
(AGENPARL) – mar 09 luglio 2024 R E L A Z ION E DE L PR E SI DE N T E
A N TON IO PAT U E L L I
all’Assemblea dell’Associazione Bancaria Italiana
del 9 luglio 2024
Auditorium della Tecnica
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È finito un trentennio prevalentemente di pace.
È in discussione la società aperta con tentativi di involuzione intolleranti
e bellicosi.
Terribili sono le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, incerta la libertà
di circolazione nei mari, soprattutto nel Mar Rosso, determinante per il
Mediterraneo.
Crescono le preoccupazioni verso i rischi di nuovo isolazionismo degli
Non basta un’Unione Europea sempre più ampia, ma basata principalmente sull’economia, sulla libera circolazione di persone, merci e denari,
sulla PAC e sull’incompleta Unione bancaria che hanno rappresentato i
progressi possibili.
Non bastano le graduali crescite di importanza delle Istituzioni europee.
È sterile criticare la UE per competenze che i Trattati non le attribuiscono appieno.
Occorre trovare lo slancio imposto dai tempi più duri, con una nuova
strategia europea, con nuovi Trattati e una vera Costituzione, con norme
per la parità concorrenziale nel mercato interno e per lo sviluppo di tutte
le aree d’Europa, innanzitutto le svantaggiate come il Mezzogiorno.
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La ricerca della stabilità finanziaria deve essere sempre inscindibile con
gli stimoli allo sviluppo e all’occupazione.
L’Italia deve essere fra i protagonisti della nuova Commissione europea,
con una importante responsabilità in materia economica e una Vicepresidenza.
La ripresa cospicua e duratura dello sviluppo e la lotta all’evasione fiscale
sono indispensabili anche per ridurre i debiti pubblici che non possono
crescere all’infinito.
“Quanto più la prospettiva di riduzione del debito sarà credibile, tanto
minori saranno i rendimenti che gli investitori chiederanno per detenerlo”, ha giustamente affermato il Governatore della Banca d’Italia, Fabio
Panetta.
La transizione verso un’economia sociale di mercato più sostenibile va
realizzata senza ritardi, oltranzismi ed eccessi di burocratizzazione, con
uguali regole in tutta la UE, non caricando sulle banche compiti impropri, indirizzando equilibrati e mirati incentivi fiscali verso crescenti
standard di qualità e sostenibilità.
“Perché le imprese investano è innanzitutto necessario che le politiche
garantiscano un adeguato contesto regolamentare e concorrenziale e un
ambiente macroeconomico stabile”, ha giustamente sostenuto il Governatore Panetta.
Il completamento delle Unioni bancaria e dei mercati dei capitali sono
priorità da realizzare con un “disegno centrale”, evitando la moltiplicazione delle norme, favorendo la competitività delle banche nella UE e la
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prevenzione nelle crisi bancarie, con i Fondi interbancari che debbono
essere preferiti alle più costose “risoluzioni” e a misure come il “bail in”:
debbono essere sempre rispettati i risparmiatori e i lavoratori.
Debbono essere evitate penalizzazioni per chi detiene il debito pubblico.
Fra i più ambiziosi obiettivi strategici per costruire una vera Unione europea, che eviti la concorrenza economica fra gli Stati membri, vi è l’armonizzazione dei sistemi e delle aliquote fiscali.
Abbiamo ragione nel sostenere che l’Unione bancaria possibile è quella
basata su identiche regole di diritto bancario, finanziario e penale dell’economia, con Testi unici, “Codici”, riforme che non costano che semplifichino, razionalizzino e tolgano disparità nell’Europa e favoriscano
le aggregazioni bancarie per la competizione delle banche europee con
quelle del resto del mondo.
L’Europa deve crescere e consolidarsi, sempre basata sull’equilibrio del
binomio libertà-democrazia, con umanesimo digitale dinanzi alla rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale che ha infinite potenzialità e rischi.
La UE è all’avanguardia nelle regole per l’Intelligenza artificiale per garantire certezza del diritto, responsabilità etica e giuridica, preminenza
sempre delle responsabilità umane, tutela dei dati e dell’imparzialità, riservatezza e trasparenza per il progresso sociale equo e non discriminatorio.
Le banche, innanzitutto con Micar e Dora e con continui investimenti, sono
all’avanguardia nell’innovazione e nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, con
alte sensibilità per la sicurezza, la tutela della concorrenza e di tutti gli interessi
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legittimi nei mercati aperti e regolati, per generare libertà e responsabilità
per più sviluppo e occupazione, sostenibilità, benessere e solidarietà sociale.
