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(AGENPARL) – ven 05 luglio 2024 RAPPORTO AMBIENTALE 2024 della BANCA D’ITALIA
MESSAGGI PER LA STAMPA
IL RAPPORTO AMBIENTALE
Con il Rapporto ambientale, pubblicato per la prima volta nel 2010 e aggiornato ogni anno, la Banca d’Italia
dà conto dell’impatto delle proprie attività sull’ambiente, nonché delle azioni realizzate e programmate per
ridurlo. Il Rapporto contiene anche:
tavole statistiche con indicatori quantitativi sull’impronta ambientale e carbonica della Banca
(scaricabili nei formati Excel e CSV);
note metodologiche che forniscono informazioni di dettaglio sul calcolo degli indicatori ambientali e
che possono essere di ausilio per le pubbliche amministrazioni e aziende interessate.
L’IMPRONTA CARBONICA DELLA BANCA D’ITALIA NEL 2023 E IL PIANO DI TRANSIZIONE VERSO NET ZERO
Nel 2023 le emissioni totali di gas serra della Banca d’Italia si sono ridotte dell’11 per cento rispetto all’anno
precedente (circa il 29 per cento in meno rispetto al 2019, ultimo anno pre-pandemico). Le principali fonti di
emissione di gas serra della Banca sono: l’energia e la gestione degli edifici (40 per cento); la mobilità
(spostamenti casa-lavoro e viaggi di lavoro, 35 per cento).
La Banca sta ora lavorando a un Piano di transizione per raggiungere nel 2050 l’obiettivo di emissioni nette
pari a zero per la gestione interna. Il Piano, descriverà gli obiettivi di dettaglio, le azioni da realizzare e le
riduzioni di gas serra ottenibili nella gestione edifici, nei viaggi di lavoro, negli acquisti, nella produzione di
banconote, ecc.
ENERGIA
Nel 2023 si è registrata una riduzione del 13 per cento del consumo di combustibili per riscaldamento e
delle connesse emissioni rispetto all’anno precedente, in parte dovuta agli interventi di efficientamento
realizzati e alle misure di risparmio energetico introdotte da norme esterne e poi adottate dalla Banca, su
base volontaria, anche oltre il periodo di obbligatorietà previsto.
Sono in corso numerose iniziative per ridurre ulteriormente i consumi di energia e l’uso di combustibili fossili
attraverso l’elettrificazione dei sistemi di riscaldamento, interventi sull’efficienza energetica degli edifici e
l’adozione di misure gestionali.
La Banca d’Italia, che già acquista solo energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, sta aumentando
progressivamente la quota di energia autoprodotta da impianti fotovoltaici: oltre ai tre impianti fotovoltaici
già installati (stabilimento di produzione delle banconote, Catania, Catanzaro), sono in via di completamento
i lavori per l’installazione di altri due impianti presso la Filiale di Sassari e sulle coperture dei parcheggi del
Centro Donato Menichella a Frascati, che consentiranno nel complesso la produzione di oltre 550.000
chilowattora all’anno (circa lo 0,8 per cento dei consumi di energia elettrica della Banca). Sono inoltre previsti
ulteriori impianti presso le filiali di Milano, Reggio Calabria, Forlì e l’ampliamento di quello di Catanzaro.
RISULTATI DEL PROGETTO CON L’ENEA SUGLI SPOSTAMENTI CASA-LAVORO E SULLO SMART WORKING
I risultati del progetto di ricerca condotto dalla Banca d’Italia insieme all’ENEA (Agenzia nazionale per le
nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) per approfondire gli impatti ambientali
dello smart working hanno evidenziato che un giorno di lavoro a distanza di un dipendente della Banca ha
un impatto in termini di emissioni medie pro-capite pari a circa un quarto del corrispondente costo
ambientale dello spostamento casa-lavoro per svolgere una giornata di lavoro in presenza. Nello specifico,
nel 2023 le emissioni medie pro-capite giornaliere per gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti sono state
in media pari a 4,1 chilogrammi di anidride carbonica equivalente mentre le emissioni giornaliere connesse
con una giornata di lavoro da remoto sono stimate in circa 1,1 chilogrammi di anidride carbonica equivalente.
VIAGGI DI LAVORO
Per aumentare la consapevolezza dei responsabili e del personale riguardo agli impatti sull’ambiente
associati ai viaggi di lavoro e monitorare le relative emissioni di gas serra la Banca assegna alle proprie
Strutture un budget anche in termini di gas serra. Questo ha consentito finora alla Banca, pur in uno scenario
di fisiologica ripresa dei viaggi di lavoro, di rispettare la traiettoria di contenimento delle emissioni che si era
prefissa e che vede come obiettivo per il 2025 la riduzione del 35 per cento delle emissioni rispetto a quelle
del 2019 (ultimo anno pre-pandemico). Un ulteriore contributo in tal senso verrà dall’acquisto del