Gaia Zucchi, attrice e scrittrice, è una figura poliedrica che ha saputo distinguersi nel panorama artistico italiano grazie alla sua innata passione per il cinema, il teatro e la letteratura. Con una carriera ricca di esperienze straordinarie, Gaia ha collaborato con alcuni dei più grandi nomi dell’arte e dello spettacolo, lasciando un segno indelebile nel cuore del pubblico.
In questa intervista esclusiva, Gaia ci apre le porte del suo mondo, raccontandoci dei suoi legami con il leggendario Franco Zeffirelli, delle sfide e delle soddisfazioni del suo percorso professionale, e dei suoi progetti futuri. Scopriamo insieme come la sua vita sia stata influenzata dalle grandi personalità dell’arte, e quali emozioni l’abbiano portata a scrivere il suo primo libro, dedicato proprio al maestro Zeffirelli. Ma non è tutto: Gaia ci svela in anteprima i dettagli del suo prossimo progetto editoriale, che promette di emozionare ancora una volta il suo pubblico affezionato.
Prepariamoci a un viaggio affascinante attraverso la vita e la carriera di una donna che ha fatto dell’arte la sua ragione di vita, mantenendo sempre uno sguardo rivolto al futuro. La prefazione è di Maria Giovanna Elmi, una grande mia amica.
- Domanda: Il titolo del suo libro, “La vicina di Zeffirelli”, è molto intrigante. Può raccontarci come è nato il titolo e cosa rappresenta per lei?
Gaia Zucchi: Il titolo, “La vicina di Zeffirelli”, è un’idea nata dal mio manager, fratello e amico, Walter Garibaldi, con il quale ho un legame di profondo affetto da oltre 30 anni. Mi è sembrato un titolo carino per raccontare un po’ la mia vita attraverso l’amicizia con queste grandissime personalità. Franco è stato un mio amico, una persona che mi voleva molto bene, che mi stimava e che a suo modo mi proteggeva. Quindi mi è sembrato carino anche onorare questa figura di uomo, questo immenso artista che, secondo me, non è stato abbastanza valorizzato in Italia. È un titolo che alla fine si è rivelato vincente, piace molto, così come la copertina, allegra e divertente. È stato un insieme di fattori a rendere il libro e la copertina piacevoli e apprezzati. - Domanda: Nel libro esplora il suo rapporto con Franco Zeffirelli. Come ha influenzato la sua vita e carriera questa vicinanza con un maestro del cinema e del teatro come lui?
Gaia Zucchi: Ovviamente, la presenza di una persona con un carisma come Franco Zeffirelli ha influenzato la mia vita in maniera positiva perché da lui ho imparato tanto: l’amore per questo lavoro, tanti segreti, tanta passione. Ho avuto la fortuna di incontrare immense personalità, oltre a lui, dalle quali ho imparato il valore dell’umiltà, dello studio, della passione e dell’amore vero per il proprio lavoro. Personalità come Cher, Maggie Smith, Judi Dench, Sting, Jeremy Irons. Franco mi disse fin dall’inizio: “Se ami questo lavoro, studia tanto”. Sono una ribelle, ho seguito i consigli del Maestro, ma ho sempre fatto di testa mia. Anche se ho studiato tantissimo, sono diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia, laureata in psicologia, e ho fatto tantissimi corsi e master per migliorarmi sempre. Continuo ancora a studiare perché non si finisce mai di imparare. Per quanto riguarda la carriera, mi ha influenzato nel senso che ho sempre avuto voglia di fare e di sapere di più. Tuttavia, non ho mai mischiato l’amicizia profonda con il Maestro con il lavoro, perché si sa che quando si lavora insieme a una persona, i rapporti possono inclinarsi, e io questo non l’ho mai voluto né desiderato, e così anche il Maestro. Quando lui faceva un film, io magari ero fuori a fare una tournée teatrale. - Domanda: Cosa l’ha ispirata a scrivere questo libro? Ci sono stati momenti o eventi specifici che l’hanno spinta a raccontare questa storia?
