
(AGENPARL) – gio 11 luglio 2024 1.1 SINTESI
La Rilevazione di quest’anno si inserisce in un contesto particolare, caratterizzato da un ciclo economico
quasi stagnante, a livello europeo e italiano, e dall’avvio dell’inversione della politica monetaria. La
crescita dei prezzi si è notevolmente raffreddata, favorita dal calo dei prezzi delle materie prime. La
fine della crisi inflazionistica, tuttavia, non sta ancora lasciando lo spazio ad una ripresa vigorosa del
ciclo economico. Da un lato, il taglio di 25 punti base dei tassi di policy rappresenta un segnale di cambiamento, ma non può avere ricadute di rilievo sull’economia. Dall’altro lato, diversi partner economici
dell’Italia non stanno attraversando un periodo di crescita tale da far da traino alla nostra economia.
Nonostante la restrizione monetaria e l’indebolimento del ciclo globale, in Italia non si è registrato un
periodo di recessione. Questo risultato è stato raggiunto anche per gli effetti positivi sull’economia dei
bonus edilizi che, nonostante le modifiche alle regole, hanno dato un contributo positivo alla crescita
anche nel 2023. Più problematico su questo fronte appare il prossimo futuro, con ricadute sulle prospettive di crescita. La domanda interna è legata agli andamenti del settore delle costruzioni, che si trova in
un delicato momento di passaggio fra la spinta fornita dal Superbonus, ormai in esaurimento, e l’impulso
proveniente dagli investimenti pubblici nell’ambito del PNRR, attesi invece in progressiva accelerazione
almeno fino al 2026. Stimoli addizionali sugli investimenti pubblici devono poi essere attribuiti ai lavori
in corso per il Giubileo, per quanto limitati alla sola città di Roma, mentre per l’edilizia privata l’impatto
negativo che deriverà dal venire meno del Superbonus potrebbe essere in parte attenuato dalla spesa
che sarà attivata dalla direttiva europea sulle “case green”.
La prospettiva appare quindi complessa, essendo presenti impulsi di segno diverso sul ciclo economico.
Tra gli impulsi di segno negativo sono da annoverare i conflitti in essere (Russia-Ucraina, Israele-Palestina, crisi traffici Mar Rosso), le politiche monetarie ancora restrittive in importanti aree economiche
(come Stati Uniti e Regno Unito), i conflitti commerciali (come quello sulle auto elettriche tra Stati Uniti,
Unione Europea e Cina), le possibili instabilità politiche (si pensi al voto negli Stati Uniti e ai confronti in
Europa). Tra i fattori positivi si ricordano la già richiamata moderazione dei tassi di inflazione, un primo
accenno di allentamento della politica monetaria della BCE, la tenuta dei consumi interni e il prospettato
miglioramento del ciclo di alcuni partner europei (in primis la Germania).
Con riferimento al settore delle costruzioni, come si vedrà più approfonditamente nella prima parte del
report, l’attuale fase espansiva non ha ancora raggiunto la durata media delle precedenti fasi di crescita,
ma è stata caratterizzata da una velocità di espansione non misurata in precedenza. Inoltre, nonostante
i forti impulsi, non è stato ancora superato il precedente punto di massimo del settore delle costruzioni,
risalente al 2006. Invece, gli investimenti in Abitazioni sono oggi arrivati a valori massimi degli ultimi
trent’anni, soprattutto grazie alla forte spinta proveniente dal Superbonus. L’avvio del 2024 ha mostrato
il persistere di una fase espansiva per gli investimenti in Abitazioni e un rafforzamento degli investimenti
pubblici. Da rimarcare è l’impatto degli investimenti del PNRR che salirà da circa 5 miliardi del 2023 a
un valore medio di 20 miliardi nel triennio 2024-26.
All’interno di questo scenario, i risultati della presente Rilevazione mostrano come per le imprese OICE le
condizioni di mercato siano ancora molto buone. Per l’anno in corso sono attesi aumenti dell’8,1% per
la produzione e del 9,0% per l’occupazione, che seguirebbero incrementi a consuntivo 2023 rispettivamente pari al 24,9 e 10,4% (vedi figura).
Nell’anno corrente, la componente estera tornerebbe a esercitare un ruolo di traino, segnando un aumento del 16,0%, inferiore rispetto all’elevata variazione del 2023 (+20,0%), ma più del triplo rispetto
alla crescita della produzione interna. Questa, infatti, dopo il balzo di quasi il 27% nel 2023, è prevista
in espansione del 5,3% nel 2024.
