![Logo](https://i0.wp.com/agenparl.eu/wp-content/plugins/Plugin%20Logo/Agenparl.png?w=788&ssl=1)
(AGENPARL) – mer 03 luglio 2024 L’assessore a Roma all’Assemblea nazionale Anbi: dimostrano la
necessit? dei corpi intermedi nella realizzazione di progetti e
opere
Pordenone, 3 lug – “Quando si affronta il tema dell’acqua, in
tutte le interlocuzioni e le comunicazioni istituzionali a ogni
livello, bisognerebbe parlare la stessa lingua. Oggi noi
riscontriamo delle difficolt? sulla questione dell’acqua perch?
abbiamo soggetti che non parlano la stessa lingua. Che dovrebbe
essere la lingua dell’oggettivit? e della valutazione del tema in
tutte le sue varie sfaccettature, che consenta di capire che se
l’acqua non ? un bene privato non lo ? per nessuno. Quindi, non
esiste un soggetto titolare della capacit? e di una sorta di
“verbo divino” che possa dare la propria ricetta dicendo che ?
quella giusta e tutte le altre sono sbagliate. Per questo oggi ci
troviamo ad avere uno scontro sul piano “confessionale” su un
tema che invece richiederebbe un approccio molto “laico” e per
nulla ideologico”.
Lo ha sostenuto l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari
e forestali, ittiche e montagna Stefano Zannier intervenendo alla
tavola rotonda “Quali scelte dopo il Pnrr? Consorzi di bonifica,
corpi intermedi di autogoverno decisivi nelle politiche di
adattamento alla crisi climatica”. Il dibattito – al quale hanno
partecipato anche il presidente del Cnel Renato Brunetta, il
presidente dell’Anbi Francesco Vincenzi e gli assessori alle
Politiche agricole di Emilia e Romagna e Lazio – ? stato
organizzato nell’ambito dell’Assemblea annuale dell’Associazione
nazionale Consorzi gestione e tutela del territorio e acque
irrigue in corso a Roma nelle giornate di ieri e di oggi.
L’assessore Zannier ha poi portato ad esempio, come caso di
“eccellenza” nei rapporti amministrativa e di buone pratiche
messe in atto da un corpo intermedio, proprio il sistema dei
Consorzi di bonifica del Friuli Venezia Giulia.
“Nel caso dei nostri Consorzi di bonifica regionali – ha
evidenziato l’esponente della Giunta Fedriga – le cose si
riescono a fare poich? si sono tenuti presenti quattro concetti
fondamentali che si cerca sempre di garantire. In primis
competenza ed efficienza, che rappresentano una vera eccellenza.
Ma altrettanto importanti sono correttezza e lealt?. Quando ci
sono rapporti corretti e leali, tra Amministrazione pubblica e
corpo intermedio e all’interno del sistema degli stessi corpi
intermedi, si riesce a fare tutto. Su questo – ha ribadito
Zannier – io mi ritengo un assessore fortunato poich? nella mia
regione questi elementi ci sono tutti e quando ci sono tutti i
risultati si ottengono, se ne salta uno solo il sistema va in
crisi. Credo che i Consorzi di bonifica del Friuli Venezia Giulia
possano rappresentare un modello della necessit?, dell’utilit? e
del funzionamento dei corpi intermedi come enti che consentono,
attraverso rappresentanza e mediazione, il raggiungimento dei
risultati a tutela di un grande bene comune qual ? l’acqua”.
In precedenza, nel corso del dibattito, Zannier aveva per? posto
l’accento su alcune difficolt? che il sistema Paese spesso vive
rispetto alla realizzare opere necessarie alla crescita e allo
sviluppo, oltre che alla tutela della sostenibilit? sociale,
economica e ambientale.
“Oltre a parlare la stessa lingua, ai diversi livelli
istituzionali – aveva detto l’assessore – ? anche necessario
trovare modalit? condivise sul rispetto dei tempi di
realizzazione delle opere. Nel senso che se riesco a realizzare
qualcosa programmato oggi per dare risultati entro la tempistica
prevista, ottengo l’obiettivo; se invece si superano quei tempi
diventa complicato raggiungere il risultato. C’? dunque da
chiedersi: fino a quale limite ? accettabile ritardare
all’infinito la realizzazione di qualsiasi opera pubblica perch?
ci sar? sempre la possibilit? di un eventuale ricorso? E fino a
quando un corpo intermedio, chiamato a realizzare quell’opera,
pu? continuare a rallentare qualsiasi tipo di attivit?? Perch?
abbiamo un’unica certezza: ci saranno sempre, com’? normale che
sia, dei contrari ma non ? possibile che i ricorsi possano
continuare all’infinito in quanto inevitabilmente rallenteranno
le procedure. Perci? – ha rimarcato Zannier – ? necessario e
urgente trovare dei limiti, che consentano il contemperamento dei
diversi interessi ma garantiscano anche tempi certi. Altrimenti
il rischio ? davvero quello che tutto si ingessi e che il Paese
rimanga indietro”.
ARC/LIS/al
031220 LUG 24