
Riceviamo e pubblica una rettifica da parte dell’Avv. Francesco Trovato di seguito pubblicata integralmente in merito all’articolo del 21 luglio 2024 dal titolo «ISERNIA, ANCORA DISAGI PER I PAZIENTI DELLA CASA DI RIPOSO “VILLA LE GINESTRE”. INTERVIENE LA POLIZIA».
Egregio Sig. Camilloni,
la dott.ssa Benedetta Pettine, nella qualità di amministratore unico di Freda S.r.l., che unitamente sottoscrive la presente a conferma del contenuto, ci ha conferito incarico di rappresentarLe quanto segue.
Freda S.r.l. è una società di capitali, con sede in Isernia, a cui è riconducibile la gestione della residenza protetta per anziani, denominata “Villa Le Ginestre”, sita in Isernia, alla Contrada Valgianise, n. 27.
In data 21 luglio 2024 è stato pubblicato sul sito internet agenparl.eu, di cui Lei risulta essere direttore responsabile, un articolo dal titolo «Isernia, ancora disagi per i pazienti della casa di riposto “Villa Le Ginestre”. Interviene la Polizia», recante notizie del tutto prive di fondamento in ordine a vicende riguardanti la suddetta residenza per anziani.
In particolare, nell’ambito di tale articolo si afferma che:
- È destinata a protrarsi all’infino l’interminabile sequela di disagi che affligge pazienti e visitatori della Casa di Riposo “Villa Le Ginestre” di Isernia;
- vi sarebbe stato “l’ennesimo caso di imperizia e disorganizzazione della struttura”;
- tali ragioni avrebbero “richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine”;
- “questa mattina il casus belli è stato l’ennesimo atto di incuria ai danni di una paziente 90enne, ricoverata in una stanza inidonea e priva della dovuta assistenza medica. La degente, oltretutto, è affetta da una grave forma di diabete, che il personale sanitario non riuscirebbe a controllare, omettendo di somministrare la dieta corretta”;
- tali sarebbero state le “rimostranze di nipoti e figlie in difesa della salute della signora 90enne che, all’ennesima lamentela pervenuta dalla famiglia, hanno determinato la reazione violenta del figlio del titolare della struttura, N.F.”, che avrebbe “aggredito con notevole veemenza verbale i famigliari della paziente, sbraitando per mezz’ora davanti ad altri utenti increduli”;
- “un caso che, viste le premesse ed i numerosi precedenti, promette di non arrestarsi qui, destinato – con ogni evidenza – a finire nelle aule del Tribunale del Capoluogo pentro”.
Ebbene, le notizie riportate ai precedenti n. da 1 a 5 devono ritenersi radicalmente false atteso che, diversamente da quanto altrimenti affermato dall’anonimo autore dell’articolo pubblicato sull’agenzia di stampa da Lei diretta:
- la residenza per anziani “Villa Le Ginestre” non è mai stata interessata, per mutuare il linguaggio utilizzato dal medesimo anonimo giornalista, da alcuna “sequela di disagi”, non meglio descritti in relazione a supposti episodi passati, nel rapporto con i suoi ospiti e con i visitatori;
- al pari, la residenza non è mai stata coinvolta in alcun “caso di imperizia e disorganizzazione”, ovvero di “incuria” che, viceversa, nell’ambito del suddetto articolo, ancora sulla base di un superficiale richiamo a fantomatici, per quanto insussistenti, eventi passati, è stato descritto con il ricorso all’uso dell’aggettivo *ennesimo”;
- con riferimento al caso specifico, citato nell’articolo, della paziente novantenne, “l’intervento delle Forze dell’Ordine” è stato richiesto dal sig. Nicola Freda, figlio dell’amministratore unico di Freda S.r.l., a causa di una violenta lite verbale, essa sì “ennesima”, che i parenti diretti della stessa paziente hanno ritenuto di inscenare tra loro, nella parte immediatamente esterna alla struttura, sol perché ritrovatisi casualmente in loco nello stesso orario di visita;
- nessuno e, ripetiamo, nessun ospite della residenza – tantomeno la signora novantenne citata nel servizio – è stato mai ricoverato in una “stanza inidonea” o privato di assistenza medica: con riguardo precipuo alla stessa signora, la relativa patologia diabetica è stata costantemente monitorata e trattata, anche in punto di “dieta” alimentare, sulla base del rigoroso rispetto delle indicazioni mediche;
- il sig. Nicola Freda, ossia colui che, sotto l’acronimo “N.F.”, è stato nell’articolo in commento quale “figlio del titolare della struttura”, non ha aggredito in alcun modo i familiari della suddetta signora novantenne, che nel caso di specie non hanno affatto manifestato fantomatiche “rimostranze”, e men che meno li avrebbe aggrediti *con notevole veemenza verbale … sbraitando per mezz’ora davanti ad altri utenti increduli”: egli, vista la descritta lite inscenata tra i medesimi familiari all’esterno della struttura, si è limitato a richiedere l’immediato intervento delle forze dell’ordine, astenendosi dall’intrattenere qualsivoglia scambio verbale.
Vorrà, pertanto, ai sensi e per gli effetti dellart. 8, legge n. 47/1948, provocare la rettifica del menzionato articolo di stampa, dando efficace pubblicazione, entro il termine di cui al comma 2 del medesimo articolo di legge, a quanto poc’anzi evidenziate in grassetto.
Nondimeno, posto che la richiesta di rettifica non è certamente idonea ad eliminare i danni già provocati alla nostra assistita e che, d’altro canto, l’esimente del diritto di cronaca esige l’adempimento di specifici oneri di verifica e controllo – adempimento che nel caso di specie risulta completamente omesso – circa la veridicità della notizia, la mia assistita si appresta ad articolare con separata comunicazione una richiesta risarcitoria dei danni da essi ingiustamente subiti a causa dell’illegittimità della condotta riconducibile alla pubblicazione del suddetto articolo di stampa. Da ciò ne consegue che, se del caso, “nelle aule del Tribunale del Capoluogo pentro” dovrà essere valutata unicamente la portata diffamatoria dello stesso articolo di stampa.
Avv. Francesco Trovato
