
(AGENPARL) – ven 19 luglio 2024 Comunicato stampa
29/2024
19 luglio
Innovare con l’Agroforestry: Sperimentazione CREA su
cotone con Apulia Regenerative Cotton (ARCO), progetto
con EFI e Armani SPA.
I primi risultati dopo un anno di attività
“L’innovazione è il principale motore di sviluppo per le nostre imprese che, pur
mantenendo la loro identità e distintività, intendono essere sempre più competitive
sui mercati, rispondendo alle sfide della globalizzazione, dal cambiamento climatico
alla sicurezza alimentare e idrica, dall’economia circolare ai sistemi agroalimentari
sostenibili e resilienti. Come CREA siamo in prima linea per accompagnarle e
sostenerle in un percorso di crescita a beneficio di tutto il Paese e in tal senso il
nostro progetto di Agroforestry per il cotone sostenibile in collaborazione con uno dei
simboli della moda italiana nel mondo è emblematico”. Così il Presidente del CREA,
prof. Andrea Rocchi, in visita all’azienda sperimentale del CREA Agricoltura e
Ambiente di Rutigliano (BA), dove è in campo Apulia Regenerative Cotton (ARCO),
l’ambizioso progetto che punta ad un cotone sostenibile ed interamente made in Italy,
sia in modo convenzionale sia con l’innovativo approccio dell’agroforestry, in
consociazione con i peschi il primo anno e con melograno e pioppo bianco dal
secondo, per una filiera green a sostegno della moda italiana.
Il progetto. Coordinato da EFI (European Forest Institute) in collaborazione con
Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente del CREA e finanziato da Armani SPA, ARCO
è un progetto pilota quinquennale, unico nel suo genere in Europa,
finalizzato a produrre cotone a ridotto impatto ambientale grazie all’uso di
sistemi agroforestali. Dopo aver piantato (maggio 2023) 1 ettaro di terreno, il
cotone si sta progressivamente espandendo fino a occupare, nell’arco dei cinque anni
previsti, un’area complessiva di 5 ettari, diventando così il primo esperimento sul
campo in Europa a testare il cotone in agroforestry con specie arboree alternative.
L’agroforestry è quel sistema agricolo che prevede la coltivazione di specie erbacee
negli interfilari di piante arboree o arbustive. Tale approccio, infatti, consente di
ridurre l’evapotraspirazione, risparmiando in questo modo acqua irrigua, e al
contempo aumenta la biodiversità agricola e introduce più sostanza organica
nel suolo, incrementandone quindi la fertilità.
I primi risultati. Dopo i buoni risultati del primo anno di attività con una resa di circa
4 tonnellate per ettaro, nel 2024 il cotone è stato seminato su una estensione
complessiva di 3 ha: 0,6 ha in agroforestry con melograno (varietà dente di cavallo) e
pioppo bianco e 2,4 ha in monocropping. Proprio per individuare gli effetti sul cotone
di differenti gestioni colturali e dello stress idrico, inoltre, è stata avviato un dispositivo
sperimentale in cui vengono confrontate 3 varietà, 3 differenti gestioni del suolo
(tillage, no-tillage e minimum-tillage) e due regimi irrigui (completa e deficitaria).
Il contributo del CREA. La scelta dell’azienda CREA “Maria Elisa Venezian Scarascia”
di Rutigliano in territorio pugliese non è stata casuale, perché il clima mite e le
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