(AGENPARL) – mer 03 luglio 2024 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 03/07/2024, ore 15:28
Consiglio
Lavori Consiglio: No alla tassa di soggiorno all’IDM – 2, Conoscenza di lingue e cultura per il contributo al canone di locazione
**Mozioni di Team K, Süd-Tiroler Freiheit.**
È ripresa nel pomeriggio di oggi, in Consiglio provinciale a Bolzano, la trattazione della Non destinare la tassa di soggiorno all’IDM (presentata dai conss. Köllensperger, Rieder, Ploner A e Ploner F. il 13/06/2024), con al quale Paul Köllensperger (Team K) chiedeva di impegnare la Giunta provinciale (1) a creare i presupposti, adeguando le disposizioni legislative e le misure amministrative, per abolire la destinazione del 30% del gettito totale dell’imposta comunale di soggiorno a favore dell’IDM a partire dal 1° gennaio 2025; (2) a non compensare le conseguenti minori entrate dell’IDM con altre fonti di finanziamento ordinarie o straordinarie della Provincia; (3) ad assegnare la quota dell’IDM di cui al punto 1 alle associazioni e organizzazioni turistiche locali; (4). a estendere l’utilizzo dei fondi dell’imposta comunale di soggiorno anche al finanziamento di interventi locali, soprattutto indiretti, nel campo dei beni culturali, dell’ambiente e del sociale, in coordinamento con le associazioni turistiche e i Comuni; (5) per quanto riguarda la percentuale del 10% dell’imposta comunale di soggiorno destinata alla realizzazione di misure e progetti a carattere sovracomunale finalizzati alla valorizzazione degli spazi esperienziali, a prevedere anche specifici progetti che, oltre alla valorizzazione turistica, comportino un miglioramento dell’offerta per la popolazione locale. La discussione era iniziata .
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiarito che IDM ha svolto un buon lavoro, ma ha diffuso un’immagine dell’Alto Adige che crea un problema, puntando alla massa. la durata media dei pernottamenti si è ridotta molto, e non si riflette su come far arrivare gli ospiti in Alto Adige. Questo riduce l’accettazione da parte della cittadinanza. C’è un problema di comunicazione: bisogna fare di più, e non basta fare pubblicità. Importante è sollevare certe questioni come fa la mozione.
L’ass. Luis Walcher ha rilevato che è facile mozioni sull’IDm pensando di avere dalla propria parte la popolazione, aggiungendo che è contento di quanto fatto dall’agenzia, che ha riavviato il settore turistico, cosa non avvenuta altrove. Va ricordato che il turismo da 60 anni è il pilastro fondante dell’economia, che ha permesso alle persone di restare nelle proprie valli. Insieme all’ass. Galateo, egli sta studiando bene la struttura IDM e valutando l’effettiva destinazione dei fondi assegnati alla stessa, che comunque lavora bene e i cui collaboratori vanno ringraziati. La tassa di soggiorno, utilizzata già dall’agenzia che ha preceduto IDM per promuovere il marchio ombrello, serve anche per sostenere ila promozione dei prodotti agricoli locali. Le associazioni di soggiorno hanno responsabilità per le attività in loco, ed è vero che nessuna situazione assomiglia a un’altra. Egli stesso ha potuto vedere che i mezzi non bastano per tutte le attività che si intende fare, con essi si contribuisce a sostenere anche l’agricoltura di montagna. Paul Köllensperger ha replicato che le associazioni turistiche sono quelle che creano plusvalore in loco, e che a IDM potrebbero bastare i 30 milioni di finanziamento annuale. Il contributo del settore turistico è molto importante, ma il turismo equivale all’11% dell’economia: la maggior parte del valore aggiunto viene creato da industria, aziende ed export. Messa in votazione, la mozione è stata respinta con 17 no e 16 sì.
Con la Conoscenza delle lingue e della cultura della provincia per poter accedere agli alloggi Ipes e al contributo al canone di locazione (presentata dai conss. Rabensteiner, Knoll, Zimmerhofer e Atz Tammerle il 14/06/2024), Hannes Rabensteiner (Süd-Tiroler Freiheit) ha proposto di incaricare la Giunta provinciale (1) di vincolare i criteri di accesso al contributo al canone di locazione e per le spese accessorie e agli alloggi Ipes alla conoscenza delle lingue e della cultura della provincia, come già avviene – in base alla delibera della Giunta provinciale n. 1177 del 29/12/2023 – per l’assegno provinciale al nucleo familiare e per l’assegno provinciale per i figli; (2) di definire i criteri di accesso in modo tale che i/le richiedenti debbano dimostrare la conoscenza di entrambe le lingue provinciali. “La parola chiave”, ha detto Rabensteiner, “è integrazione, che avviene solo se si conosce lingua, storia e cultura della provincia”.
Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan) ha evidenziato che l’obiettivo non dovrebbe ottenere nuovi cittadini extra-UE, ma tornare indietro, ovvero promuovere il rimpatrio delle persone provenienti da culture diverse.
Ulli Mair (Die Freiheitlichen) ha ricordato che già nel 2022 il proprio gruppo aveva proposto di seguire l’esempio dell’Alta Austria in merito ai test di lingua per ottenere i contributi di locazione, misura poi ritenuta legittima anche a livello giuridico, in quanto il canone di locazione non è una prestazione essenziale. Questi test dovrebbero essere introdotti già al momento del permesso di soggiorno: a questo proposito è stato prodotto un voto. Ha chiesto votazione separata del punto (1).
Myriam Atz Tammerle (STF), co-firmataria, ha chiarito che non si tratta di far venire più stranieri, come testimonia la parte dispositiva. E ciò non riguarda nemmeno gli alloggi di emergenza e di prima accoglienza: se si presenta però una domanda per un alloggio IPES, questo è un ulteriore passo, e non si tratat di uns ervizio essenziale.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha fatto riferimento al citato parere giuridico dell’Alta Austria, che non esclude l’introduzione di certi criteri nel caso di quella che è, secondo lui, una prestazione aggiuntiva. Bisogna se mai chiarire se gli alloggi IPES sono prestazioni essenziali o aggiuntive.
L’ass. Rosmarie Pamer ha fatto riferimento alla crisi abitativa in provincia, che colpisce ancora di più chi ha origine straniera o è un senzatetto, pur con un contratto di lavoro. Il 20-30% di coloro che sono ospitati nelle residenze invernali per i senzatetto lavoravano. Il diritto all’alloggio è incluso nell’elenco dei diritti inviolabili della persona, quale prerequisito per l’esercizio della socialità., e di conseguenza il contributo al canone di locazione è considerato una misura per garantire questo diritto primario, la quale non può essere soggetta a discriinazione. L’introduzione di criteri di accesso per cittadini extra UE in questo caso sarebbe considerata tale. Va aggiunto che l’Alto Adige dipende dalla forza lavoro che può contribuire solo se ha la possibilità di vivere qui, e che la misura richiesta metterebbe a rischio anche famiglie e la tutela dei minori, moltiplicando il numero delle persone senza dimore. A Bolzano circa 80-100 persone vivono per strada; negli altri paesi si è visto che se la seconda generazione vive in un ambiente adeguato si integra più facilmente. La mozione è stata votata per parti separate e respinta: le premesse con 6 sì, 21 no e 8 astensioni, il punto (1) con 14 sì e 21 no, il (2) con 8 sì, 25 no e 2 astensioni.
(continua)
**MC**
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