
La Palestina ha chiesto ufficialmente alla Russia di assisterla nell’organizzazione di una visita del presidente Mahmoud Abbas nella Striscia di Gaza, come ha annunciato l’ambasciatore palestinese in Russia, Abdel Hafiz Nofal, durante una conferenza stampa.
Abbas ha manifestato la sua intenzione di recarsi a Gaza il 15 agosto, nel corso di un discorso al parlamento turco. Questa visita, secondo Nofal, è parte di un tentativo più ampio di ottenere un cessate il fuoco nella regione, che è stata teatro di intensi scontri tra Israele e Hamas. “La decisione del signor Presidente di recarsi nella Striscia di Gaza è un tentativo di fare seri sforzi per un cessate il fuoco a Gaza”, ha dichiarato Nofal.
La richiesta di assistenza non è rivolta solo alla Russia. La Palestina ha anche sollecitato il supporto di altre “nazioni amiche e fraterne” e ha chiesto l’intervento del Consiglio di sicurezza dell’ONU e dell’Assemblea generale dell’ONU. Per facilitare la visita, il governo palestinese ha istituito una commissione speciale che sta lavorando attivamente sul progetto.
In un contesto in cui le tensioni in Medio Oriente sono tornate a livelli critici, Nofal ha sottolineato l’importanza della visita di Abbas. “In un momento in cui il mondo non riesce a risolvere la situazione a Gaza, la visita del signor Presidente può essere una parte importante di questa questione che aiuterà a fermare lo spargimento di sangue”, ha detto il diplomatico, ribadendo la convinzione che la presenza di Abbas nella Striscia di Gaza potrebbe influenzare positivamente la situazione.
La situazione nella regione è degenerata rapidamente dopo l’incursione del 7 ottobre da parte di militanti di Hamas dalla Striscia di Gaza in Israele. L’attacco, che Hamas ha giustificato come risposta alle azioni israeliane contro la moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, ha portato a una serie di reazioni militari da parte di Israele, compreso l’assedio totale della Striscia di Gaza e attacchi su obiettivi in Libano e Siria, seguiti da un’operazione di terra nell’enclave.
In questo contesto, la visita di Abbas potrebbe rappresentare un tentativo significativo di interrompere il ciclo di violenze, anche se le sfide diplomatiche e militari rimangono considerevoli.
4o