
(AGENPARL) – gio 25 luglio 2024 Nota: a breve alcune foto della serata
GRADUATION DAY: L’ABBRACCIO DELLA CITTÀ
AI GIOVANI NEOLAUREATI E NEODIPLOMATI
Pordenone, 25 luglio 2024 – Neolaureati del Consorzio Universitario di Pordenone e neodiplomati della Fondazione ITS Alto Adriatico hanno festeggiato questa sera, col tradizionale lancio del cappello, nella loggia del Municipio, il Graduation Day, seconda edizione di un evento destinato a ripetersi negli anni per sancire il matrimonio tra la città e la sua vocazione all’alta formazione.
Il sindaco Alberto Parigi ha parlato di «giorno di festa» e si è congratulato con i giovani ponendo l’accento sul «luogo prescelto, la loggia del municipio, il simbolo della città, la casa di tutti i cittadini, le radici di Pordenone e allo stesso tempo l’epicentro delle decisioni per il presente e il futuro della città stessa. Non è un luogo scelto a caso: testimonia plasticamente, visivamente, fisicamente, la volontà del Consorzio Universitario, dell’ITS e del Comune di un legame ancora più stretto tra la città e la sua alta formazione, tra la città e i suoi giovani». Facendo riferimento ai partners, Parigi ha parlato di «collaborazione stretta e virtuosa, un impegno – ha aggiunto – che si declina in undici milioni che il Comune ha ottenuto dalla Regione per aprire una nuova sede universitaria al Centro Valle e portare gli studenti nel cuore della città, mantenendo comunque il Polo di via Prasecco. E ancora, lavori di riqualificazione per oltre otto milioni dell’ex Birrificio abbandonato da decenni, che diventerà la sede ipertecnologica dell’ITS. A questi si aggiungono quattro milioni e mezzo per i laboratori ITS al Centro Valle. Investimenti giganteschi nella formazione, nei giovani, nella città, per puntare sul capitale umano e per mettere Pordenone in una prospettiva di sviluppo, di crescita, di futuro. La città – ha concluso rivolgendosi agli studenti – punta veramente su di voi».
Michelangelo Agrusti, Presidente di Confindustria Alto Adriatico e della Fondazione ITS Alto Adriatico ha definito il Graduation Day come la «giornata delle competenze perché – ha detto – la loro acquisizione da parte di un numero sempre più elevato di ragazzi è fondamentale; in ITS le iscrizioni hanno raggiunto quasi quota 250, quando l’abbiamo fondato, nel 2011, primi in Italia, eravamo quasi una entità clandestina. Siamo cresciuti col passaparola e a un certo punto anche il Paese si è accorto che la nostra poteva essere un’esperienza decisiva sul piano industriale e tecnologico. Allora scegliemmo l’Information Technology, non era di moda, ora lo è sempre di più». Agrusti ha sottolineato l’impegno, negli anni, di Confindustria Alto Adriatico, alla realizzazione complessiva del progetto. «Il sindaco – ha detto ancora – ha parlato di una nuova sede che noi abbiamo molto apprezzato e che dovrà vedere la luce entro il 2026; per parte nostra abbiamo parimenti investito nel Valle Center milioni di euro (dove proprio la scorsa settimana hanno preso avvio i lavori) affinché quella realtà possa essere, oltreché funzionale, estremamente accogliente». Il Presidente di CAA ha ricordato anche la recente inaugurazione del Plant 1 alla LEF dove trovano spazio aule dedicate interamente all’ITS. «Siamo riusciti a intercettare risorse del PNRR per circa 14 milioni di euro che ci consentiranno di acquisire hardware e software che posizioneranno le nostre strutture ai primi posti nel mondo». Rivolgendosi ai neolaureati e neodiplomati Agrusti ha detto che «sarete voi i protagonisti di voi stessi, il nostro compito è quello di mettervi tra le mani capacità e competenze; il territorio investe su di voi perché voi sarete la nuova classe dirigente ed è questo il nostro patto generazionale». Il Presidente di CAA ha infine ricordato che proprio i giovani saranno protagonisti di Pordenonelegge e dell’assemblea che l’associazione ha in programma per il prossimo 27 settembre a Grado, «con un’agenda tutta curvata sul valore del capitale umano». Agrusti ha infine annunciato che i ragazzi che CAA sta formando in Ghana da alcuni mesi arriveranno in FVG già a settembre, una trentina, «poi ne arriveranno altri, a centinaia e riempiranno le realtà produttive che si sono spopolate». Sempre nell’ambito della rassegna letteraria, infine, è previsto da Praga che arrivino alcune decine di studenti che, ha precisato Agrusti, hanno deciso di imparare l’italiano.
