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(AGENPARL) – ven 28 giugno 2024 *Comunicato Stampa*
*Concluso il corso sulla sicurezza promosso da Sindacati Confederali,
Ispettorato Territoriale del Lavoro e Spisal dell’Ulss 6 Euganea e
finanziato tramite le sanzioni comminate a quei datori di lavoro che non
rispettano le norme per la sicurezza sul lavoro*
*Cgil Cisl e Uil: “I numeri sugli infortuni e sulle malattie professionali
ci dicono che la formazione, e quindi gli RLS (Rappresentanti dei
Lavoratori per la Sicurezza), sono il primo mattone per costruire una vera
cultura della sicurezza negli ambienti di lavoro, tema che purtroppo la
politica sta affrontando solo con slogan e misure che non incidono
efficacemente su questa autentica strage quotidiana”*
Si è tenuto stamane, presso la hall “Alba e Luigi Tono” della Casa di
Riposo Opera Immacolata Concezione Onlus (OIC) di Padova, l’incontro
conclusivo del corso di formazione per sindacalisti e Rappresentanti dei
Lavoratori per la Sicurezza (RLS) concentrato a spiegare le funzioni, gli
strumenti e l’attività del preposto alla sicurezza, quella particolare
figura all’interno dei luoghi lavorativi che nella sua quotidianità deve
controllare che, sotto il profilo della sicurezza, tutto sia in ordine a
partire dalla correttezza dell’operato dei colleghi nel condurre e portare
a termine le proprie mansioni. Un incontro – a cui erano presenti i circa
60 corsisti che al termine hanno ricevuto l’attestato di frequenza –
introdotto dai saluti del padrone di casa ossia del Direttore Generale
dell’OIC, Fabio Toso che ha spiegato le buone pratiche in tema di sicurezza
sviluppate nelle Case di riposo della Fondazione e dal vicesindaco di
Padova, Andrea Micalizzi, venuto a portare i saluti dell’Amministrazione
Comunale. Ad intervenire successivamente – moderati da Giovanni Simioni, il
responsabile del progetto didattico – il nuovo direttore dello Spisal
dell’Ulss 6 Euganea, Stefano Ferrarese, che ha sottolineato l’importanza di
sviluppare nelle aziende un clima di concertazione invece che di
contrapposizione per la risoluzione dei problemi e dei rappresentanti di
Cgil Cisl e Uil, nell’ordine il Segretario Confederale della Cgil di
Padova, Marco Galtarossa, la Segretaria Confederale della Cisl di Padova e
Rovigo, Francesca Pizzo e del Coordinatore della Uil di Padova, Massimo
Zanetti.
Il Progetto didattico di formazione sulla sicurezza (denominato “Il
Preposto 2.0”) nasce nel 2018, dopo l’incidente alle Acciaierie Venete, ed
è finanziato dall’Ulss 6 Euganea tramite i proventi derivati dalle sanzioni
comminate a quegli imprenditori che non hanno rispettato le norme sulla
sicurezza. Durante la mattinata sono anche intervenuti alcuni frequentanti
del corso che hanno raccontato la loro esperienza e di come, quanto
appreso, abbia inciso concretamente, in tema di sicurezza, nei propri
ambienti di lavoro. La consegna degli attestati è quindi diventata
un’occasione per riflettere a voce alta su quanto sia importante questo
tema, quanto incida nella vita delle persone e delle famiglie e,
soprattutto, quanto ancora ci sia da fare, non solo per sconfiggere il
problema, ma anche solo per iniziare ad aggredirlo. Ed è quello che hanno
sottolineato nei loro interventi i rappresentanti di Cgil Cisl e Uil che
nella loro relazione, non a caso, sono tutti partiti dai numeri, perché
molto più efficaci delle parole a descrivere le dimensioni del problema.
“Da uno studio svolto dalla Cisl Veneto sugli ultimi 10 anni – ha infatti
detto Francesca Pizzo della Cisl di Padova e Rovigo – emerge chiaramente
come nel corso di tutto questo tempo, nella nostra Regione le cifre di
morti e infortuni siano rimasti sostanzialmente invariati: c’erano stati
123 morti nel 2013, 129 nel 2022 e 101 nel 2023. Sono cifre implacabili e
ogni azione che cerca di smuoverle non può che essere la benvenuta. Il
punto è che in alcune realtà, penso per esempio nell’artigianato, in
materia di sicurezza mancano proprio le minime basi: i corsi di formazione
non vengono fatti anche se ai lavoratori, spesso stranieri inconsapevoli,
viene detto di firmare il foglio che attesta che li hanno frequentati. E
anche nel mondo degli appalti sono tante le zone grigie dove la sicurezza
viene aggirata e i risultati li vediamo”.
“Proteggere le persone negli ambienti di lavoro – ha sottolineato Marco
Galtarossa della Cgil di Padova – dovrebbe essere una priorità non solo
delle aziende ma anche della politica. Invece quel che succede è che il
tema della sicurezza diventa importante quando succede un grosso incidente,
dove spesso sono coinvolti lavoratori precari e in appalto, se ne parla
due, tre giorni, il Governo promette soluzioni mirabolanti ma poi tutto
torna come prima. E a dire che non cambia niente sono le cifre. A partire
da quelle dell’Inail che anche in Veneto ci dicono che nel 2023 gli
infortuni sono aumentati del 2,8% come pure sono aumentate le denunce di
infortunio e le domande di riconoscimento di malattie professionali. E
questi sono dati Inail che non tengono conto di chi lavora in nero, delle
partite IVA, dei pensionati e dei lavoratori nelle forze armate. Davanti a
tutto questo la politica è di una lentezza esasperante e si guarda bene dal
prendere decisioni drastiche che invertano la tendenza”.
“Se è vero – ha concluso Massimo Zanetti della Uil Padova – che ogni
problema ha una soluzione allora anche questo deve averla. E la soluzione
la deve trovare la politica. E bastano i numeri ad indicarcene qualcuna.
Per esempio in provincia di Padova ci sono 106.804 imprese. L’Ispettorato
del Lavoro di Padova è composto da 33 Ispettori, significa che un’impresa
può avere un controllo ogni 17 anni. A livello nazionale il rapporto sale a
un controllo ogni 24 anni. In Germania, tanto per citare un paese non tanto
dissimile dal nostro sia in termini di popolazione che di attività
manifatturiera, gli ispettori del lavoro sono 4 volte tanto. E non parliamo
degli ispettori Spisal, il cui confronto è ancora più imbarazzante. E anche
la legislazione è decisamente più severa, qui di fatto le sanzioni sono una
carezza. Per questo come sindacati chiediamo pene più severe e sanzioni più
aspre, vogliamo l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e che venga
istituita una Procura Speciale che si dedichi esclusivamente alle morti sul
lavoro. Sono più di 1000 all’anno, 3 al giorno, non si può andare avanti
così”.
*Si allegano 3 foto dell’incontro*