Gaia Zucchi: Da anni mi veniva detto di scrivere perché ho il dono della scrittura e perché la mia vita è come un film. Mi dicevano: “Devi scrivere della tua vita, devi farne un libro e poi un film”. Ho sempre pensato che a nessuno potesse interessare leggere un mio libro e ho sempre declinato l’invito, dicendo che non era il momento. Poi, quando è morta mia mamma, la mia amatissima e inimitabile mamma Mirella, che era la mia guida, la mia migliore amica, la persona migliore che io abbia mai incontrato, il dolore è stato talmente forte che ho rivoluzionato e cambiato tutta la mia vita. Le nostre strade con il compagno con cui stavo da sempre si sono divise e mi sono ritrovata da sola con me stessa. Ho avuto una visione, ho visto mia mamma che mi ha detto: “Scrivi”. Così, mi sono messa a scrivere, ed eccoci qua. Questo libro è dedicato a lei, e sono sicura che dietro al successo di questo libro ci sia lei, perché siamo sempre in stretto contatto. Sento che mi dice che andrà tutto bene e che la mia vita prenderà il volo, che non devo mai arrendermi, come lei non si è mai arresa fino all’ultimo momento. Questo è ciò che mi ha portato a scrivere questo libro. - Domanda: Nel libro, Zeffirelli è rappresentato come una figura complessa. Quali sono gli aspetti del suo carattere che più l’hanno colpita e come li ha voluti trasmettere ai lettori?
Gaia Zucchi: Gli aspetti del carattere di Franco che mi hanno affascinato di più sono stati sicuramente la sua immensa passione per il lavoro, la sua perfezione, la sua immensa generosità e il suo essere autentico. Se Franco ti amava, tutto era ok, ma se non gli stavi simpatico, sapeva distruggerti con parole pungenti e taglienti. Nel libro, trasmetto questo con semplicità, descrivendo sempre la verità su Franco, la sua passione per il lavoro e l’artista che era, soprattutto il rapporto che aveva con la religione e i sentimenti che mi ha trasmesso e che ho cercato di trasmettere a mia volta ai lettori. - Domanda: La sua esperienza personale è molto presente nel libro. Quanto è stato difficile per lei condividere aspetti così intimi della sua vita?
Gaia Zucchi: Scrivere un libro parlando di sé stessi è molto complesso, ma essendo io una persona diretta, vera, spontanea e sincera, ho trovato abbastanza semplice parlare della mia vita privata. Facendo l’attrice, ho sempre cercato di trasmettere le mie emozioni e i miei sentimenti interpretando altri personaggi, ma attingendo sempre da me stessa. Con il libro è stato differente; ho messo per iscritto queste emozioni, mi sono lasciata trasportare. Come faccio in ogni intervista, cerco di essere sempre vera, sempre me stessa, e questo arriva al cuore della gente, che ha apprezzato la mia onestà e il mio modo di essere. Siamo tutti alla ricerca della verità. - Domanda: Zeffirelli è noto per la sua straordinaria carriera nel cinema e nel teatro. C’è un’opera o un progetto specifico che le è rimasto particolarmente impresso durante il tempo trascorso vicino a lui?
Gaia Zucchi: Zeffirelli è stato indubbiamente un grandissimo artista sotto tanti punti di vista, soprattutto un uomo eclettico. Mi sono innamorata di lui proprio vedendolo al lavoro. Uno dei film che mi ha colpito tantissimo è stato Il campione, e poi Un tè con Mussolini, girato proprio nel parco dell’Appia Antica, dove il padre di mio figlio Francesco fa parte del cast e recita come attore. Non c’è un momento, un film più o meno importante, perché ognuno mi ha lasciato qualcosa. Sono tutti piccoli grandi capolavori, da Gesù di Nazareth a Fratello sole, sorella luna e a tutte le sue opere, anche teatrali. Sono capolavori, e per me è stato solo un orgoglio poter stare accanto a Franco durante la lavorazione, osservando come lavora un grande artista. Mi ha lasciato perplessa il fatto che tanti giovani oggi non sappiano chi sia Franco Zeffirelli, non ne abbiano idea. Per questo vorrei portare il libro nelle scuole e far conoscere questo artista alle nuove generazioni. - Domanda: Il suo libro offre anche uno sguardo dietro le quinte del mondo del cinema e del teatro. Quali sono state le lezioni più preziose che ha imparato da Zeffirelli in questo contesto?
