
(AGENPARL) – lun 12 agosto 2024 Finanziato con 717 mila euro dall’Unione europea con il programma Interreg
RIDURRE IL RISCHIO NELLA GESTIONE DEI TORRENTI IN FVG
E SLOVENIA, PROGETTO COORDINATO DALL’UNIVERSITÀ DI UDINE
Sei bacini idrografici pilota: Moscardo (Paluzza), Orteglas (Paularo), Miozza (Ovaro),
Cella-Vuom (Camporosso), Krvavec (nord di Lubiana), Osapska (Osp, Capodistria)
Udine, 12 agosto 2024 – Ridurre il rischio nella gestione dei torrenti in Friuli Venezia Giulia e in
Slovenia migliorando la pianificazione e la manutenzione delle opere di controllo di questi corsi
d’acqua. È quanto si propone il progetto biennale “Torrent” (https://www.ita-slo.eu/it/torrent) guidato
dall’Università di Udine e cofinanziato con 717 mila euro dall’Unione europea con il programma
Interreg “Italia-Slovenia 2021-2027”. La ricerca interesserà sei bacini idrografici pilota della regione e
sloveni. Partner del progetto sono la Regione Friuli Venezia Giulia (Direzione centrale risorse
agroalimentari, forestali ed ittiche – Servizio sistemazioni idraulico-forestali irrigazione e bonifica), il
Centro regionale di sviluppo di Capodistria e l’Università di Lubiana. Torrent (“Pratiche comuni per la
riduzione del rischio nella gestione dei bacini idrografici dei torrenti”) è coordinato da Federico Cazorzi
che guida un gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali
dell’Ateneo friulano.
Sei bacini idrografici pilota
I bacini idrografici pilota in Friuli Venezia Giulia sono quelli del Moscardo a Paluzza, dell’Orteglas a
Paularo, del Miozza a Ovaro e del Cella-Vuom a Camporosso (Tarvisio). In Slovenia quelli del
Krvavec, a nord di Lubiana, e dell’Osapska a Osp, nella regione di Capodistria.
Linee guida transfrontaliere
Scopo finale della ricerca è sviluppare una metodologia innovativa congiunta fornendo linee guida
d’intervento per i problemi di gestione dei bacini idrografici in Italia e Slovenia. Il progetto lavorerà sui
bacini pilota per elaborare strumenti di lavoro condivisi, semplici, di facile e rapido utilizzo. Le linee
guida saranno poi utilizzabili in tutti i bacini idrografici montani e collinari della Regione e della
Slovenia.
Il progetto
Il lavoro è già stato avviato con la raccolta e la condivisione dei dati storici relativi ai processi idrologici,
alle indagini geomorfologiche, ai dati delle opere di controllo e alle strategie di mitigazione. I primi
risultati hanno già consentito di mettere a punto un indicatore dello stato di funzionalità delle opere di
sistemazione idraulico-forestali (Maintenance priority index – Mpi) che possa essere utilizzato anche
come indice di priorità negli interventi manutentivi.
Studenti coinvolti
Al progetto lavorano anche alcuni studenti dell’Università di Udine dei corsi di laurea in Scienze per
l’ambiente e la natura e in Scienze agrarie (curriculum Sistemi montani e forestali). Nell’ambito delle
proprie tesi di laurea gli studenti partecipano alle attività di rilievo in campo e di elaborazione dei dati.
FOTO ALLEGATE
1) Torrente Orteglas (Paularo), grande briglia in pietrame squadrato del 1930, ancora perfettamente
funzionante.
2) e 9) Torrente Moscardo (Paluzza), briglia in calcestruzzo del 2015, già compromessa sia dal
cedimento della sponda destra, sia dalla totale esposizione della fondazione.
3) e 4) Torrente Orteglas (Paularo), sequenza di briglie storiche e difese spondali più recenti.
5) Torrente Turriea (Paularo), briglia realizzata per stabilizzare lo scarico di una centralina.
6) Torrente Turriea (Paularo), briglia aperta a finestre e controbriglia. Il mancato svuotamento della
piazza di deposito a monte dell’opera rende inutili le aperture.
7) e 8) Torrente Cella (Camporosso – Tarvisio), rilievo di una briglia in collaborazione con il Corpo
Forestale Regionale.