(AGENPARL) – ven 02 agosto 2024 *COMUNICATO STAMPA DEL 2 AGOSTO 2024*
*La produzione industriale di Lucca, Pistoia e Prato nel 2° trimestre 2024:
calo complessivo, in linea con l’andamento nazionale*
Anche la manifattura dell’area Lucca, Pistoia e Prato non sfugge
all’andamento lento del livello nazionale: pur nelle consuete diverse
prestazioni settoriali, la produzione industriale del 2° trimestre 2024
segna, secondo le rilevazioni del Centro studi di Confindustria Toscana
Nord, *-2,7% *rispetto allo stesso periodo del 2023.
Fra i macrosettori diffusi trasversalmente in ampie aree del territorio di
riferimento di Confindustria Toscana Nord, ai risultati nettamente positivi
di carta e cartotecnica (+4%) e alimentari (+3,6%) fa riscontro – oltre
alla stasi della metalmeccanica (con i dati però molto positivi delle
specializzazioni nei mezzi di trasporto, dal ferrotranviario alla nautica)
e (sostanzialmente: -0,5%) della chimica-plastica-farmaceutica –
l’arretramento dei prodotti non metalliferi incluso il lapideo (-3,7%), del
mobile (-4,5%) e soprattutto, ancora una volta, della moda (col -7,5% del
tessile e contrazioni oltre il 15% sia per l’abbigliamento che per il
calzaturiero).
“La produzione del territorio di riferimento di Confindustria Toscana Nord
non si discosta significativamente né dal dato nazionale e nemmeno, in
alcuni casi, dal dato europeo – commenta il presidente di Confindustria
Toscana Nord *Daniele Matteini* -. Sappiamo che il modestissimo incremento
del PIL nazionale, +0,2% nel 2° trimestre 2024, è dovuto essenzialmente ai
servizi, mentre l’industria sconta gli effetti di alcune dinamiche generali
e i limiti del sistema-Paese. Le aspettative su questo 2024, caratterizzato
dalla riduzione drastica dell’inflazione, sono state in parte tradite
dall’iperprudenza della BCE nel taglio dei tassi di interesse e nella
ripresa dei prezzi di alcune materie prime. Non c’è stata per ora una
ripresa della fiducia tale da far fare un salto ai consumi, soprattutto di
alcuni settori. Nella dimensione locale ciò che ci penalizza, soprattutto
in periodi difficili come l’attuale, sono i mali cronici di questa parte di
Toscana: scarsità di infrastrutture, di cui è un esempio la situazione di
Collodi-Villa Basilica per la strada della cartiere e le conseguenti
penalizzazioni delle attività turistiche; un territorio fragile anche in
parti che non ci saremmo aspettati (i casi recenti del pesciatino, ma prima
ancora nel pratese e a Montale, sono eloquenti); limitata capacità di
accogliere nuove imprese o consentire alle nuove di espandersi. Su questo
non possiamo intervenire se non segnalando i problemi e sottolineandone gli
effetti negativi; cosa che facciamo sistematicamente.” *(ulteriore commento
di Daniele Matteini più avanti nella sezione dedicata a Pistoia)*
*Lucca*
“Anche se in misura più contenuta rispetto ad altri momenti, la produzione
industriale di Lucca è cresciuta anche nel 2° trimestre 2024 rispetto allo
stesso periodo del 2023 – commenta il vicepresidente di Confindustria
Toscana Nord *Tiziano Pieretti* -. Il dato di *+1,7%* nasce comunque da
prestazioni molto diverse dei settori del territorio. Nettamente positive
la carta-cartotecnica, che segna +7,2%, il miglior risultato degli ultimi
trimestri, e l’alimentare, che con +3,4% torna a crescere dopo una serie
negativa; col segno più anche nautica (+1,8%) e
chimica-plastica-farmaceutica (+1,8%). In territorio negativo invece i
macchinari, che includono anche le macchine per il cartario (-0,8%, dopo
due trimestri positivi); la metallurgia (-1,2%); il lapideo (-3,4%) e
soprattutto, ancora una volta, i settori della moda con un -13,5% che
comunque non sorprende, essendo in linea con le prestazioni del resto delle
province coperte dalla nostra associazione. Il futuro presenta incognite
evidenti, che si rispecchiano nel lieve calo della raccolta ordini
registrata dall’indagine del nostro Centro studi. Per il settore che si
conferma trainante, il cartario, c’è già oggi il problema dell’incremento
dei prezzi della materia prima cellulosa, che assieme ai costi energetici
concorre ad assottigliare i margini delle imprese: margini che, con un
mercato piuttosto statico anche per il settore, difficilmente potranno
trovare soluzione attraverso la leva del prezzo. Da qui l’impegno costante
delle imprese verso l’innovazione e l’attenzione verso tutto ciò che può
qualificare la produzione e renderla sempre più efficiente.”
