(AGENPARL) – lun 01 luglio 2024 Buongiorno,
si invia breve corsivo del presidente della Provincia di Belluno Roberto
Padrin in occasione dell’anniversario della tragedia della Marmolada.
Grazie della collaborazione
Damiano Tormen
addetto stampa Provincia di Belluno
*È la montagna a comandare. Sempre. E servono attenzioni particolari,
premure e impegno, spesso anche sacrifici e dedizione verso “i giganti di
roccia”. Servono soprattutto uomini e donne che sappiano prendersene cura,
che se ne occupino attivamente, provvedendo alle sue necessità. Perché la
montagna non è matrigna, non è un mostro cattivo – anche se a volte
potrebbe sembrarlo – ma parla una lingua tutta sua che va ascoltata e
capita, ha tempi tutti suoi che vanno compresi e rispettati. *
*A due anni dal disastro della Marmolada emerge tutto questo. Non più con
il caos emotivo provocato dalla tragedia, ma con la giusta distanza per
provare a riflettere. E – se possibile – cogliere almeno un insegnamento da
quanto accaduto.*
*Emerge che il cambiamento climatico non fa sconti. E non li fa a maggior
ragione alla montagna, tanto imponente quanto fragile. Di conseguenza tocca
all’uomo, con spirito darwinista, adattarsi per non soccombere, evolversi
per non risultare schiacciato. Mettere in campo azioni per preservare oltre
che se stesso anche la montagna e il suo ambiente. Un’evoluzione che
proprio per questo deve far compenetrare e coesistere l’uomo
nell’ecosistema montano, perché il microcosmo montagna – con i servizi di
aria, acqua, paesaggio che offre anche al “resto del mondo” – non può
prescindere dalla presenza, dal lavoro e dalle azioni dell’essere umano.
Insomma, serve che la montagna sia abitata, perché sia viva e curata. E
questo passa attraverso un equilibrio tra attività e tutela, tra economia e
preservazione, tra uomo e natura.*
*Un equilibrio che l’uomo sa mettere in campo, come dimostra il
precisissimo sistema di soccorsi che proprio il disastro della Marmolada ha
rivelato, una volta di più. È questo l’altro dato che emerge dalla tragedia
del 3 luglio 2022: un sistema fatto di persone in cui ognuno ha il suo
compito preciso, e sa svolgerlo con perizia e impegno, per l’incolumità
propria e degli altri.*
*Ecco, credo sia questo il messaggio più forte di tutti: ciascuno ha una
mansione precisa; come scriveva il poeta latino Stazio, “homo homini deus
est si suum officium sciat”, l’uomo può essere un dio per l’altro uomo, a
patto che sappia fare il proprio dovere. *
*Gli abitanti delle terre alte sanno qual è il loro dovere, come sanno
ascoltare e comprendere i tempi e la lingua della montagna: devono solo
essere messi nelle condizioni di abitare e curare la montagna perché possa
continuare a offrire i propri servizi ecosistemici. *
*Belluno, 1° luglio 2024*
*Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno*
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