
(AGENPARL) – gio 01 agosto 2024 [image: image.png]
*ETNA | Ecco come il magma arriva in superficie*
*Team internazionale di ricerca svela dettagli cruciali sulla struttura
interna **del vulcano Etna*
[Padova – Roma, 1°agosto 2024]
Una tecnica avanzata di tomografia sismica anisotropa, ovvero che considera
la variabilità della velocità delle onde sismiche in base alla direzione di
propagazione, ha permesso di ottenere informazioni senza precedenti sulla
struttura della crosta terrestre nella regione etnea e sull’interazione tra
tettonica e vulcanismo, evidenziando le possibili vie attraverso le quali
il magma si “fa strada” verso la superficie.
Questo è il risultato dello studio* Crustal Structure of Etna Volcano
(Italy) From P-Wave Anisotropic Tomography *condotto da un team di
ricercatori guidato dall’Università degli Studi di Padova, in
collaborazione con l’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia (INGV-OE) e con l’Università di Leeds (UK),
recentemente pubblicato sulla rivista scientifica «Geophysical Research
Letters».
«*Rispetto ai precedenti studi tomografici condotti nell’area etnea, questa
ricerca si distingue per l’utilizzo pionieristico, in ambiente vulcanico,
di tecniche di tomografia anisotropa*» spiega *Rosalia Lo Bue, prima
autrice dello studio, condotto nel ruolo di assegnista all’Università di
Padova, e oggi assegnista di ricerca presso l’Osservatorio Etneo dell’INGV*.
*«La tomografia sismica funziona in maniera analoga alla tomografia medica
ma utilizza onde sismiche per esplorare l’interno della Terra.
Tradizionalmente, la tomografia sismica impiega un approccio isotropo, che
non considera la variabilità della velocità delle onde sismiche in base
alla direzione di propagazione*» dichiara *Elisabetta Giampiccolo,
ricercatrice dell’INGV-OE*.
«*La tomografia anisotropa fornisce una visione molto più dettagliata e
precisa della struttura interna del vulcano*» prosegue *Brandon Vanderbeek,
assegnista di ricerca all’Università di Padova*.
«*Nel caso della crosta superiore*», spiega *Manuele Faccenda, docente del
dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova,* «*l’anisotropia è
principalmente legata alla presenza di fratture e faglie riempite da
fluidi, pertanto il suo studio permette di evidenziare la struttura della
crosta e l’interazione tra tettonica e magmatismo nell’area etnea*».
*L’indagine comprende un periodo di 10 anni, dal 2006 al 2016, durante il
quale sono stati registrati oltre 3.700 eventi sismici con magnitudo locale
compresa tra 0.5 e 4.3.*
«*La ricerca ha rivelato dettagli totalmente nuovi sulla struttura interna
del vulcano*», aggiunge *Francesco Rappisi, assegnista di ricerca presso
l’Università di Leeds*, «*in particolare,* *siamo riusciti a individuare
una regione profonda a bassa velocità delle onde sismiche, assimilabile ad
un volume crostale in cui risiedono i magmi etnei*».
«*Tale regione è limitata da un volume ad alta velocità che immerge verso
nord-ovest e che è espressione del processo di subduzione. Una zona di
discontinuità, di possibile origine tettonica, caratterizza il volume
crostale sovrastante la zona di residenza dei magmi, e potrebbe
rappresentare una via preferenziale per il trasferimento del magma verso la
superficie. Questi risultati fanno luce sull’interazione tra tettonica e
magmatismo all’Etna, fornendo una spiegazione plausibile per la sua
attività persistente*» continua *Marco Firetto Carlino, ricercatore
dell’Osservatorio Etneo dell’INGV.*
«*Sviluppi futuri si avvarranno della tomografia anisotropa 4D per il
monitoraggio in “near real-time” delle variazioni di velocità delle onde
sismiche, per migliorare la comprensione dei fenomeni vulcanici e sismici
dell’Etna, con potenziali benefici per la previsione e la mitigazione dei
rischi associati*» *conclude Ornella Cocina, ricercatrice dell’Osservatorio
Etneo dell’INGV.*
Questa tecnica avanzata di tomografia sismica anisotropa rappresenta un
metodo innovativo per l’analisi della struttura crostale in aree vulcaniche
attive e apre la strada a nuove linee di ricerca.
*Link allo studio*
https://doi.org/10.1029/2024GL108733
*Come si cita:*
Lo Bue, R., Rappisi, F., Firetto Carlino,M., Giampiccolo, E., Cocina,
O.,Vanderbeek, B. P., & Faccenda, M. (2024).Crustal structure of Etna
volcano (Italy)from P?wave anisotropic tomography.Geophysical Research
Letters, 51,e2024GL108733. https://doi.org/10.1029/2024GL108733
*Link utili*
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
Osservatorio Etneo dell’INGV (INGV-OE)
Università degli Studi di Padova
University of Leeds
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*Immagine 1* – A sinistra, quadro geodinamico della Sicilia orientale
(Italia). A destra, mappa del vulcano Etna che illustra la sismicità e i
principali segmenti di faglia.
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*Immagine 2* – Ricostruzione tridimensionale delle principali anomalie
tomografiche. Le sfere grigie rappresentano la sismicità registrata
nell’area dell’Etna dal 2006 al 2016.
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