
Gaia Zucchi, attrice di talento e voce appassionata del teatro e del cinema italiani, offre una lucida e critica analisi dello stato attuale di queste arti nel nostro Paese. Nell’intervista, esprime con fervore le sue preoccupazioni per un settore in crisi, colpito duramente dalla pandemia e da anni di scarsa attenzione istituzionale. Zucchi sottolinea come il teatro e il cinema italiani stiano affrontando sfide enormi, dalla carenza di fondi alla difficoltà di attrarre il pubblico, ormai sempre più attratto da alternative digitali. Emerge un quadro allarmante, ma anche la determinazione incrollabile di chi, come lei, continua a credere nella potenza espressiva e culturale di queste arti. Nel corso dell’intervista, Gaia non si limita a denunciare i problemi, ma lancia un appello per un maggiore impegno, auspicando un futuro in cui nuove risorse e giovani talenti possano finalmente trovare spazio e riconoscimento. Con una visione chiara e un amore profondo per il suo mestiere, Zucchi ci invita a riflettere sul valore del teatro e del cinema, e sull’urgenza di preservare e rilanciare questi pilastri della cultura italiana.
- Domanda: Gaia, quali sono, secondo te, le principali sfide che il teatro italiano sta affrontando oggi?
Gaia Zucchi: Secondo me, il teatro sta affrontando diverse sfide. Prima fra tutte, c’è la necessità di convincere le persone a tornare a teatro, perché ormai nessuno sembra volerci andare. Dopo il Covid, la situazione è peggiorata drasticamente, quindi riportare il pubblico a teatro è davvero difficile. Inoltre, mancano i fondi, non ci sono più risorse economiche per sostenere lo spettacolo e la cultura. Il teatro sta lottando per sopravvivere, perché è un’arte meravigliosa. Nonostante i guadagni siano scarsi, per un attore il teatro è vitale, è vita. Quindi, viva il teatro! Speriamo di riuscire a combattere e resistere per preservarlo.
- Domanda: Come descriveresti lo stato attuale del cinema italiano? Quali sono le problematiche più urgenti da affrontare?
Gaia Zucchi: Lo stato attuale del cinema italiano è in crisi, inutile nasconderlo. Tutti i settori, dalle persone che lavorano dietro la macchina da presa a chi interpreta, fino ai costumisti, sono in difficoltà. Le problematiche più urgenti riguardano i fondi, i soldi che dovrebbero essere utilizzati con saggezza. Inoltre, ci sono pochi spazi per nuove idee e giovani talenti. Basta con le raccomandazioni, altrimenti il cinema e il teatro rischiano di morire. Sono molto preoccupata e per questo mi sono dedicata alla scrittura, anche se il mio vero amore resta il cinema e il teatro. Io sono un’attrice, sono nata per questo e lo sono nel profondo.
- Domanda: Quanto hanno influito la pandemia e le sue conseguenze sul mondo del teatro e del cinema in Italia?
Gaia Zucchi: La pandemia ha avuto un impatto enorme sia sul teatro che sul cinema in Italia. All’inizio, avevo sperato in una ripresa, visto che appena è stato possibile uscire, sembrava che teatri e cinema si riempissero di nuovo, almeno in parte. Tuttavia, è stata solo un’illusione. La gente non va quasi più al cinema, preferendo servizi come Netflix o altre comodità domestiche, mentre al teatro ci va ancora meno, temendo possibili contagi. Purtroppo, la pandemia ha influenzato negativamente tutto il settore.
- Domanda: Cosa pensi della disponibilità di fondi e investimenti per le produzioni teatrali e cinematografiche italiane? È sufficiente o servirebbero maggiori risorse?
Gaia Zucchi: Ho già risposto in parte a questa domanda. I fondi e gli investimenti per le produzioni teatrali e cinematografiche sono scarsissimi. Abbiamo bisogno di molte più risorse. Attualmente, lavorano sempre le stesse persone, gli stessi nomi, e questo non è giusto. Io, come molti altri, ho studiato per anni, ma lavoriamo poco perché non ci sono abbastanza film o spettacoli. Ogni volta che cerco di fare qualcosa, il problema è sempre lo stesso: mancano i soldi. Senza finanziamenti adeguati, non si può andare da nessuna parte. Siamo davvero in crisi, e bisogna investire, bisogna credere in ciò che si fa, altrimenti la cultura morirà insieme ai più grandi registi e attori.
- Domanda: In che modo la mancanza di finanziamenti adeguati influisce sulla qualità e sulla quantità delle produzioni teatrali e cinematografiche?
Gaia Zucchi: Purtroppo, la mancanza di finanziamenti adeguati influisce enormemente sia sulla qualità che sulla quantità delle produzioni. Al cinema, vediamo sempre gli stessi film, i cosiddetti “cinepanettoni”, con gli stessi attori. Si lavora velocemente per risparmiare tempo e denaro, e lo stesso vale per il teatro. Siamo veramente in crisi. Mi dispiace essere così drastica, ma il governo deve fare qualcosa, deve investire. Noi siamo artisti, questo è il nostro lavoro, e non è giusto che siamo costretti a morire di fame.
