L’Agenparl ha intervistato l’Economista Antonino Galloni riguardo alle dichiarazioni rilasciate al Global Times dall’ex governatore della Banca del Canada, Stephen Poloz.
D: Prof. Galloni, Stephen Poloz identifica cinque “forze tettoniche economiche” (invecchiamento della popolazione, accumulo di debiti, disuguaglianza di reddito, progresso tecnologico e cambiamento climatico) che stanno rimodellando l’economia globale. Qual è la sua opinione sull’importanza relativa di ciascuna di queste forze nel contesto europeo e italiano? Quali potrebbero essere gli impatti più significativi?
D: Poloz sottolinea la necessità di “prepararsi” a nuovi terremoti economici causati da queste forze. Quali strategie politiche ed economiche ritiene siano più urgenti da adottare per affrontare questi sconvolgimenti in Italia e in Europa?
D: In merito al progresso tecnologico, Poloz afferma che, storicamente, ogni rivoluzione industriale ha creato più posti di lavoro di quanti ne abbia distrutti. Con l’avvento dell’IA e della digitalizzazione, concorda con la visione ottimista di Poloz o crede che ci sia un rischio reale di perdita netta di posti di lavoro nel lungo periodo?
D: Secondo Poloz, il debito globale è su una traiettoria insostenibile. Quali sono le sue prospettive sul crescente livello di debito, sia pubblico che privato, e come crede che i governi dovrebbero gestire questa crisi? Quali modelli economici alternativi propone per affrontare questo problema?
D: Riguardo alla disuguaglianza di reddito, Poloz prevede che il progresso tecnologico possa aggravare ulteriormente la disparità economica. Quali misure ritiene siano necessarie per contrastare questo aumento della disuguaglianza e quale ruolo potrebbero avere i governi nazionali e le istituzioni internazionali in questo processo?
D: Il cambiamento climatico è visto da Poloz come una forza tettonica che sta già influenzando l’economia globale. Qual è la sua valutazione sull’approccio attuale dei governi verso la transizione energetica e la lotta al cambiamento climatico? Pensa che stiamo investendo adeguatamente in tecnologie per mitigare il problema, come la cattura del carbonio o altre soluzioni innovative?
D: Poloz afferma che la globalizzazione non finirà, ma che vedremo un riequilibrio delle catene di approvvigionamento. Qual è la sua visione sulla trasformazione delle catene di approvvigionamento globali, specialmente in un contesto di maggiore protezionismo e regionalizzazione economica?
D: Poloz sostiene che l’incertezza politica e commerciale rallenta gli investimenti e l’economia globale. In che misura ritiene che l’incertezza geopolitica attuale influenzi l’Italia e l’Europa e quali misure potrebbero adottare i governi per ridurre questa incertezza e stimolare la crescita economica?
D: La quarta rivoluzione industriale, secondo Poloz, comporterà la digitalizzazione e l’automazione diffusa delle aziende. In Italia, quali settori economici ritiene siano maggiormente a rischio o, al contrario, potrebbero trarre i maggiori benefici da questa trasformazione?
D: Poloz descrive la collaborazione internazionale come un elemento fondamentale per il progresso economico, nonostante le tensioni politiche. Qual è la sua opinione sul ruolo della cooperazione internazionale oggi? Pensa che sia sufficiente o che necessiti di una profonda riforma per rispondere meglio alle sfide globali?