(AGENPARL) – ven 28 giugno 2024 *COMUNICATO STAMPA DEL 28 GIUGNO 2024*
*Fiere dei tessuti, le imprese pratesi a Milano Unica e Première Vision*
Sono imminenti le principali fiere dei tessuti, incentrate sulle collezioni
autunno-inverno 2025-2026: Première Vision si svolgerà a Parigi il 2, 3 e 4
luglio, invece la 39a edizione di Milano Unica la settimana successiva, 9,
10 e 11 luglio.
Un dato che emerge nettamente sulla partecipazione delle imprese pratesi è
l’attenzione, ancora crescente, verso la fiera milanese: 118 espositori,
contro i 95 della corrispondente edizione del 2023 e i 101 di gennaio 2024.
Sono invece 18 (contro, rispettivamente, 55 e 20) i partecipanti a Première
Vision. Un quadro, questo, che evidenzia l’apprezzamento per Milano Unica,
le sue strategie e la sua organizzazione, ma che costituisce anche un
manifesto programmatico del tessile pratese, sempre più orientato verso il
profilo elevato che caratterizza la fiera milanese.
“Senza nulla togliere alla grande e importante fiera parigina e alle scelte
indubbiamente motivate di chi la predilige o la affianca a Milano Unica,
emerge con chiarezza che è quest’ultima fiera a essere riconosciuta come
più congeniale alla connotazione che si è dato il tessile pratese –
commenta *Maurizio Sarti*, coordinatore del gruppo Produttori di tessuti
della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord, oltre che
componente il Comitato di presidenza di Milano Unica -. Programmaticamente,
Milano Unica intende diventare il punto di riferimento del tessile di
qualità nel mondo. Da qui la selezione accurata degli espositori, quasi
esclusivamente italiani ed europei, che devono rispondere puntualmente ai
rigorosi requisiti richiesti dall’organizzazione della fiera. Le imprese
oggi hanno bisogno di giocare le loro carte al meglio: il mercato è molto
statico.”
Nel 2023 la produzione complessiva di tessuti pratesi è scesa in volume del
-4,3% (export -8,1% in valori sul 2022), complice anche l’ultimo trimestre
con i colli di bottiglia produttivi generati dalle conseguenze
dell’alluvione del 2 novembre; ma del disastro ha risentito soprattutto il
primo trimestre 2024, che nel confronto con lo stesso periodo del 2023 ha
segnato -10,9% nei volumi di produzione e -11,9% nel valore delle
esportazioni. Riguardo all’export di tessuti pratesi, anche nel 2023 i
primi mercati di sbocco esteri per importanza sono stati paesi europei
comunitari: ancora in prima posizione la Spagna con il 14,6% del totale
(anche se in calo di -3,2% sul 2022); seconda la Francia (viceversa in
avanzamento del +6,9%, coprendo così il 9% dell’export 2023); terza la
Romania (-2,1%, con una quota del 7,9%), paese dove si effettuano
operazioni di confezionamento anche per conto di aziende di altri paesi. A
seguire Germania, Marocco, Portogallo, Regno Unito, Turchia.
“Sono molti i fattori che penalizzano il mercato della moda – aggiunge *Sarti
*-. La situazione politico-economica generale e l’inflazione, in regresso
ma ancora significativa, sono delle zavorre; ma il freno diretto di questi
mesi è rappresentato dagli stock eccessivi accumulati dai brand e ancora in
via di collocazione sul mercato. Un fenomeno, questo, che dà la misura
delle difficoltà di previsione anche da parte di chi col mercato ha
contatti più diretti: un tema su cui lavorare molto, ritengo, ricorrendo a
tutti gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia più avanzata. In
questo quadro, è difficile far valere anche le caratteristiche migliori di
prodotti e produttori. Rimane forte l’impegno delle nostre imprese verso le
certificazioni e la tracciabilità: un percorso opportuno e necessario che
tuttavia mostra anch’esso delle falle. Siamo di fatto all’inizio di un modo
nuovo e più sostenibile di produrre moda: per farlo affermare e crescere
occorre che non si lasci spazio al greenwashing, a operazioni di facciata e
a comportamenti opportunistici. Soprattutto si deve evitare che ci siano
anelli della filiera che rimangano, soprattutto sotto il profilo del
rispetto dei diritti dei lavoratori, delle terre di nessuno, delle casse di
compensazione, niente affatto virtuose, dei costi delle buone pratiche
seguite in fasi diverse e più visibili.”
“Il successo di Milano Unica è un po’ anche il successo di Prato, che nella
fiera nazionale crede fortemente da sempre – aggiunge il presidente di
Pratotrade *Giovanni Gramigni* -. Il profilo di eccellenza che la fiera si
è data rappresenta una strategia che piace perché consente alle imprese di
sentirsi, e di essere percepite, come parte di un club esclusivo: esporre a
Milano Unica è già di per sé un attestato di qualità. Come consorzio
partecipiamo attivamente anche alle fasi progettuali della fiera: il
collega Sandro Ciardi ed io facciamo parte del tavolo tecnico della società
di gestione e assieme ai colleghi delle altre aree siamo convinti che
Milano Unica debba coniugare sempre più la propria immagine con quella
della città che la ospita, che a sua volta è un potente simbolo della moda
italiana. Da qui l’idea della fiera di realizzare eventi che consentano ai
visitatori di conoscere e vivere Milano. Massima attenzione anche alle
altre fiere di interesse dei consorziati, prima fra tutte Première Vision,
che rimane la grandissima vetrina internazionale che il mondo della moda
conosce e apprezza.”
Le aziende pratesi produttrici di tessuti (trama ordito, a maglia,
jacquard, speciali, tecnici, spalmati, velluti, a pelo e altri) sono 230
con oltre 4.500 addetti diretti.
Gli ultimi dati disponibili fanno stimare per queste aziende più di 2
miliardi di euro di fatturato: gran parte (circa il 70%) è da attribuire
all’export, che nel 2022 è stato pari a 1,38 miliardi di euro (+20% sul
2021).
*Allegate foto*
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