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(AGENPARL) – gio 04 luglio 2024 *Riconversione sito Enel di Cerano a Brindisi: al via la valutazione dei
progetti di reindustrializzazione*
Avviati i tavoli di confronto con le prime due delle sette imprese che
hanno deciso di presentare i progetti per il piano di riconversione e
reindustrializzazione delle attività produttive di Brindisi, anche nelle
aree di pertinenza dei siti Enel Brindisi. Una iniziativa che tende anche a
fronteggiare gli impatti negativi della inattività della centrale di
Cerano, che comunque chiuderà definitivamente nel 2025.
Si sono tenuti questa mattina i primi incontri convocati dall’assessora
alle Crisi industriali della Regione Puglia, *Serena Triggiani*, e dalla
task force regionale per l’occupazione (comitato Sepac), guidata da *Leo
Caroli*, cui hanno preso parte i dirigenti delle sezioni Politiche attive
per il lavoro della Regione Puglia, *Lella Giuseppe*, della sezione
politiche per lo sviluppo delle aree produttive industriali, *Claudia
Claudi*, e della sezione competitività, *Giuseppe Pastore*, insieme ai
rappresentanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, al sindaco
di Brindisi, *Giuseppe Marchionna*, al presidente di Confindustria
Brindisi, *Gabriele Menotti Lippolis*, e a una delegazione di Enel.
“Parte da oggi una nuova e significativa fase di lavoro – ha dichiarato
l’assessora Serena Triggiani – che ci permetterà di arrivare nel più breve
tempo possibile a interventi industriali su un sito che deve tornare ad
essere strategico da un punto di vista economico per la comunità di
Brindisi, sicuro per l’ambiente e la salute umana. Ho fortemente apprezzato
– ha proseguito l’assessora – il contributo dato dalle parti coinvolte, il
Ministero, il sindaco Marchionna. È necessario che Enel non si sottragga
alla necessità di iniziative proprie di carattere industriale che
garantiscano la continuità della sua presenza storica sul territorio
Brindisi. La Regione dalla sua s’impegna ad attivare percorsi specifici di
approfondimento per monitorare e valutare l’impatto ambientale che potranno
avere i progetti, le autorizzazioni e la caratterizzazione del sito da
riconvertire. Tutto questo perché, nel rispetto del quadro normativo, si
possa procedere celermente nel dare risposte concrete al territorio, al
sistema industriale interessato alla transizione e, soprattutto, ai
lavoratori che hanno perso l’occupazione a causa delle tante crisi di
quell’area industriale. Resta rilevante – ha concluso Triggiani – la
necessità, come condiviso anche oggi, di arrivare a individuare con il
ministero del Made in Italy gli strumenti di politica industriale nazionali
e regionali che, con adeguate risorse certe, consenta di sostenere gli
investimenti e di attrarne di nuovi, accompagnando i lavoratori in
sofferenza ad una vera e propria rinascita”.
“Siamo in fase embrionale di un percorso importante – ha commentato il
presidente Caroli – che avrà significative ricadute occupazionali nel
territorio brindisino, con particolare riferimento alla ricollocazione
degli esuberi vittime della dismissione dello stabilimento di Cerano. Oggi
è emersa, altresì, la piena comunione di intenti tra le aziende che abbiamo
incontrato e Regione Puglia a proposito dell’attivazione di programmi di
formazione, riqualificazione professionale, in funzione delle effettive
esigenze degli investitori. Nei prossimi giorni – ha concluso –
incontreremo le altre cinque aziende che hanno manifestato l’interesse a
riconvertire e reindustrializzare le aree di pertinenza. Al termine di
questo ciclo di incontri incontreremo le organizzazioni sindacali per
condividere quanto emerso dai diversi confronti così da fare sintesi al
tavolo nazionale di crisi”.