Piena e corretta deve essere la concorrenza fra big tech, cripto attività
e banche, con regole identiche, anche fiscali, e uguale Vigilanza, nella
società aperta, senza sopraffazioni monopoliste tecnologiche, per un’economia competitiva, democratica e sostenibile, mai rassegnata e inerte
verso i cambiamenti climatici.
Uguali regole sono indispensabili anche in Italia per garantire l’uguaglianza nei punti di partenza per la corretta concorrenza, come per la piattaforma “PagoPA”, per la quale è stata trovata una soluzione equilibrata.
Le banche sono in prima fila con le Istituzioni contro le mafie che usano
anche pseudo cripto valute, contro il riciclaggio, il finanziamento dei terrorismi e l’usura, nella prevenzione dei crimini finanziari, con ingenti investimenti per la sicurezza in ogni sua forma tecnologica e con la preziosa
collaborazione del Certfin per la prevenzione dei crimini informatici.
Andrea Enria ha indicato in alcuni cripto asset delle somiglianze con gli
“schemi Ponzi”.
La Consob, come sottolinea il Presidente Savona, è molto attiva anche
nel prevenire e combattere le truffe finanziarie attraverso le tecnologie.
Fondamentale è la piena tutela della riservatezza di chi lavora nelle banche
ed è impegnato contro il riciclaggio ed il finanziamento dei terrorismi.
L’Euro digitale deve essere una diversa forma di circolazione dell’Euro,
regolamentata con rigorosi limiti.
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Apprezziamo le iniziative della BCE per l’Euro digitale come strumento
di rafforzamento dell’economia e dell’autonomia della UE, come antitesi
al riciclaggio e ai monopoli delle Big Tech.
L’Euro digitale integrerà le attuali forme legali di pagamenti e dovrà evitare la disintermediazione bancaria; dovrà essere strumento innovativo,
garantito dalla BCE, con la collaborazione intensa delle banche.
Abbiamo alle spalle anni durissimi di crisi economiche, finanziarie, bancarie e anche morali, con sforzi continui per ridurre i crediti deteriorati,
anche con ogni legittima moratoria sui debiti verso le banche, con costi
bancari non ancora esauriti per i salvataggi di banche concorrenti in crisi,
con ristori ai risparmiatori da parte del Fondo Interbarcario e del FIR.
Il Fondo Europeo di Risoluzione ha raggiunto l’obiettivo di accantonamenti ed è anch’esso costato molto alle banche.
Le banche sono protagoniste nei cambiamenti, con innovazioni e riorganizzazioni per migliorare l’operatività, col costruttivo continuo confronto con le Organizzazioni Sindacali.
Sempre determinante è il ruolo degli azionisti per rafforzare la solidità patrimoniale, in presenza delle nuove regole dell’Unione bancaria e in preparazione, pur con i vari, importanti miglioramenti introdotti, di alcuni più
elevati requisiti patrimoniali di “Basilea 3+” e di quelli per i grandi rischi.
La solidità delle banche “rappresenta un punto di forza per l’intera economia italiana”, ha ben detto il Governatore Panetta.
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È fondamentale un’economia più patrimonialmente solida in tutti i settori: chiediamo che venga ripensata l’ACE per favorire le imprese a rafforzare le solidità indispensabili per nuovi investimenti.
L’Italia deve sviluppare nuovi progetti per favorire le iniziative economiche e di lavoro dei giovani, non solo per l’acquisto della prima casa, per
fornire ai giovani più possibilità di lavoro qualificato, competitive con
quelle degli altri Stati europei.
Quasi un decennio di inediti tassi a zero della BCE, e negativi per i depositi delle banche in BCE, ha prodotto forti cambiamenti nel far banca
e nelle mentalità dei cittadini.
La lotta all’inflazione ha fatto mutare le politiche delle Banche centrali,
riducendo la liquidità: da novembre i tassi di mercato si sono ridotti.
Servono banche inclusive e sostenibili, sempre con cospicua liquidità,
redditizie e ben capitalizzate, impegnate di continuo nell’innovazione
tecnologica per l’efficienza, la sicurezza e a servizio dei clienti.
Le prospettive della solidità patrimoniale delle banche sono legate alla
redditività prospettica che si basa sugli originali modelli di business di
ciascuna impresa bancaria.
Le banche hanno assoluta necessità di avere stabilità delle tantissime norme internazionali, europee e nazionali che vanno semplificate: nel 2023
quelle indirizzate alle banche sono state diverse migliaia.
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L’economia necessita di certezza del diritto.
I risparmiatori in Italia sono gravati da una pesante tassazione che spesso
li orienta ad investire all’estero.
Occorre favorire gli investimenti del risparmio e ridurre la pressione fiscale sui risparmiatori che investono a medio e lungo termine, che oggi
subiscono una tassazione di quasi il 60% del reddito lordo prodotto dalle
banche: si sommano l’IRES, l’addizionale del 3,5% e quelle locali, la cedolare secca sui dividendi, l’IRAP, l’IMU e l’imposta del bollo.
