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(AGENPARL) – gio 04 luglio 2024 Il decreto carceri si configura come l’ennesima occasione persa. Un
sovraffollamento al 130%, 49 suicidi da inizio anno, strutture fatiscenti,
disagio psichico fuori controllo, carenza di personale medico e
amministrativo.
Alcune misure, come la libertà anticipata e il reinserimento sociale, vanno
nella direzione giusta, ma la situazione è talmente grave che si corre il
rischio di curare un malato terminale con un blando antibiotico.
La definizione di Nordio, che ha descritto il decreto come “un
provvedimento di umanizzazione carceraria”, è un pericoloso ossimoro per un
sistema carcerario che è diventato il luogo della violenza e
dell’emarginazione.
Servono riforme concrete: non bastano le belle parole e le aperture di
speranza. Sono necessari indulto e amnistia, depenalizzazione di alcuni
reati, eliminazione del carcere per i detenuti in attesa di giudizio che
non siano realmente socialmente pericolosi, abolizione degli istituti
penali minorili e divieto di permanenza dei bambini negli istituti a
custodia attenuata, potenziamento dei servizi di assistenza di psichiatri e
psicologi. Il resto è, come al solito, un prendere tempo in attesa di tempi
migliori. Il problema è che nell’attesa le carceri scoppiano e i suicidi
non si fermano.
Lo dichiara in una nota Filippo Blengino, Tesoriere dei Radicali Italiani.
*Comunicazione Radicali Italiani*
*Francesco Rosati*
Firma – radicali.it