Gaia Zucchi: Amo immensamente il cinema e il teatro e dal Maestro ho appreso la passione per questo mestiere. Mi dispiace che oggi si stia perdendo il vero senso di questo lavoro. Crescendo accanto a immense personalità, ti formi in maniera più completa e vorresti trasmettere questa esperienza al mondo, ma spesso è impossibile, soprattutto nell’epoca odierna, dove sul set si lavora in fretta, con poco amore, per produrre rapidamente. A teatro c’è sempre meno pubblico, specialmente dopo il Covid. Non è facile trovare lavoro, nulla è più facile. È diventato un mondo quasi impossibile, che solo un grande amore per il mestiere ti fa continuare a sperare. Le lezioni più preziose che ho imparato sono che non bisogna mai arrendersi, mai lasciare nulla al caso e continuare sempre a studiare, studiare e approfondire. Il mio libro è stato definito dal grandissimo Ermanno Corsi, presidente dell’Ordine dei giornalisti di Napoli per oltre 30 anni e scrittore, un libro di formazione, un libro di consigli per i giovani, affinché non cadano nei cliché e nelle trappole del cinema e del teatro, mestieri che nascondono anche grandi delusioni. - Domanda: “La vicina di Zeffirelli” è anche una celebrazione dell’amicizia e delle connessioni umane. Come definirebbe l’eredità che Zeffirelli ha lasciato nel suo cuore e nella sua vita?
Gaia Zucchi: Franco Zeffirelli ha lasciato in me un’impronta indelebile. Mi ha insegnato tantissimo e mi ha trasmesso tanto amore e stima. La cosa più bella è che questo amore e questa stima erano reciproci, come dimostrano i numerosi video, lettere e messaggi che Franco mi inviava. Mi ha insegnato a non arrendermi mai e a non piegare mai la testa davanti a nulla, ad amare questo lavoro e a onorarlo, sempre con la massima umiltà, ma anche con grande orgoglio e passione. Franco mi diceva sempre: “Continua a credere in te stessa, perché tu sei una ragazza di talento, nonostante tutte le avversità che potrai incontrare nella vita”. Franco era come un nonno, un padre, un amico, un uomo che ha lasciato una grande impronta in me, e che rimarrà sempre nel mio cuore, come rimarrà nel cuore di tutti coloro che lo hanno conosciuto. Non ci sarà mai più un altro Zeffirelli, perché era unico e irripetibile, e sono fiera e orgogliosa di poter dire che ho avuto l’onore di essere stata sua amica. - Domanda: Cosa spera che i lettori traggano dalla lettura di questo libro? Qual è il messaggio principale che desidera trasmettere?
Gaia Zucchi: Spero che i lettori possano trarre dal libro non solo un messaggio di speranza, ma anche la consapevolezza che la vita è fatta di momenti belli e momenti brutti, e che bisogna affrontarli tutti con coraggio e determinazione. Il libro racconta la storia di una ragazza che ha avuto una vita molto difficile e che nonostante tutte le difficoltà, è riuscita a trovare la sua strada, grazie anche agli incontri con persone straordinarie come Franco Zeffirelli. Il messaggio che vorrei trasmettere è che bisogna sempre credere in sé stessi, non arrendersi mai, e continuare a lottare per i propri sogni, perché alla fine, con il lavoro, la passione e la determinazione, i sogni possono diventare realtà. - Domanda: Ha avuto l’opportunità di mostrare il libro a persone vicine a Zeffirelli? Se sì, quale è stata la loro reazione?
