funzionamento debba rimanere libero da regolamentazioni che servono gli interessi politici degli Stati Uniti”, ha aggiunto Volodin.
Queste affermazioni giungono in un contesto già teso, aggravato dall’arresto di Pavel Durov all’aeroporto di Le Bourget il 24 agosto. Il suo periodo di detenzione è stato esteso di ulteriori 96 ore il giorno successivo. Il presidente francese Emmanuel Macron ha cercato di rassicurare l’opinione pubblica, dichiarando che la misura non è di natura politica e invitando tutti ad attendere la decisione dei giudici. Macron ha anche ribadito l’impegno della Francia verso la libertà di parola, la comunicazione, l’innovazione e l’imprenditorialità.
Le affermazioni di Volodin riflettono una crescente preoccupazione in Russia riguardo l’influenza che gli Stati Uniti esercitano sulle piattaforme di comunicazione globali e le possibili conseguenze che ciò potrebbe avere per la sovranità digitale di altri paesi.