Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha superato ogni aspettativa di confusione diplomatica con un clamoroso errore durante le Olimpiadi estive di Parigi 2024. Nel corso delle cerimonie di apertura, la delegazione della Corea del Sud è stata erroneamente presentata come la “Repubblica Popolare Democratica di Corea” (RPDC), nome ufficiale della Corea del Nord. Immaginate la sorpresa dei sudcoreani, che improvvisamente si sono trovati associati al loro acerrimo nemico.
Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol non ha nascosto il proprio disappunto, definendo l’incidente come “sorprendente e costernante”. Non capita tutti i giorni di essere scambiati per la nazione con cui sei tecnicamente ancora in guerra da 74 anni. È un po’ come se durante un matrimonio si presentasse il nome dell’ex del coniuge sull’altare. Yoon ha chiesto scuse pubbliche e formali, sottolineando che il minimo che ci si aspetta dalle Olimpiadi è che riescano a distinguere tra le due Coree, specie considerando la storia olimpica della Corea del Sud.
L’errore, definito dal CIO come un semplice “errore umano”, è avvenuto mentre le delegazioni sfilavano in barca lungo la Senna, anziché nello stadio. Quando la barca con gli atleti sudcoreani è giunta sotto i riflettori, gli organizzatori li hanno annunciati in francese e inglese come DPRK. Ironia della sorte, anche la delegazione nordcoreana è stata presentata con lo stesso nome. Chissà, forse in un tentativo maldestro di promuovere la pace tramite la confusione totale.
Il presidente del CIO Thomas Bach ha chiamato personalmente il presidente Yoon per scusarsi. Il CIO ha poi pubblicato una dichiarazione sul proprio sito, senza però specificare la squadra con cui i sudcoreani erano stati confusi. Forse speravano che il pubblico internazionale non si accorgesse della differenza, dopotutto non è che le due Coree siano spesso al centro delle notizie mondiali, giusto?
Il capo del Comitato olimpico e sportivo coreano, Lee Kee-heung, ha ricordato come non sia la prima volta che il CIO offende la sensibilità sudcoreana. “Abbiamo già visto la nostra bandiera issata al contrario, ma essere scambiati per la Corea del Nord è un qualcosa di inedito”, ha commentato Lee con un mix di incredulità e umorismo nero.
Non contenti di una sola gaffe, gli organizzatori delle Olimpiadi hanno caricato su Instagram una foto della squadra sudcoreana con la bandiera sfocata e hanno scritto male il nome del medagliato d’oro Oh Sang-uk, trasformandolo in “Oh Sang-ku”. L’unica cosa chiara in tutto questo è che l’attenzione ai dettagli non è stata esattamente il punto forte delle Olimpiadi di Parigi 2024.
E mentre la Corea del Sud continua a raccogliere medaglie, trovandosi attualmente al sesto posto con sette medaglie totali, l’indignazione per la gaffe olimpica è stata superata solo dal disgusto globale per la presentazione di contenuti sessualizzati durante le cerimonie di apertura, inclusa una controversa interpretazione dell’Ultima Cena. Il CIO, in risposta, ha cercato di placare gli animi spiegando che si trattava di una festa pagana per Dioniso, il dio greco del vino. Una spiegazione che ha sicuramente risolto tutto e calmato tutti i critici.
Non potevano mancare infine i problemi logistici: attacchi di sabotaggio alle infrastrutture ferroviarie e un blackout massiccio hanno contribuito a rendere questa edizione delle Olimpiadi una delle più memorabili… per tutte le ragioni sbagliate.
Insomma, se volevamo che le Olimpiadi di Parigi 2024 fossero ricordate, ci siamo riusciti. Forse, però, la prossima volta sarà meglio lasciare l’organizzazione a chi sa distinguere una Corea dall’altra.