Gaia Zucchi: So per certo che le persone vicine a Zeffirelli hanno letto il libro e ne sono rimaste particolarmente colpite. Mi hanno ringraziato e sono stati tutti molto felici per come ho onorato la memoria di Franco. Non ho ricevuto alcun feedback negativo da nessuno, e questo per me è un grande successo. Questo è tutto. - Domanda: Zeffirelli ha sempre avuto una visione artistica molto specifica e appassionata. Come ha influenzato il suo modo di vedere l’arte e la creatività?
Gaia Zucchi: Credo di aver già risposto in parte a questa domanda. Zeffirelli ha influenzato moltissimo il mio modo di vedere l’arte, il cinema, il teatro e di fare questo lavoro. Ho sempre affrontato tutto con meticolosità, perché mi ha trasmesso la vera passione e il vero amore per l’arte. Non bisogna mai lasciare nulla al caso. Mai, mai, mai. Porterò con me i suoi insegnamenti per tutta la vita. Sono influenze positive che, a volte, ti fanno anche capire quanto tutto possa essere superficiale. Il confronto con questi grandi maestri può causare un po’ di ansia, ma è un’ansia costruttiva e piacevole, che ti spinge a migliorarti sempre, a crescere, a cercare di approfondire, perché hai avuto la fortuna di confrontarti con mostri di bravura e devi trarne il massimo. - Domanda: Sta lavorando a nuovi progetti editoriali? Pensa che continuerà a esplorare storie personali legate a figure del mondo dell’arte?
Gaia Zucchi: Ebbene sì, svelo in anteprima in questa intervista che è in lavorazione il mio secondo libro, richiesto da una moltitudine di fan e di persone che mi seguono. Non potevo deluderli dopo questa ristampa, che è come un nuovo libro, poiché è stata ampliata, con l’aggiunta di capitoli e la sostituzione di tutte le fotografie. Questo libro è ricco delle mie fotografie, e il pubblico lo ha apprezzato perché, attraverso ogni capitolo e tutte queste immagini, ha potuto vivere insieme a me le mie avventure, vedere i miei figli, la mia vita privata e il mio lavoro. Ho cambiato e aggiunto delle foto, scattate dai più grandi fotografi a livello internazionale, che arricchiscono ulteriormente il libro. Questa è un’altra fortuna. Ci sono quindi foto private, oltre a quella di Carlo Bellincampi (quarta di copertina), Daniele Pedone, Sandro Canestrelli e molti altri. Dovete acquistare il libro per vederle e leggerlo.
Sto scrivendo La vicina di Gina perché, in questo parco, sono stata anche la vicina della grande e mitica Gina Lollobrigida. Visto il grande interesse suscitato dalle recenti vicende legate a Gina, questo sarà il mio secondo libro, che sarà una sorta di seguito. Sto preparando il materiale, scrivendo e cercando le foto. Alessandro Basso ha realizzato la nuova copertina, sempre nello stesso stile, molto bella e ricca di colori. La copertina è piaciuta moltissimo e ha vinto anche dei premi. Il titolo è sempre frutto di un’idea di Walter Garibaldi e la squadra vincente non si cambia, quindi Andrea Di Bella e Niki Marcelli continueranno a farne parte. Dopo questo, scriverò un terzo libro, totalmente diverso. Scrivere mi piace, ho apprezzato questa esperienza da scrittrice e continuerò. Ma il mio vero sogno, che spero di realizzare presto, è portare La vicina di Zeffirelli sul grande schermo, magari come film o addirittura come serie televisiva, e anche sul palcoscenico, quindi a teatro, sia La vicina di Zeffirelli che La vicina di Gina. Sto lavorando a questo. Credo di aver fatto un’intervista vera, sincera, lunga e dettagliata. Alla prossima!
Foto di Roberto Gabriele