
(AGENPARL) – mar 06 agosto 2024 *Professioni, Cataldi e Serina (commercialisti): fare passi avanti per
“alleggerire” lavoro di agosto*
“L’art. 37, comma 11-bis del D.L. 223/2006 prevede che gli adempimenti
fiscali e il versamento delle somme in scadenza dal 1° al 20 agosto di
ogni anno possano essere effettuati entro il giorno 20 dello stesso
mese. Questo differimento, sicuramente positivo, ha però pochi effetti
sulle attività degli studi professionali, che invece dovrebbero essere
“alleggerite” durante il mese di agosto, in modo da permettere ai
professionisti e ai loro dipendenti di godersi un po’ di risposo.
Pertanto, sarebbe auspicabile una modifica di questa norma, ormai
datata, prevedendo non più il 20 agosto ma il 5 settembre”. Lo afferma
*Francesco Cataldi*, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori
Commercialisti ed Esperti Contabili, che propone anche modifiche ad
altri adempimenti: “L’invio del modello Intrastat potrebbe essere
posticipato dal 25 agosto al 25 settembre, accorpando così le scadenze
relative ai mesi di luglio e agosto. Questa proroga seguirebbe la stessa
logica applicata alla proroga delle LIPE e offrirebbe un periodo più
disteso per la gestione dell’adempimento. Inoltre, proponiamo per gli
eventi che avvengono nel mese di agosto di far decorrere il termine di
due giorni per la trasmissione della denuncia di infortunio dal 1°
settembre anziché dalla data di ricezione del certificato medico. Questa
sospensione dei termini nel periodo estivo eviterebbe che i datori di
lavoro incorrano nella pesante sanzione per tardiva trasmissione (minima
nella misura di 1.290 euro) qualora il professionista in pausa estiva
non possa assisterlo nel termine così stringente di due soli giorni”.
*Stefania Serina*, delegata della commissione Semplificazioni fiscali
Ungdcec, sottolinea: “L’art. 37 prevede sospensioni solo per alcuni atti
e non per tutti quelli di cui si avverte la necessità. Occorre
continuare a lavorare per ottenere un bilanciamento tra gli adempimenti
fiscali e il diritto al riposo, riducendo al contempo il rischio di
errori e tensioni che spesso si accumulano nel periodo pre e
post-feriale. Bilanciamento fondamentale che va nella direzione della
tutela di un buon equilibrio vita-lavoro tanto caro al 73 per cento dei
giovani dottori commercialisti (secondo una indagine dalla Cassa) e che,
quindi, contribuirebbe a rendere più attrattiva la nostra professione,
ma anche al rapporto fisco-contribuente in quanto verrebbe garantito un
periodo di ‘riposo’ fiscale”.