
(AGENPARL) – mar 16 luglio 2024 *Massima solidarietà alla dottoressa Anna De Florio, presidente Melucci
dimettiti! *
Fa male leggere le parole espresse dalla dottoressa Anna De Florio, Garante
dei disabili in Provincia di Taranto, nella sua lettera chiara e puntuale
indirizzata al presidente della Provincia Rinaldo Melucci. Quest’ultimo,
alla luce di quanto raccontato e denunciato con garbo ed educazione l’ormai
ex Garante, nella sua nota di risposta avrebbe dovuto usare toni più sereni
e rispettosi, così come avviene nelle società civili. Melucci, piuttosto
che scusarsi, tira in ballo fantasiose orchestrazioni di oppositori
politici, intorbida le acque e non fa un mea culpa. Stando a quanto si
legge nella lettera con cui la dottoressa De Florio comunica le sue
dimissioni, l’Amministrazione provinciale ha mostrato scarsa attenzione
verso coloro che vivono in condizioni di fragilità e che nella loro
quotidianità devono affrontare ostacoli insormontabili, insieme alle loro
famiglie che fanno mille sacrifici per sostenerli, sacrificando la loro
stessa vita.
Si dovrebbero creare le condizioni affinché queste persone non si sentano
trattate come individui di categoria B: che vuoi che sia un parco giochi
che non consente ai bambini con disabilità di giocare!
Non funziona così, caro presidente, la disabilità non è diversità,
significa avere altre abilità, significa capire quanto siamo fortunati,
capire quanta forza ti dà la vita in certe situazioni, ma significa anche
intercettare tutti i fondi che le leggi, soprattutto quelle europee oltre
che nazionali, ci consentono di utilizzare passando dall’ascolto dei
destinatari e delle loro famiglie. Non si può ridurre tutto al mettere in
campo appalti senza avere un disegno di insieme, senza avere attenzione
anche nella costruzione di un parco giochi, senza sentire i diretti
interessati, come ha tentato di fare la dottoressa De Florio. “Nessuno deve
rimanere indietro” non deve e non doveva essere solo uno slogan politico
per raccogliere voti in più, ma si deve concretizzare in una politica dei
fatti, ciò che manca sia a livello comunale che a livello provinciale .
Caro presidente, una società civile si può dire tale quando crea le
condizioni giuste per vivere una vita dignitosa e questo al di là del
colore politico, significa ascoltare le famiglie che vivono la disabilità
di un proprio congiunto ogni giorno, che si affannano per cercare tutte le
risorse, che rinunciano alla loro vita proprio a causa della disabilità.
Non dare spazio a queste persone e soprattutto a coloro che le
rappresentano, non dare spazio a coloro che gratuitamente intercettano
bisogni e creano momenti di riflessione e cercano di affrontare i problemi
significa non avere ben chiaro il senso del proprio impegno politico ed
istituzionale e, dunque, non saper amministrare.
Vanno rispettati i diritti di tutti e si ricordi, presidente, che non ci
sono diritti di serie A e di serie B né ci si può mettere soltanto
stellette e gradi per aver fatto qualcosa che poi non giova a nessuno, se
poi le opere appaltate non rispondono alle reali esigenze di coloro che ne
sono i destinatari. Ho conosciuto la dottoressa De Florio – durante il
brevissimo periodo in cui ho rivestito il ruolo di assessore ai Servizi
sociali bruscamente interrotto per assecondare gli appetiti politici di
altri consiglieri -, comprendo la sua amarezza, ma le chiedo di ritirare le
dimissioni perché ha dimostrato sempre grande attenzione e sensibilità al
tema. Potrà continuare a fare bene solo se le verrà consentito, caro
presidente. Altrimenti meglio le dimissioni, ma le sue, presidente: se non
si ha la sensibilità giusta per difendere le persone con disabilità e le
loro famiglie.
Avv. Luana Riso, Segreteria provinciale PD