
(AGENPARL) – lun 29 luglio 2024 Andrés Pérez (Rep. Bolivariana del Venezuela), Vincitore XV PHOTO IILA, “Dead family”,
2021-2024
“Dead family” è una ricerca che guarda all’archivio di famiglia come documento storico binario che
protegge le narrazioni eteronormative imposte dalle strutture patriarcali. Queste imposizioni
implicano un ordine sessista che separa il maschile dal femminile ed emargina le identità che non
rientrano in questo meccanismo politico-biologico. Le identità diverse non sono visibili nella pratica
del “ritratto di famiglia”.
Dead family è un’opera che interviene sull’archivio di famiglia. È un intervento fotografico, ma anche
politico. È un progetto naturalmente collettivo che ha bisogno della voce e dello sguardo della
comunità LGBTIQ+. Questa aspetto collaborativo permette a ciascuno di intervenire sul proprio
archivio, per riprendere il controllo della propria storia e generare un contro-archivio che evidenzia
la violenza subita dalle persone LGBTIQ+.
Verónica Javier (Uruguay), Menzione d’Onore XV PHOTO IILA, “Patrones identitarios”, 2024
Prendendo le mosse dal suo progetto fotografico “El jardín y el sueño” (Il giardino e il sogno),
Verónica Javier si pone alcuni interrogativi che l’hanno portata a proseguire la ricerca fra le pieghe
del suo lignaggio, come un palinsesto ancestrale dove cerca di rimuovere gli strati invisibili che
nascondono segni silenziosi che rimangono nel DNA.
Un viaggio alla scoperta degli schemi ripetitivi che hanno segnato l’identità del suo clan
predominante: le donne.
Le composizioni sono realizzate con una tecnica mista di fotografie e documenti d’archivio di famiglia
che si sovrappongono a fotografie dell’autrice, scattate durante un viaggio in Italia (il Paese delle
sue antenate) e ad altre scattate nel giardino della casa dove hanno vissuto cinque generazioni della
sua famiglia. Le immagini vengono accostate a oggetti di grande valore simbolico, acquistati in fiere
montevideane e italiane.
Ogni elemento è disposto all’interno di un contenitore che funge da supporto e simula un muro.
Con essi Verónica Javier assembla i pezzi di un puzzle costellare che ricostruisce gli schemi
identitari che la uniscono al clan in alcuni punti e che si spezzano in altri.
Andrés Pérez (Rep. Bolivariana de Venezuela), Ganador XV PHOTO IILA, “Dead family”,
2021-2024
“Dead family” es una investigación que mira el archivo familiar como un documento histórico binario
que protege narrativas heteronormativas impuestas por estructuras patriarcales. Estas imposiciones
suponen un orden sexista que separa lo masculino de lo femenino y margina identidades que están
fuera de este mecanismo político-biológico. Las identidades diversas no tienen visibilidad en la
acción del “retrato familiar”.
“Dead family” es un trabajo que interviene el archivo familiar. Es una intervención fotográfica, pero
también política. Es un proyecto naturalmente colectivo que necesita de la voz y la mirada de la
comunidad LGBTIQ+. Este carácter colaborativo permite que cada persona pueda intervenir sus
propios archivos como una manera de recuperar el control de su propia historia y generar un
contraarchivo que evidencia las violencias que viven las personas LGBTIQ+.
Verónica Javier (Uruguay), Mención Honorífica XV PHOTO IILA, “Patrones identitarios”,
A partir de su proyecto fotográfico “El jardín y el sueño” ciertas inquietudes llevaron a la autora
Verónica Javier a seguir indagando en los intersticios de su linaje, como un palimpsesto ancestral
donde intenta remover las capas invisibles que ocultan marcas silenciosas y que permanecen en el
Un viaje por descubrir los patrones repetitivos que han marcado la identidad de su clan
predominante: las mujeres.
Las composiciones están realizadas con una técnica mixta de fotografías y documentos de archivo
familiar que se superponen a fotografías tomadas por la autora en un viaje a Italia (país de sus
ancestras) y otras tomadas en el jardín de la casa por donde pasaros cinco generaciones. Junto
con objetos de gran valor simbólico adquiridos en ferias montevideanas e italianas.
Cada elemento está dispuesto dentro de un contenedor que hacen de soporte y simulan una pared.
Con ellos la autora va armando las piezas de un puzzle constelar que reconstruye los patrones
identitarios que la unen al clan en ciertos puntos y que se rompen en otros.