Il settore manifatturiero degli Stati Uniti si contrae per il terzo mese consecutivo a giugno
Il settore manifatturiero degli Stati Uniti ha registrato una contrazione per il terzo mese consecutivo a giugno, con un calo dell’indice dei prezzi pagati dalle fabbriche per i fattori produttivi al livello più basso degli ultimi sei mesi, segno di una domanda debole e di un possibile rallentamento dell’inflazione.
L’Institute for Supply Management (ISM) ha annunciato oggi che il suo indice dei responsabili degli acquisti (PMI) per il settore manifatturiero è sceso a 48,5 punti a giugno, rispetto ai 48,7 punti di maggio. La soglia dei 50 punti separa la crescita dalla contrazione nel settore. Il manifatturiero rappresenta il 10,3% dell’economia statunitense.
Gli economisti avevano previsto un aumento dell’indice PMI a 49,1 punti, ma il settore continua a essere sotto pressione a causa degli alti tassi di interesse e della diminuzione della domanda di beni.
Secondo i dati governativi della scorsa settimana, il settore manifatturiero ha registrato una contrazione del 4,3% su base annua nel primo trimestre, principalmente a causa del calo dei beni durevoli.
Il sottoindice dei nuovi ordini dell’ISM è salito a 49,3 punti dai 45,4 di aprile, indicando un lieve miglioramento. Tuttavia, il sottoindice della produzione è sceso a 48,5 punti dai 50,2 di maggio, segnando una contrazione nell’attività produttiva.
L’indice dell’occupazione nelle fabbriche è diminuito dopo una breve ripresa a maggio, con le fabbriche che cercano di ridurre il numero dei lavoratori attraverso licenziamenti e blocchi delle assunzioni.
Questi dati indicano che il settore manifatturiero continua a fronteggiare sfide significative e che l’inflazione potrebbe continuare a diminuire nei prossimi mesi.