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(AGENPARL) – mer 03 luglio 2024 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 03/07/2024, ore 11:22
Nota ai media!
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– FOTO e VIDEO seguono
I lavori del plenum sono trasmessi online in diretta sulla pagina web http://www.consiglio-bz.org e sul canale youtube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consigliere.
Consiglio
Lavori Consiglio: Garantire trasparenza -2, Educatori penitenziari
**Mozioni di JWA Wirth Anderlan e Partito Democratico. **
In apertura della seduta di oggi del Consiglio provinciale di Bolzano, il presidente Arnold Schuler ha informato che le interrogazioni su temi d’attualità saranno da settembre disponibili online e ribadito che per garantire la traduzione simultanea di quanto discusso in auto è necessario il contributo di tutti, mettendo a disposizione in anticipo i documenti che vengono letti. Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha quindi segnalato che la risposta data ieri dall’assessore Galateo all’interrogazione sui finanziamenti a due aziende funiviarie le aziende non era completa: un funzionario gli aveva fornito un elenco con ulteriori contributi. In assenza dell’ass. Galateo, il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha replicato che era necessario chiarire i motivi delle lacune e, se necessario, andava poi corretta la risposta.
È ripresa questa mattina in Consiglio provinciale, dopo che a Bolzano la trattazione della Garantire trasparenza (presentata dai conss. Wirth Anderlan e Colli il 20/04/2024), con cui Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan) ha proposto che il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano deliberasse (1) che vengano resi accessibili al pubblico senza indugio tutti i verbali, le registrazioni video e altra documentazione prodotta in relazione al lavoro della commissione di esperti Covid; (2) che venga resa accessibile al pubblico senza indugio tutta la documentazione (ad esempio verbali, pareri, raccomandazioni ecc.) prodotta dalla suddetta commissione di esperti nell’ambito della sua funzione di consulenza; (3) che venga resa accessibile al pubblico senza indugio tutta la documentazione (ad esempio bandi, contratti di consulenza, verbali ecc.) prodotta in relazione all’insediamento della suddetta commissione di esperti. La discussione della mozione era stata avviata . Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha risposto che tutta la documentazione – protocolli, prese di posizione, raccomandazioni – è già disponibile sul sito web della provincia nella sezione “amministrazione trasparente”. Sembra che la mozione suggerisca che si vogliono nascondere delle cose, ma così non è. C’è consenso sul fatto che per non far collassare il sistema sanitario erano necessarie certe misure, anche se con la consapevolezza di oggi alcune cose non si farebbero più: ci si chiede cosa è stato logico e sensato, e cosa sbagliato, ma bisogna tenere conto di quanto si sapeva all’epoca. La mozione è da respingere. L’ass. Rosmarie Pamer ha chiarito che l’elaborazione dei fatti legata alla pandemia, prevista dal programma di governo, spetta al suo dipartimento, e riferito di incontri già avvenuti, con l’obiettivo di discutere i risultati in autunno, anche in Consiglio provinciale. L’ass. Hubert Messner ha chiarito che un errore è stato valutare solo dal punto di vista medico la pandemia, ma va detto che molte persone hanno lavorato in modo molto motivato e che si è agito in scienza e coscienza per tutelare il prossimo ma anche se stessi: la mascherina chirurgica tutela solo il paziente, la Ffp2 anche il medico, e il distanziamento era l’unica soluzione per evitare i contagi. Ognuno era chiamato alla propria responsabilità personale. Intervenendo per fatto personale, Renate Holzeisen (Vita) ha ribadito che mentre un regista poteva fare filmati in terapia intensiva, i parenti non potevano entrare e respinto le accuse di complottismo. Il presidente Schuler ha chiarito che nessuno le aveva dato della complottista.
In replica, Jürgen Wirth Anderlan ha chiarito che ieri aveva letto velocemente dei verbali ritenendo importante diffondere il relativo contenuto; ha aggiunto che la relativa pubblicazione è importante. Ha quindi fatto riferimento a video riassunti e con parti oscurate, sottolineando che questa non è trasparenza. Ha quindi chiarito che chi si è comportato in un certo modo dovrebbe andare ai lavori forzati, espressione criticata dal presidente Arnold Schuler (reazione accesa di Wirth Anderlan). Il presidente Arno Kompatscher ha ribadito di aver detto che con tale mozione si sostengono i complottisti, non di aver dato dei “complottisti” ai consiglieri, e invitato a rispettare il regolamento interno. Il promotore aveva definito una misura adottata dalla Giunta un “crimine”, il che non era accettabile. La mozione è stata votata nominalmente e per parti separate: è stato accolto il solo punto (3) con 17 sì e 16 no (respinte le premesse con 25 no, 7 sì e 5 astensioni, respinti il punto (1) e il punto (2), ciascuno con 17 sì e 17 no)
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha quindi presentato la Competenza educatori penitenziari, con la quale chiedeva di impegnare la Giunta 1) a richiedere al Governo l’emanazione, con le forme e le procedure di cui all’articolo 107 dello Statuto regionale, di una norma di attuazione, che modifichi ed integri l’articolo 4-bis del decreto legislativo 28 marzo 1975, n. 474, con i seguenti contenuti: a) delega alla Provincia Autonoma di Bolzano delle funzioni amministrative riguardanti le attività di reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti e degli internati negli istituti penitenziari ubicati nel territorio della Provincia Autonoma di Bolzano, ivi compresa l’attività amministrativa ed organizzativa della funzione giuridico-pedagogica dell’area educativa penitenziaria; b) la data di inizio della delega di cui ad a), le modalità e le procedure del coordinamento tra le funzioni delegate e quelle che rimangono di competenza degli organi statali in materia di sicurezza all’interno delle strutture ubicate negli istituti penitenziari, ovvero all’esterno delle stesse, sono definite da apposita convenzione tra il Ministero della Giustizia e la Provincia Autonoma di Bolzano. La convenzione predetta individua altresì le specifiche attività oggetto della delega, il personale e i beni adibiti alle attività delegate da trasferire alla Provincia Autonoma di Bolzano per territorio; prevede altresì le specifiche modalità di esercizio delle attività delegate e i livelli standard delle prestazioni che devono esse assicurati nell’esercizio della delega; d) le attrezzature, gli arredi e i beni strumentali mobili individuati dalla convenzione di cui alla lettera b), connessi all’esercizio delle attività di cui alla lettera a), sono trasferiti alla Provincia Autonoma di Bolzano con le modalità previste dal decreto del Presidente della Repubblica 20 gennaio 1973, n. 115; e) le spese derivanti dall’esercizio della delega sono a carico della Provincia Autonoma di Bolzano per territorio e rientrano fra quelle contemplate dall’articolo 79 dello Statuto speciale ai fini del concorso finanziario ulteriore al riequilibrio della finanza pubblica mediante l’assunzione di oneri relativi all’esercizio di funzioni statali, anche delegate. Nel presentare la proposta, il consigliere ha fatto presente che ogni anno ci sono nelle carceri italiane, in media, 57 suicidi, il cui numero diminuisce se viene promossa la finalità rieducativa del carcere.
