Mentre le combattenti transgender Imane Khelif (Algeria) e Lin Yu-Ting (Taiwan) si preparano a salire sul ring contro combattenti donne questa settimana, emergono preoccupazioni sulla sicurezza e l’equità delle competizioni. La messicana Brianda Tamara Cruz Sandoval, che ha affrontato Khelif nel dicembre 2022, ha lanciato un allarme sui pericoli rappresentati dai pugili transgender.
“Quando ho combattuto con lei, mi sono sentita molto fuori dal mio elemento”, ha raccontato Tamara al Telegraph. “I suoi colpi mi hanno fatto molto male. Grazie a Dio quel giorno sono uscita dal ring sana e salva, ed è bello che finalmente se ne siano accorti”.
Un video del combattimento di Sandoval con Khelif mostra la verità delle sue parole. La pugile messicana sembrava inciampare a ogni pugno sferrato dall’algerina. Giovedì Khelif affronterà l’italiana Angela Carini, e l’attenzione è alta.
Secondo quanto riportato da Agenparl, sia Khelif che Yu-Ting sono stati squalificati dall’International Boxing Association (IBA) ai World Games del 2023 a Nuova Delhi. Khelif è stato trovato con alti livelli di testosterone. Tuttavia, il Comitato Olimpico Algerino ha ammesso solo che la squalifica era dovuta a “ragioni mediche”.
Yu-Ting aveva vinto una medaglia ai Giochi mondiali, ma il premio le è stato revocato perché non aveva soddisfatto i requisiti di idoneità dell’IBA. “Sulla base dei test del DNA, abbiamo identificato un certo numero di atleti che hanno cercato di ingannare i loro colleghi facendoli passare per donne”, ha dichiarato il presidente dell’IBA, Umar Kremlev. “In base ai risultati dei test, è stato dimostrato che hanno cromosomi XY. Tali atleti sono stati esclusi dalla competizione”.
A causa del rifiuto del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) di stabilire uno standard uniforme per l’ammissione di atleti trans, il CIO ha lasciato i criteri agli organi di governo internazionali degli sport. Mentre alcuni sport, come il nuoto, hanno adottato regole che escludono gli uomini dagli eventi femminili, la boxe non lo ha fatto.
“Tutti gli atleti che partecipano al torneo di pugilato dei Giochi olimpici di Parigi 2024 rispettano le norme di ammissibilità e di iscrizione alla competizione, nonché tutte le normative mediche applicabili”, ha affermato il CIO.
L’attenzione è ora rivolta a come si evolverà la situazione e quale impatto avrà sulle future competizioni sportive.