
(AGENPARL) – mar 02 luglio 2024 *Intervento del Presidente Confindustria Toscana Nord, Daniele Matteini *
*2 luglio 2024*
“Chiuso il cantiere per la realizzazione del *marciapiede a Collodi* che
questo inverno ha comportato una lunga eccessiva limitazione al traffico
per i mezzi pesanti in ingresso e in entrata a Villa Basilica, si è aperto
quello per la *messa in sicurezza del Ponte all’Abate*; si tratta
certamente di un’opera imprescindibile, ma che anche stavolta grava non
solo sui cittadini, ma sugli autisti – e quindi sulle imprese – e sui
turisti che, varcato il ponte, imboccavano subito la via delle Cartiere per
raggiungere gli opifici a monte e il Parco di Pinocchio oppure lo
utilizzavano per raggiungere il distretto cartario lucchese. Il nuovo sforzo
richiesto alle imprese, già stressate dal precedente cantiere, è
notevolissimo; saranno almeno sette i mesi di chiusura, in cui è stato
previsto un percorso alternativo che moltiplica anche per 100 la distanza
da percorrere per giungere alla stessa meta, *a*d esempio per fare i 300
metri che dividono Collodi da Lappato ora bisogna percorrere oltre 30 km
passando dall’autostrada per uscire al Casello di Capannori. Ciò significa
per le attività presenti costi maggiori, una nuova programmazione dei tempi
di lavoro e quindi riduzione dei fatturati, oltre un impatto ambientale
certamente maggiore.
A questo panorama non facile, si è aggiunta, da pochi giorni, *la frana in
Via Mammianese*; anche stavolta, seppure in una parte diversa del Comune di
Pescia, il maltempo innestato sulla fragilità idrogeologica ha determinato lo
smottamento della via che congiunge il fondovalle con Marliana.* S*tessi
disagi, con l’aggravante che questi non erano previsti e che la situazione
è tale per cui i mezzi pesanti non potranno transitare finchè la strada non
verrà posta in sicurezza. Sappiamo che il Comune di Pescia e la Provincia
di Pistoia in questi giorni stanno cercando le soluzioni più agevoli, per
la vita e l’economia di quei territori, avendo individuato due soluzioni: o
l’intervento più importante a carico della strada che comprenda anche la
porzione franata (per cui tuttavia pare non ci siano risorse necessarie,
quantificate in 450.000 euro), o la messa in sicurezza della sola porzione
franata, da operare in somma urgenza.
Mentre si decide, alcune industrie, impossibilitate a ricevere merci ed a
spedirne, potrebbero richiedere la cassa integrazione per i dipendenti, e
guardano con preoccupazione all’adeguatezza della soluzione che verrà
scelta ed ai tempi necessari per tornare allo stato antecedente.
Queste tre situazioni occorse nello stesso territorio in poco tempo hanno
dimostrano ciò che noi sosteniamo da sempre; ovvero che la collocazione in
un territorio invece che in un altro non è indifferente per chi vuole fare
impresa e che occorrono nuove infrastrutture, come ad esempio la Variante
di Collodi, per poter consentire ai cittadini e alle aziende di poter
vivere e lavorare in tranquillità.
L’appello che fa Confindustria Toscana Nord è di porre la massima
attenzione ai disagi che la povertà infrastrutturale determina al mondo
delle imprese. Oltre alla messa in sicurezza di strade e di viadotti, in
altri casi analoghi abbiamo chiesto soprattutto alla Regione anche un
intervento di ristoro per le aziende vittime incolpevoli di questi eventi.
Lo facciamo anche qui, disponibili a collaborare nell’individuazione di
criteri univoci capaci di valutare il mancato guadagno e i maggiori costi
che le imprese, fino ad oggi, hanno sostenuto e che andranno a sostenere di
tasca propria”.
In foto: Il presidente Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini
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