*Pistoia*
“A Pistoia la frenata della produzione industriale nel 2° trimestre
rispetto allo stesso periodo del 2023, a quota *-3,8%*, è la più forte
dalla caduta, di ben altre proporzioni, in conseguenza del Covid – aggiunge
il presidente di Confindustria Toscana Nord *Daniele Matteini* -. La
particolare varietà del tessuto industriale pistoiese, che in situazioni
incerte le permette di conservare buone performance, in una fase negativa
come l’attuale non aiuta. Pesa il dato (-15,8%) di un settore importante
come il calzaturiero; sempre nel settore moda, l’abbigliamento-maglieria
registra una frenata limitata nel singolo trimestre (-2,3%), ma un
andamento complessivo dell’ultimo anno e mezzo non lontano da quello,
pesante, della vicina Prato. Sempre sovrapponibile al distretto pratese
l’andamento del tessile (-7,4%). Collegato invece al distretto di Lucca, il
settore carta-cartotecnica mostra però in provincia di Pistoia un andamento
peggiore (-8,2%). Segno negativo anche per chimica-plastica-farmaceutica
(-5,3%), accompagnato però da previsioni positive. Infine, frena la
produzione nel mobile (-5,5%), ma con una inedita ripresa degli ordini
dall’estero e previsioni prevalentemente positive. Venendo ai segni più, la
metalmeccanica pistoiese si distingue anche stavolta per la crescita
(+5,9%), legata in ampia prevalenza al ferrotranviario. Positivo anche
l’alimentare (+2,5%). Per l’industria di Pistoia non ci sono in questo
momento motivi di particolare soddisfazione; ci sono però segnali di una
strenua volontà di continuare a impegnarsi per resistere a situazioni
sfavorevoli, creando i presupposti per aumentare la capacità di crescita
con l’innovazione, la formazione, la cultura d’impresa.”
*Prato*
“Continua per la produzione manifatturiera pratese la serie negativa: il 2°
trimestre 2024 segna rispetto allo stesso periodo del 2023 *-7,9%* –
conclude la vicepresidente di Confindustria Toscana Nord *Fabia Romagnoli*
-. Un valore, questo, pressoché coincidente con quello del tessile (-7,5%)
che come sempre per la sua preponderanza condiziona in maniera decisiva
l’andamento generale del territorio. Pesante la caduta
dell’abbigliamento-maglieria, che accentua l’andamento negativo dei
trimestri precedenti arrivando a -24,2%; analoga situazione, sia pure con
valori più contenuti, per la meccanica, che include il meccanotessile:
-12,3%. Tutti gli esperti ci dicono la stessa cosa: la moda sta
attraversando un momento di transizione epocale, al pari di altri che il
settore ha vissuto in questi decenni. Il problema dell’overstocking che ha
bloccato il mercato è stato uno stimolo all’accelerazione, da parte dei
clienti del distretto, di processi che vediamo già in atto e che,
consolidandosi, porteranno a nuove dinamiche: sempre meno magazzino, sempre
più tendenza a innescare la catena di produzione a valle di segnali
concreti dei mercati. Il che significa ordini tardivi, programmazione
pressoché impossibile, necessità di tempi strettissimi di consegna. Gli
effetti sulla filiera produttiva pratese sono e saranno molto
significativi: ma la consapevolezza di ciò è diffusa e le aziende si stanno
attrezzando per venire incontro alle nuove esigenze. Le previsioni
moderatamente positive colte dalla nostra indagine sono il segnale che il
quadro è chiaro e che c’è la voglia e la disponibilità ad accettare questa
nuova sfida.”
* Allegate foto*
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