Appassionato anche l’intervento del Presidente del Consorzio Universitario, Paolo Candotti: «Siamo qui per celebrare i risultati, l’impegno e la fatica che avete profuso e per augurare il miglior futuro possibile sia a chi deciderà di continuare a studiare qui, a Pordenone, o di inserirsi nel mondo del lavoro». Secondo Candotti quella del CU è un’esperienza «unica e abbastanza singolare a livello nazionale che unisce pubblico e privato per creare competenze a favore di entrambi, per offrirle a un intero territorio per crescere nel benessere. Per fare questo ci siamo dati degli obiettivi che riguardano il consolidamento, l’ampliamento e il miglioramento dell’offerta formativa che stiamo già mettendo in atto con l’avvio di nuovi corsi universitari come quello di ingegneria industriale per l’energia ma anche di dietistica e di igiene dentale. Abbiamo cercato con le università attivare nuove proposte in linea con le esigenze del nostro territorio e i macrotrend che ci sono nella società. Inoltre – ha aggiunto Candotti – ci siamo dati l’obiettivo di favorire e migliorare la qualità dello studio a Pordenone migliorando ed efficientando gli spazi dove si svolge l’attività didattica e laboratoriale, il loro ampliamento e con un progetto ambizioso di cui parlava il Sindaco ossia portare al centro della città, non solo fisicamente ma anche alla sua attenzione, l’alta formazione. Lo faremo al Valle Center con un progetto ambizioso che non riguarda solo di ristrutturazione urbana ma riguarda la riqualificazione di un’intera parte della città. In più – ha detto ancora – aggiungendo anche spazi per la residenza degli studenti che vengono qui. L’ambizione finale è quella di far diventare questa città pienamente universitaria, farla conoscere come tale, anche al di fuori del territorio, un luogo dove si studia, si vive bene. Ci stiamo riuscendo con uno sforzo collegiale, con un modello di governance che è quello del CU. Attualmente circa 1.600 studenti studiano a Pordenone ma l’ambizione è di arrivare presto a duemila».
Angelo Montanari, delegato dell’Università di Udine per la sede di Pordenone, ha citato la recente classifica del Censis, stilata sulla base di alcuni parametri articolati, in cui l’Università di Udine è giunta al secondo posto tra le 16 inserite nella graduatoria di quelle di medie dimensioni. «Ne siamo molto orgogliosi» ha detto aggiungendo che «lunedì è finalmente arrivato l’accreditamento ufficiale del corso di laurea di ingegneria energia; avevamo buttato cuore oltre l’ostacolo – ha rivelato – iscrivendo gli studenti già il 10 luglio confidando in un risultato che, alla fine, ci è stato riconosciuto. Si tratta di una scommessa importante ma siamo convinti di ciò che abbiamo fatto e i segnali che provengono dal territorio vanno in questa direzione. In questo modo – ha aggiunto Montanari – ampliamo l’offerta, originale e di notevole interesse. Si badi bene: i corsi che Udine tiene a Pordenone li tiene solo qui, non sono doppioni. E coprono argomenti come energia, sistema bancario, finanziario e multimedialità, temi fondamentali della società contemporanea». Montanari ha spiegato anche che oltre mille studenti dell’Università di Udine studiano in quella di Pordenone che non è quindi un’entità staccata. «Riponiamo molta fiducia nel futuro, il nostro obiettivo è quello di tessere un rapporto sempre più stretto con la città. La sede di via Prasecco non verrà dismessa – ha concluso – ma diventerà un polo scientifico, abbiamo già in mente diversi nuovi insediamenti».
Massimo Boni