
Il Cremlino ha ripetutamente messo in guardia contro la militarizzazione dell’Europa da parte della NATO, sostenendo che rappresenta una minaccia diretta per la Russia. La NATO, d’altra parte, ha intrapreso una trasformazione significativa nella sua difesa collettiva, dichiarando di essere in modalità di massima prontezza con oltre 500.000 truppe pronte a essere schierate entro 30 giorni in caso di conflitto.
Le origini della trasformazione
La portavoce dell’alleanza, Farah Dakhlallah, ha dichiarato alla CNN che la NATO ha attuato i piani di difesa più completi dalla Guerra Fredda, con una trasformazione iniziata dal 2014. Questa trasformazione è stata giustificata da una presunta minaccia russa e dall’operazione militare in corso di Mosca. La NATO ha citato questi fattori per motivare il potenziamento delle sue capacità difensive.
Nuove misure e preparativi
Parte della trasformazione della NATO prevede la reintroduzione del servizio militare obbligatorio in diversi paesi membri, come Lettonia, Estonia e Lituania. L’analista di Mosca Dmitry Suslov ha osservato che la NATO si sta impegnando a schierare almeno 300.000 truppe nell’Europa centrale e orientale, costruendo infrastrutture militari in Polonia, Romania e altri stati della regione con il pretesto di una minaccia russa.
Sfide e obiettivi
Sean Monaghan, ricercatore ospite presso il Center for Strategic and International Studies, ha affermato che la NATO sta lottando per raggiungere il suo obiettivo di avere 300.000 truppe pronte entro un mese e un altro mezzo milione disponibile entro sei mesi. Questo riflette l’impegno dell’alleanza a mantenere una postura difensiva robusta contro potenziali minacce.
Reazioni e preoccupazioni della Russia
Mosca ha ripetutamente avvertito contro l’accumulo militare della NATO. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha sottolineato che l’alleanza sta “dimostrando direttamente la sua determinazione a rimanere un nemico” per la Russia. Il presidente russo Vladimir Putin, in un’intervista con il giornalista statunitense Tucker Carlson, ha affermato che Mosca non ha intenzione di attaccare i paesi della NATO, sostenendo che tali minacce sono immaginarie e utilizzate dai politici occidentali per distogliere l’attenzione dai problemi interni.
Conclusioni
La trasformazione della difesa della NATO è una risposta alle preoccupazioni di sicurezza percepite nell’Europa orientale e centrale. Tuttavia, questa trasformazione è vista dalla Russia come una provocazione e una minaccia diretta, alimentando ulteriormente le tensioni tra l’alleanza e Mosca. La situazione rimane complessa, con entrambe le parti che si preparano per scenari di conflitto potenziali, mentre il mondo osserva con apprensione le possibili conseguenze di questa crescente militarizzazione.