- Domanda: I giovani talenti trovano abbastanza spazio per emergere nel panorama teatrale e cinematografico italiano? Cosa si potrebbe fare per supportarli di più?
Gaia Zucchi: I giovani, purtroppo, non trovano spazio per emergere né nel teatro né nel cinema. È fondamentale fornire loro finanziamenti adeguati, sostegno, passione, e una spinta concreta. Se non investiamo nei giovani, il cinema e il teatro sono destinati a finire. I giovani sono la nostra risorsa più preziosa, e dobbiamo credere in loro, dando loro le opportunità che meritano.
- Domanda: Cosa pensi dell’attuale offerta di formazione per gli attori e i professionisti del settore? È adeguata a preparare i nuovi talenti?
Gaia Zucchi: L’attuale offerta di formazione per attori e professionisti è praticamente inesistente, e quindi non è assolutamente adeguata a preparare i nuovi talenti. Siamo in declino, e lo dico con grande tristezza.
- Domanda: Qual è la tua opinione sulle politiche culturali attuali in Italia? Ritieni che siano sufficienti per sostenere e promuovere il teatro e il cinema?
Gaia Zucchi: Ho già accennato a questo tema. Le politiche culturali attuali in Italia sono pessime, stanno facendo il minimo indispensabile. I soldi vengono sprecati in altri ambiti e non sono assolutamente sufficienti né a sostenere né a promuovere il teatro, tantomeno il cinema. Bisogna rimboccarsi le maniche, partire da noi stessi e promuovere di più. Io ci sto provando, ma mi sento come una goccia nell’oceano.
- Domanda: Come vedi il futuro del teatro e del cinema in Italia? Quali cambiamenti auspichi nei prossimi anni?
Gaia Zucchi: Se la situazione non cambia, vedo un futuro nero per il cinema e il teatro. Spero che ci siano miglioramenti a breve termine, con maggiori risorse per dare a tutti la possibilità di lavorare, soprattutto ai giovani. Bisogna dare loro fiducia.
- Domanda: Quanto è importante, secondo te, il supporto delle nuove tecnologie (come il digitale) per la sopravvivenza e lo sviluppo del teatro e del cinema italiani?
Gaia Zucchi: Le nuove tecnologie sono importanti, ma rischiano di togliere spazio al talento. L’intelligenza artificiale, per esempio, può essere utile, ma deve essere utilizzata con attenzione, senza sostituire l’arte e il talento umano.
- Domanda: Quali passi concreti pensi che il governo e le istituzioni culturali dovrebbero intraprendere per rilanciare il settore?
Gaia Zucchi: Il governo e le istituzioni culturali devono ricominciare da zero, credere davvero nel cinema e nel teatro. Devono investire, andare a teatro, partecipare a eventi, promuovere festival e manifestazioni. Bisogna fare molto di più per sostenere il settore.
- Domanda: Cosa pensi dell’export della cultura italiana all’estero? Il cinema e il teatro italiani ricevono abbastanza attenzione a livello internazionale?
Gaia Zucchi: La cultura italiana all’estero è quasi inesistente, non riceviamo abbastanza attenzione. Non siamo considerati come dovremmo, e anche quando c’è un barlume di luce, viene subito oscurato. Questo è un problema serio.
- Domanda: Hai riscontrato differenze significative nel modo in cui viene gestito il settore culturale in Italia rispetto ad altri paesi in cui hai lavorato?
Gaia Zucchi: Sì, ho riscontrato tantissime differenze. In Italia, il settore culturale è molto sottovalutato. In altri paesi come l’India o la Germania, c’è maggiore attenzione e si lavora meglio. Vorrei andare via, magari a Londra, Parigi o in America, ma sono italiana e voglio riuscire a farcela qui.
- Domanda: Che ruolo possono giocare i festival cinematografici e teatrali nel promuovere le produzioni italiane?
Gaia Zucchi: I festival cinematografici e teatrali sono fondamentali per promuovere le produzioni italiane, quindi bisogna sfruttarli al meglio. Dobbiamo aumentare il numero di festival che parlano di cinema e teatro, con un focus sui giovani e tanta energia. Forse così ce la faremo. Io sono stanca, ma non mollo perché sono una guerriera e credo nel teatro e nel cinema. Ho sacrificato tutto per la mia passione, quindi devo riuscire.
- Domanda: Infine, quali sono le tue speranze per il futuro del teatro e del cinema in Italia?
Gaia Zucchi: Le mie speranze sono positive. Spero che il cinema e il teatro possano riprendersi, ottenere i giusti finanziamenti e valorizzare i talenti meritevoli, senza raccomandazioni. È fondamentale dare spazio ai giovani. Sono convinta che ce la faremo, perché voglio morire sul set, sapendo di aver fatto la scelta giusta dedicando la mia vita a questo settore. Ho messo il mio cuore e la mia anima nel cinema e nel teatro, rinunciando a tanti altri lavori, spesso restando senza soldi e senza nulla, ma con tanti sogni che non devono restare tali.

Roberto Gabriele