Nei livelli, la produzione OICE supererebbe quest’anno i 4,2 miliardi di euro, distribuiti per 3 miliardi sul
mercato italiano e per i restanti 1,2 miliardi sul mercato estero. Risultati che portano il 47% delle imprese
OICE a dichiarare l’intenzione di aumentare gli investimenti nel corso del 2023. Al contempo, quasi
l’88% delle aziende avrebbe già effettuato investimenti in innovazione nel 2023.
L’aumento dei livelli produttivi traina la crescita degli occupati, previsti oltre le 33mila unità nel 2024
(31mila nel 2023). Il 60,6% delle imprese dichiara l’intenzione di aumentare il personale nel corso
dell’anno. Un obiettivo che continua a scontrarsi tuttavia con le difficoltà incontrate nel reperimento di
nuovo personale, denunciato dal 75,7% degli intervistati, con un picco superiore all’80% per le imprese
fra 26 e 125 addetti. La carenza di personale costituisce quindi un limite all’espansione delle imprese
OICE.
All’interno di questo scenario che mostra un rallentamento, ma che rimane favorevole, si segnala un’attenzione generalmente ancora bassa per le tematiche legate alla sostenibilità ambientale. Infatti, dall’indagine emerge che solo le grandi imprese associate risultano aver avviato il percorso di transizione,
mentre ancora molto hanno da fare le medie e, soprattutto, le piccole imprese. Solo il 45% delle imprese
ha familiarità con i concetti di sostenibilità ESG, ma tale percentuale scende al 19% per le piccole imprese. Al di là di quelli che potranno essere i futuri inasprimenti normativi, un più ampio orientamento
verso gli strumenti della sostenibilità potrebbe rivelarsi inevitabile nei prossimi anni e, quindi, diventa
fondamentale il coinvolgimento delle piccole imprese nel processo di transizione.
Infine, con riferimento ai rischi di natura macroeconomica, le imprese OICE confermano una bassa
esposizione alle conseguenze del conflitto in Ucraina, dell’aumento dei prezzi dell’energia e dell’alta
inflazione. Il PNRR non sembra essere ancora un elemento centrale per le prospettive delle imprese
OICE, dal momento che per il 63,2% di esse il fatturato aggiuntivo eventualmente attribuibile al Piano
non supera il 25%. Tuttavia, concludendo con una nota positiva, per il 47,6% delle imprese intervistate
le prospettive di acquisizione di lavori nell’anno corrente sono migliori rispetto al recente passato, contro
il 12,6% che le ritiene peggiori.
Dati di sintesi dell’Indagine
(variazioni percentuali sull’anno precedente)
24,9%
Produzione totale
26,8%
Produzione Italia
20,0%
Produzione estera
16,0%
10,4%
Occupati
10,0%
2023 su 2022
20,0%
30,0%
Previsione 2024 su 2023
A seguire si presentano due figure con un’ottica di lungo periodo. Entrambe rappresentano il periodo
2014-2024 e mostrano l’andamento nell’ultimo decennio della produzione totale e della sua composizione percentuale tra produzione nazionale ed estera (il dato 2024 è la stima effettuata in questa
Indagine, illustrata nei prossimi paragrafi). L’andamento della produzione mostra una crescita costante,
ma moderata, dal 2015 al 2021, per poi registrare un balzo nel 2022, un ulteriore cospicuo aumento
nel 2023 e una previsione di ulteriore crescita nel 2024, seppure a ritmi più moderati, come illustrato
poc’anzi. È evidente, quindi, che i provvedimenti di stimolo per il settore delle costruzioni sono stati ben
intercettati dalle imprese associate e hanno consentito una crescita dimensionale di non poco momento
negli ultimi anni. Interessante è incrociare questo dato con quello della quota della produzione in Italia
e all’estero. Infatti, la quota italiana si era gradualmente ridotta nel tempo, passando da valori intorno
al 70% nel 2014 a valori intorno al 60% prima della pandemia. La partenza delle misure di stimolo nazionali ha permesso alla quota nazionale di ritornare nuovamente oltre la soglia del 70% già nel 2021
e di rimanerci fino al dato di previsione 2024. Questa visione di lungo periodo ha evidenziato il buono
totale
2014-2024,
milioni
di euro
stato di salute del sistemaProduzione
OICE, trainato,
negli
ultimi anni, dal
mercato
interno.
Produzione totale 2014-2024, milioni di euro
Produzione 2014-2024, quote Italia ed estero
Italia
Estero