(AGENPARL) – mer 03 luglio 2024 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 03/07/2024, ore 00:00
Nota ai media!
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Consiglio
Lavori Consiglio: dlp sull’esercizio della caccia, rimborso di sanzioni per norme anticovid, garante del contribuente, provincia smilitarizzata
**Respinto il passaggio alla discussione articolata di un disegno di legge della Freie Fraktion, discusse mozioni di JWA Wirth Anderlan e un voto della Süd-Tiroler Freiheit. Domani mattina non ci sarà seduta. La seduta pomeridiana inizierà alle 14 e proseguirà fino alle 19.30.**
È stato presentato oggi, in Consiglio provinciale, il Protezione della fauna selvatica ed esercizio della caccia: modifiche alle norme 2024 (presentato dal cons. Leiter Reber), con il quale Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) intendeva permettere la caccia alla volpe al di fuori dell’intervallo orario ora previsto e intervenire sulle concessioni di riserve private di caccia. Il vero problema in caso di popolazione eccessiva di volpi, ha detto, non è solo che aggrediscono le galline, ma che esse cacciano tutta una serie di uccelli selvatici. In commissione, ha ricordato il proponente, era stato stralciato l’articolo 1 che prevedeva il rinnovo delle concessioni di riserve private di caccia esistenti all’entrata in vigore della legge per un periodo di dieci anni, il che avrebbe garantito una gestione più oculata, e di questo si è rammaricato. Ha comunque espresso soddisfazione per l’approvazione della proposta in commissione, “cosa che accade di rado”.
Andreas Colli (JWA Wirth Anderlan) ha apprezzato la proposta, sottolineando che i cacciatori sanno che la volpe costituisce un problema. Il suo gruppo voterà a favore.
L’ass. Luis Walcher ha sostenuto, tra l’altro, che è interessante che tali progetti di legge arrivino in un momento in cui gli uffici provinciali si stanno occupando della questione da mesi. Poiché la legge omnibus tratterà in dettaglio diversi settori ha chiesto di respingere il disegno di legge. Leiter Reber ha replicato che quello che l’assessore vuole inserire nella omnibus ricalca quanto da lui proposto molto prima, come da lui stesso segnalato all’assessore durante i lavori in commissione senza ricevere risposta, e ha ricordato al presidente Kompatscher i suoi appelli alla collaborazione fatti all’opposizione al momento del proprio insediamento. “Questo è ciò che fa allontanare i cittadini dalla politica”, ha detto, evidenziando che collaborare in democrazia è faticoso, evidentemente è più facile respingere le proposte e proporre a nome proprio. Così, però, lancia il messaggio che si fa bene a fare populismo, e si dà un cattivo esempio alle scolaresche in visita. Il consigliere ha quindi invitato i colleghi a sostenere la proposta.
Messo in votazione, il passaggio alla discussione articolata è stato respinto con 14 sì e 17 no.
Andreas Colli (JWA Wirth Anderlan) ha quindi presentato la Riparare un’ingiustizia Legge per il rimborso di tutte le sanzioni per inadempimento delle norme anticovid (presentata dai conss. Colli e Wirth Anderlan il 27/05/2024), con la quale intendeva che il Consiglio deliberasse quanto segue: 1. S’incarica la Giunta provinciale di elaborare tempestivamente una legge da sottoporre al Consiglio provinciale, che preveda il rimborso di tutte le sanzioni per violazione delle norme anti-Covid inflitte con provvedimenti del presidente della Provincia, della Giunta o del Consiglio provinciali o di altre istituzioni di competenza della Provincia autonoma di Bolzano; 2. Il rimborso deve avvenire indipendentemente dal fatto che le sanzioni siano già state pagate o che il procedimento sia ancora in corso. Ciò vale anche per le procedure di riscossione già avviate; 3. Il rimborso delle sanzioni (multe) deve avvenire d’ufficio, senza che i cittadini interessati debbano essi stessi attivarsi; 4. Se per queste sanzioni anti-Covid sono in corso procedimenti giudiziari in cui dei cittadini cercano di difendersi da tali misure ingiustificate, ai cittadini interessati devono essere interamente rimborsate anche le relative spese processuali e il procedimento dev’essere chiuso; 5. Oltre al rimborso delle sanzioni, qualunque annotazione effettuata per violazioni delle norme anti-Covid (registro del personale, provvedimenti disciplinari ecc.) dev’essere automaticamente cancellata; Le risorse finanziarie necessarie per il rimborso devono essere stanziate nel prossimo bilancio provinciale.
La Provincia di Bolzano ha abusato del proprio potere, ha detto Renate Holzeisen (Vita) citando 3 sentenze della Corte costituzionale in questa direzione, Ringraziando Colli per la presentazione della mozione, la consigliera ha aggiunto che questo comporta che la Provincia annulli le sanzioni emesse, altrimenti si insiste con un abuso. L’annullamento è assolutamente necessario. Inoltre, con la legge provinciale 4/2020 si è legiferato in ambito che non rientrava tra le competenze della Provincia, come la Consulta aveva già dichiarato, pertanto la Provincia non può continuare a trattenere denaro ottenuto con abuso d’ufficio.
Franz Ploner (Team K) ha ricordato la richiesta di far luce sulla pandemia con una commissione di esperti indipendenti, che presenti una relazione al Consiglio provinciale. Finché questo non avverrà, non si può anticiparne le conclusioni e quindi votare la proposta.
Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan) ha evidenziato la necessità di riparare le ingiustizie subite da molti, e ricordato che una generazione era morta non per il Covid, ma per la solitudine. Ha quindi esortato ad avere un po’ di umanità. Il Green pass aveva l’unico scopo di non far trasmettere i contagi, invece è stato usato per limitare le persone. Il problema va preso sul serio.
Secondo Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) è evidente che il trauma non è ancora stato superato; è necessario, tornando al passato, cercare di valutare cosa ha funzionato e cosa no: le sanzioni sono un esempio negativo. Ha quindi ricordato le battaglie perché i parenti si potessero incontrare e l’interpretazione discrezionale di norme, ribadendo che è giusto rivedere questi fatti, ammettendo che sono stati fatti degli errori e annullando quindi le sanzioni senza che siano necessari ricorsi.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha invitato ad attuare finalmente quanto annunciato, ovvero una rielaborazione esaustiva del tema, evitando uno stillicidio di mozioni in questo senso. È giusto che ci si scusi per certe misure adottate, ammettendo di aver fatto un errore.
Myriam Atz Tammerle (Süd-Tiroler Freiheit) ha ricordato che, mentre oggi si era parlato del “diritto all’alloggio”, durante la pandemia erano stati tolti una serie di diritti fondamentali, come quello al lavoro, e molte persone erano state emarginate e discriminate; inoltre era stata alimentata la paura, causa principale di molte patologie.
Anna Scarafoni (Fratelli d’Italia) ha ricordato che non era in aula durante il periodo della pandemia, ma stava dal parte di chi la situazione l’aveva subita. Era contraria all’obbligo vaccinale e al fatto di legarla al lavoro. Ora però ci si trova in una situazione completamente diversa: “Questo governo ha accettato di disporre una commissione d’inchiesta nel tentativo di sanare la ferita creatasi tra popolazione e istituzioni”, e lei tiene molto a che questa commissione veda la luce. Lei stessa aveva apprezzato la mozione di Ploner, ha invitato quindi a credere alla posizione della Giunta. Pochi minuti prima aveva insistito con l’ass. Pamer per essere coinvolta in tutte le iniziative in questo senso, ma una mozione come quella presentata non era il modo giusto di agire.
Il presidente della provincia Arno Kompatscher ha ritenuto legittimo discutere del tema, rilevando però che affermazioni come “pandemia fasulla” ferisce chi ha perso i propri cari durante la pandemia stessa, la più grande dai tempi della spagnola. Le misure di protezione adottate hanno avuto un impatto sulla vista delle persone, ma l’obiettivo era la tutela della salute dei cittadini. Col senno di poi, si è consapevoli che alcune misure non avevano l’efficacia sperata o che il potenziale di contagio è stato sovrastimato; col senno di poi, le scuole sarebbero rimaste chiuse meno a lungo, ma va ricordato che le strutture sanitarie non reggevano più e si temevano i contagi. Tuttavia, l’indirizzo della mozione sembra voler creare il mito che si era fatto il contrario di quanto indicasse la scienza solo perché un singolo medico aveva segnalato la mancanza di dati, come risulta dai citati verbali del RKI. Oggi si sa che le mascherine hanno protetto tante persone. In quanto alla Consulta, in più sentenze ha detto che lo Stato poteva adottare delle misure, ma lo Stato stesso aveva permesso ai presidenti delle Regioni di introdurre misure più. Non è quindi vero che tutte le delibere e le leggi adottate siano illegittime. Dal punto di vista formale, non basta una mozione per rimborsare le sanzioni. Si procederà invece con un processo trasparente, le cui conclusioni saranno comunicate: la valutazione verrà fatta da terzi, coinvolgendo la popolazione e il Consiglio provinciale. Andreas Colli ha chiarito che i verbali del Robert Koch Institut del 2020 sono chiarissimi, e ricordato che nel periodo considerato c’erano migliaia di ricoveri in meno, come risulta dalla risposta a un’interrogazione, quindi non regge l’affermazione che il sistema non avrebbe retto. Dev’essere possibile restituire alle persone ciò che è stato sottratto ingiustamente; Ploner è molto ottimista se ripone tanta fiducia nella commissione. Chi voleva avere tutte le informazioni necessarie, poteva ottenere anche in passato, non solo “col senno di poi”. Posta in votazione, la mozione è stata respinta con 22 no, 8 sì e 4 astensioni.
Hannes Rabensteiner (JWA Wirth Anderlan) ha quindi proposto la, Mantenere il garante del contribuente (presentata dal cons. Rabensteiner, Knoll, Zimmerhofer, Atz Tammerle il 28/05/2024), con la quale chiedeva di incaricare la Giunta provinciale (1) d’intervenire presso le autorità competenti a Roma per assicurare che venga mantenuto il garante del contribuente in provincia di Bolzano, a motivo delle particolarità linguistiche e fiscali di questa provincia; (2) di valutare, al contempo, la possibilità d’istituire autonomamente questo organo di garanzia in provincia di Bolzano entro un anno, esaminandone costi, organizzazione, sede ecc.; (3)di valutare la possibilità di collocare detto organo di garanzia presso altre istituzioni, come la Difesa civica o il Centro tutela consumatori utenti, mettendo a disposizione il personale e le risorse finanziarie necessari. Il consigliere ha spiegato che a legge statale n. 111/2023, “Legge delega per la riforma fiscale”, ha aperto la strada all’abolizione di questo organismo di garanzia introdotto nel 2000 per tutte le Regioni e le Province autonome al fine di rendere il sistema fiscale più trasparente e democratico. In futuro ci sarà solo una sede centrale di riferimento a Roma.
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