Il risparmio investito a medio e lungo termine in strumenti di liquidità
delle banche ha tassi competitivi con quelli dei più redditizi titoli di Stato dell’area Euro ed è indispensabile per le banche per erogare prestiti a
medio e lungo termine.
Anche nelle più gravi emergenze le banche e chi vi lavora hanno fatto pienamente il proprio dovere, come in terremoti, alluvioni e nella pandemia
dove hanno applicato d’urgenza e con diligenza anche le norme eccezionali
per i prestiti garantiti alle imprese, con tutte le regole che non erano sospese, con correttezza ed efficienza anche a tutela degli interessi pubblici.
Le banche del domani, che è già oggi, sono tutte in concorrenza, sono e
saranno sempre più sostenibili, vigili verso ogni rischio per la salute e per
l’ambiente, consapevoli, trasparenti, veloci, interattive ed umane, impegnate per l’educazione e la correttezza finanziaria, per garantire a ciascuno
la libertà e la responsabilità di scegliere in quali modalità effettuare ogni
tipo di operazioni.
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Il nuovo Contratto Nazionale di Lavoro dei Bancari è basato su lungimiranti consapevolezze, è fortemente innovativo e dinamico nelle garanzie
per tutte le lavoratrici e i lavoratori e per le prospettive delle più diverse
imprese bancarie.
Il Contratto dei Bancari è di alta qualità giuridica e sociale, basato sull’impegno per la legalità e la trasparenza sempre e su pratiche commerciali di
corretta concorrenza.
La corretta informazione, l’educazione finanziaria e al risparmio, ben sviluppata dalla FEDUF (la Fondazione promossa dall’ABI con tante adesioni anche non bancarie), la concorrenza e la trasparenza sono i metodi
più idonei per favorire le scelte dei consumatori e ridurne i costi, come
anche con il Protocollo sui pagamenti con i POS.
Le banche hanno piani industriali diversi, con obiettivi competitivi e
metodi concorrenziali, con strutture fisiche e tecnologiche.
L’ABI è impegnata nel confronto al CNEL su tutti i fattori di spopolamento di alcune aree d’Italia, su problemi sociali, demografici, infrastrutturali, sanitari, di servizi pubblici e privati sempre più forniti con
strumenti tecnologici, e sulle attività bancarie che, con le filiali, normalmente seguono gli andamenti demografici e le attività economiche.
Nello scorso maggio il Comitato esecutivo dell’ABI ha approvato all’unanimità la consensuale conclusione del rapporto di lavoro del Direttore
Generale Giovanni Sabatini e gli ha espresso vivo ringraziamento per la
serietà, l’impegno e la competenza nell’attività svolta dal 2009.
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Il 30 maggio il Consiglio dell’ABI ha nominato Marco Elio Rottigni
nuovo Direttore Generale: gli rivolgiamo un caloroso benvenuto e i migliori auguri per gli impegnativi compiti.
Presupposto di tutte le attività economiche deve essere sempre la piena
legalità e l’alto rispetto della dignità delle persone, contro ogni forma di
violenza anche economica, innanzitutto verso i più deboli.
Il diritto senza etica non è vero diritto, è arbitrio.
La legalità è il minimo comun denominatore: l’etica può indurre anche a
comportamenti più rigorosi di quelli imposti dalle norme.
Giorno per giorno rafforziamo principi, metodi e strategie dell’ABI, nel
rispetto del pluralismo bancario.
L’ABI impronta le attività all’indipendenza, all’autonomia e alla coesione, con forte collegiale trasparenza, con obiettivi sociali di libertà e responsabilità.
Lavoriamo spesso “controvento”, abbiamo subito anche “errori di diritto”, così sentenziati in via definitiva dalle Giurisdizioni della UE.
Abbiamo resistito a fasi di alta ostilità verso le banche: ci guida l’intransigenza morale dei più insigni banchieri, da Raffaele Mattioli a Stefano
Siglienti che nel 1945 rifondò l’ABI libera e indipendente, dopo essere
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A B I – A s s o c i azi o n e Ban c ar i a Ital i an a
stato detenuto in via Tasso e a Regina Coeli dalla quale, ottant’anni fa,
riuscì a fuggire, scampando all’eccidio delle Fosse Ardeatine.
Centocinquant’anni fa nacque Luigi Einaudi: lo ricordiamo con le parole di un suo giovane allievo universitario, Piero Gobetti, che descrisse
“il suo modo di considerare le leggi economiche con rigorismo etico”,
esercitando “una morale di austerità antica di elementare semplicità”.
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