(AGENPARL) – ven 05 luglio 2024 IN FRENATA L’EXPORT DELLA MARCA TREVIGIANA: MENO 6,3% NEL PRIMO TRIMESTE
SERVE RENDERE COMPETITIVO L’ECOSISTEMA IMPRESA-TERRITORIO-COMUNITÀ
Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana: «La sfida si gioca sulle trasformazioni che interessano la governance del territorio, gli scenari della politica, le imprese e gli imprenditori, il lavoro e i lavoratori, l’intelligenza artificiale»
In difficoltà tessile-abbigliamento, legno, metallurgia e metalli. Bene alimentare, prodotti farmaceutici, tabacco, coke e prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio. La recessione in Germania penalizza le imprese trevigiane: esportazioni scese di 85milioni di euro, meno 13,6%
Nei settori con il maggior fatturato esportato, segnano il passo il tessile (- 21,4%), gli articoli in pelle (- 20,1%), gli articoli di abbigliamento (- 14,7%), i prodotti in metallo (- 12,6%), quelli della metallurgia (-9,6%), il legno e prodotti correlati (- 5,6%), la carta e i relativi prodotti (- 10,1%).
In crescita, invece, l’alimentare (+ 7,4%), i prodotti farmaceutici (+ 19,3%), il tabacco (+ 26,9%) e il coke e prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio (+ 416%), settori questi ultimi comunque con bassi fatturati.
«Il panorama geopolitico non agevola l’internazionalizzazione», analizza il presidente Bernardi, «così come il periodo di rialzo dei tassi di interesse imposto dalla BCE e gli aumenti del costo delle materie prime e dell’energia che le aziende stanno ancora ammortizzando. Ma c’è un altro elemento da tenere in considerazione: la Germania, paese di riferimento per le nostre esportazioni, attraversa da un anno un difficile momento di recessione».
I dati elaborati dal Centro studi Confartigianato lo confermano. Il fatturato esportato in Germania quest’anno da gennaio a marzo è sceso di 85 milioni di euro, meno 13,6% rispetto al primo trimestre 2023. Calano anche le esportazioni verso la Francia (- 6,4%), il Regno Unito (- 11,3%), l’Austria (- 10,6%), i Paesi Bassi (- 9,2%), la Svezia (- 11,2%), la Cechia (- 18,5%), l’Ungheria (- 8,7%).
Il made in Treviso, al contrario, ha migliorato le sue posizioni soprattutto in Turchia (+ 17,1%), in Canada (+ 6,8%), in Grecia (+ 3,7%), in Svizzera e Spagna (+ 3,5%). Tiene anche l’export verso gli Stati Uniti (+ 0,5%). Nel complesso, l’export della Marca Trevigiana ha perso soprattutto nell’Unione europea post brexit (- 8,5%), mentre ha fatto meglio nei paesi extra europei (- 2,4%).
«La complessità dei mercati», propone Oscar Bernardi, «impone di fornire alle imprese strumenti idonei. Per questo Confartigianato ha chiamato a raccolta gli esperti nel laboratorio itinerante “Impresa Futuro. Il futuro del fare impresa. L’impresa di costruire il futuro”. Un’analisi sullo stato dell’arte per individuare le azioni da intraprendere sulla governance del territorio, gli scenari della politica, le rotte per le imprese, il lavoro che cambia, l’intelligenza artificiale. È su queste trasformazioni che si gioca la competitività dell’ecosistema impresa-territorio-comunità della Marca Trevigiana. Occorrono idee chiare e una visione condivisa».
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