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(AGENPARL) – dom 30 giugno 2024 Unione Provinciale Artigiani di Olbia – Tempio Pausania
Olbia 30 giugno 2024
L’economia della Gallura brilla ma le lacune del territorio non vengono
colmate. Infrastrutture, sanità, spopolamento e tensioni sociali. Marina
Manconi Presidente di Confartigianato Gallura: “Stiamo nascondendo la
polvere sotto il tappeto”. Messaggio delle imprese alla Politica Regionale:
“Necessario un patto di sviluppo con i territori e le aziende per garantire
orientamento e prospettive per il futuro”.
L’economia della Gallura batte forte ma all’orizzonte si addensano nubi che creano più
di una preoccupazione agli imprenditori del nord est della Sardegna.
Se da una parte c’è un sistema economico che brilla più che in tutto il resto dell’Isola,
dato dalla crescita del numero delle imprese e dell’occupazione, dal turismo e dai servizi
collegati, dall’altra parte ci sono carenze, come quelle legate alle infrastrutture viarie, alla
sanità o allo spopolamento dei piccoli contri, che faticano a essere colmate che fanno riflettere
il tessuto imprenditoriale e i cittadini galluresi. Senza dimenticare le tensioni sociali che si
fatica a tenere nascoste.
“Il dibattito di questi giorni e, in particolare, le analisi da parte di Banca d’Italia, ci
hanno spinto a intervenire come Organizzazione Territoriale di rappresentanza sul ruolo e
sulle prospettive del nostro territorio – afferma Marina Manconi, Presidente di Confartigianato
Imprese Gallura – perché il compito di un’Associazione imprenditoriale come la nostra, è
quello di essere, non solo un interlocutore di informazioni e servizi a favore delle piccole
imprese, ma di svolgere un ruolo più complesso di attore sociale di un territorio. Questo per
portare un contributo su ciò che riteniamo utile al raggiungimento degli obbiettivi di crescita e
sviluppo delle realtà imprenditoriali che rappresentiamo e delle famiglie di lavoratori che con
essi operano”.
Per Confartigianato Gallura e la Giunta Territoriale, i numeri che sono stati divulgati
pochi giorni fa sul nord est, che esprimono un fenomeno in controtendenza rispetto al territorio
regionale, ancora più lusinghieri rispetto a quelli di altre zone dell’Isola, non devono far
distogliere lo sguardo da un quadro più articolato, e foriero di più di una preoccupazione per
l’economia locale e gli addetti.
“Ci chiediamo ancora per quanto tempo la nostra area riuscirà a mantenere i buoni
indicatori di crescita nonostante le gravi carenze infrastrutturali viarie, nonostante una sanità
che è ai minimi termini per numero di posti letto, in crisi perenne per quanto riguarda
l’assistenza in diversi reparti fondamentali come la stroke unit, per citare solo la più eclatante,
o i pronto soccorso dei diversi presìdi – prosegue la Manconi – per non parlare della discesa
agli inferi durante la stagione turistica con una massa di domanda impossibile da supportare
per il sistema sanitario gallurese”. “Non dobbiamo farci ingannare dal nudo dato statistico di
una popolazione che cresce e un saldo imprese che aumenta – continua – non serve essere un
demografo o un economista per osservare come il cosiddetto “effetto ciambella” stia
assumendo dimensioni preoccupanti”.
L’analisi dice che se alcuni centri costieri rilevano una attrattività sempre crescente,
quelli più interni rispetto a Olbia sono in profonda difficoltà a causa di indici demografici che
stagnano o diminuiscono, e servizi pubblici e privati sempre più difficili da garantire. Tutti
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Unione Provinciale Artigiani di Olbia – Tempio Pausania
“fattori spia”, che devono indurre a una riflessione e, in termini propositivi, a un allarme,
rilevati quotidianamente dalle sedi periferiche di Confartigianato, attraverso i rapporti diretti
con la popolazione e con un sistema di imprese ben radicato.
Le incertezze che emergono, e che vengono nascoste come la polvere sotto il tappeto,
sono tante e importanti: dal problema abitativo a quello dei rifiuti e dell’ambiente, dalla
formazione all’offerta scolastica ai vari livelli, dai servizi sempre più insufficienti alla crescita
devastante dei prezzi, solo per citare i più rilevanti. Senza dimenticare le tensioni sociali
latenti, frutto di un bellissimo, ma non sempre facile, mix di accoglienza di diverse
provenienze e culture.
“Per un occhio disattento, questi potrebbero non essere temi specificamente di rilevanza
diretta per un’Organizzazione di piccole imprese e di artigiani – rimarca la Manconi – in
realtà è necessario superare questo retaggio e questa visione a compartimenti stagni perché le
carenze del territorio riverberano i loro effetti su tutto il contesto. Come è ormai noto a tutti
gli addetti ai lavori, perché ci sia attrattività e continuità nello sviluppo è necessario che si
formi un ecosistema favorevole e non possono mancare in un contesto territoriale alcuni
elementi che non sono direttamente connessi al sistema impresa, ma che con esso hanno fitti e
strettissimi legami”.
Per la Giunta di Confartigianato Gallura è ineludibile che la Regione crei le
condizioni per un patto per lo sviluppo che non lasci indietro nessuno dei territori, che dia
supporto anche ai centri più fortunati, perchè soprattutto questi sono “condannati” a gestire uno
pseudo sviluppo che lascia sul tavolo problemi nuovi e spesso non gestibili in autonomia.
Per questi motivi l’Organizzazione Artigiana gallurese lancia due appelli-
sollecitazioni: “Ai Sindaci locali per essere uniti, al di là dei colori politici e delle singole
esigenze comunali, per portare avanti le istanze territoriali per un interesse di maggiore
respiro – – conclude la Presidente – al Governo Regionale affinché trovi un momento di
incontro per ragionare con i portatori di interessi del territorio e dei vari comparti, come le
Associazioni Imprenditoriali, per dare un segno di orientamento e di governance,
indispensabile per garantire una prospettiva nel tempo e per orientare le scelte in maniera
saggia per il futuro”.
http://WWW.CONFARTIGIANATOSARDEGNA.IT