
Hezbollah ha rinviato l’attacco di rappresaglia contro Israele per l’uccisione del comandante dell’ala armata del movimento, Fuad Shukr, a causa di diverse considerazioni strategiche e diplomatiche. In un discorso trasmesso dal canale televisivo Al Manar, il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha spiegato che la decisione è stata presa per evitare una sconfitta e per dare spazio ai negoziati di cessate il fuoco in corso a Gaza.
Nasrallah ha affermato che il movimento era pronto a reagire immediatamente dopo l’uccisione di Shukr, ma ha deciso di trattenersi poiché Israele e gli Stati Uniti si stavano preparando a una risposta di Hezbollah. “Qualsiasi fretta in tali circostanze avrebbe significato una sconfitta,” ha dichiarato Nasrallah, sottolineando l’importanza di dare una possibilità ai colloqui di pace a Gaza.
La “Operazione Arbaeen Day” e l’attacco alla base di Glilot
Il leader di Hezbollah ha rivelato che l’attacco, denominato “Operazione Arbaeen Day,” è stato infine lanciato contro la base militare israeliana di Glilot, situata a circa 1,5 chilometri da Tel Aviv. Nasrallah ha specificato che la base è stata scelta perché ospita l’Unità 8200 dell’intelligence militare israeliana, accusata di essere responsabile dell’organizzazione di omicidi politici, incluso quello di Fuad Shukr. Nasrallah ha chiarito che Hezbollah ha evitato di colpire obiettivi civili, concentrandosi esclusivamente su strutture militari.
La risposta di Hezbollah e le considerazioni future
Nasrallah ha dichiarato che l’operazione di rappresaglia è stata condotta con successo, con il lancio di centinaia di missili e droni contro obiettivi militari israeliani, tra cui la base di Glilot e altre basi nelle alture del Golan e nella regione della Galilea. Hezbollah ha anche utilizzato razzi Katyusha per confondere il sistema di difesa israeliano Iron Dome, consentendo ai droni di raggiungere i loro obiettivi.
Nonostante il successo dell’operazione, Nasrallah ha avvertito che Hezbollah si riserva il diritto di rispondere nuovamente a Israele se non fosse soddisfatto dei risultati ottenuti e della reazione israeliana. Ha inoltre criticato la narrazione israeliana, definendola piena di bugie e segnalando che Israele ha cercato di nascondere i danni subiti.
Conclusioni
La complessa situazione geopolitica nella regione ha portato Hezbollah a calcolare con attenzione ogni mossa, cercando di bilanciare le esigenze di rappresaglia con la necessità di evitare un’escalation incontrollata. La decisione di agire in modo indipendente dagli altri alleati e di colpire obiettivi specifici piuttosto che civili riflette la strategia di Hezbollah di mantenere una posizione di forza senza compromettere ulteriormente la stabilità regionale.