Alex Ploner (Team K) ha ringraziato il collega per la proposta, che rappresenta uno specchio per la società. La via più semplice è chiudere le persone in carcere e non pensarci più, ma è anche la via più sbagliata: bisogna agire in modo civile e non abbandonare queste persone. Come giornalista aveva visitato il carcere di Bolzano ed era stato per lui uno shock. Educazione e istruzione sono in generale un investimento nel futuro, e ciò vale anche in questo caso.
Anche Zeno Oberkofler (Gruppo verde) ha ringraziato Repetto, me ricordato che una visita al carcere lo aveva fatto molto riflettere. Tutti hanno il diritto alla dignità e al riscatto. Il carcere di Bolzano è una struttura fatiscente, di contro è esemplare l’impegno di operatori e operatrici nonostante le carenze di organico e il grande turnover; anche per questo sarà sostenuta la mozione, affinché il tema resti vivo.
Anche Franz Ploner (Team K) ha apprezzato la mozione, sottolineando che l’attuale recidiva del 70%potrebbe essere ridotta al 2%. Colpisce anche il numero di suicidi, non solo dei detenuti, ma anche degli operatori; una risocializzazione dei detenuti va avviata già all’interno delle carceri; le persone vanno riconosciute nella loro dignità.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha parlato di “idee romantiche”, chiedendo se i colleghi avevano idea di chi stava nel carcere di Bolzano: persone illegali, che non potrebbero nemmeno stare in Italia, che hanno rubato e stupratori e non diventeranno mai funzionari qualificati o cardiochirurghi. La situazione del carcere è davvero insostenibile, questo è vero, ed è lí che si deve intervenire, non certo promuovendo con i soldi della Provincia progetti di integrazione per persone che non faranno mai parte della società. La STF si asterrà.
Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit) ha ricordato che secondo uno studio del 2023 ⅔ dei detenuti nel carcere di Bolzano sono di origine straniera, e ricordato il caso del recente stupro a Bolzano, testimonianza di un confine superato ogni giorno da persone che hanno valori diversi. C’è però bisogno di un nuovo carcere, e questo si sosterrà.
Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan) ha ricordato a Repetto che egli parlava di “trattamento inumano”, ma aveva sostenuto le misure anticovid degli ultimi anni in merito, quindi un trattamento inumano anche nei confronti dei cittadini altoatesini.
L’ass. Rosmarie Pamer ha chiarito che al carcere ci sono 4 funzionari giuridico-pedagogici e una segretaria, ma attualmente tre dipendenti sono distaccati dal carcere di Trento e il posto di segreteria non è occupato. Reperire personale risulta difficile per la mancanza di alloggi a prezzo accessibile. Secondo la normativa vigente, il reinserimento sociale dei detenuti in provincia è assicurato da azione integrata di Provincia e Stato sulla base di appositi accordi; c’è anche una delibera di Giunta (1923/2010) in questo senso, ed è stato istituito un gruppo di coordinamento tecnico per la formazione e il reinserimento sociale dei detenuti, oltre che gruppi di lavoro per settori specifici, che si riuniscono regolarmente per pianificare le attività nel carcere. L’approvazione della mozione obbligherebbe a trasferire competenze alla Provincia, compresa la messa a disposizione del personale necessario, l’acquisto di beni necessari e la relativa manutenzione. Essa sarà respinta, ma si verificherà la possibilità di eventuali accordi con gestori di servizi sociali e organizzazioni del terzo settore. Repetto ha apprezzato la volontà di esaminare le possibilità esistenti, ma si è rammaricato che non si capisse quanto fosse fondamentale il reinserimento nella società di queste persone, anche nel caso di una singola persona. Ha quindi criticato le affermazioni di chi ritiene queste persone “delinquenti nati” da un lato, e dall’altro si richiama alla religione cristiana, dimenticando il messaggio “gli ultimi saranno i primi”. Messa in votazione, la mozione è stata respinta con 10 sì, 18 no e 7 astensioni.
(continua)
**MC**
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