
(AGENPARL) – lun 24 giugno 2024 [image: image.png]
*Manifattura: relazioni industriali e competitività,*
*un’interconnessione di valore?*
*A indagarlo è il progetto Ue “VALUE FACTURING SMEs” che il 25 giugno
arriva a Bergamo*
24 giugno 2024 – Il dialogo tra chi fa impresa e i propri collaboratori
non è uguale in tutta Europa e, in alcuni paesi, è perfino assente. La
conseguenza? Una mancata generalizzata competitività.
Per ridurre questo gap l’Ue ha chiesto di produrre un decalogo multilingue
contenente indicazioni pratiche e linee guida per il dialogo sociale a
livello aziendale, settoriale ed europeo al fine di facilitare il dialogo
tra organizzazione datoriali e sindacali a vantaggio della competitività
delle PMI.
È questo, infatti, l’obiettivo del progetto europeo* “ValueFacturingSMEs”*
che assegna all’Italia – e in particolar modo a *Confimi Industria e a Fim
Cisl *– il ruolo di facilitatore nell’individuare le migliori pratiche e
iniziative di contrattazione collettiva affinché possano essere replicate
anche in quei paesi dell’Ue in cui il dialogo sociale ha bisogno di
un’accelerazione.
Il perché è facile: in un mercato comune come quello europeo la catena del
valore è globale. E lo sanno benissimo le PMI che sempre più si vocano
all’export dei loro prodotti. Oggi più di 1 impresa italiana su 5 esporta e
ha come primo mercato di riferimento proprio l’Europa.
Mercato sì ma è tempo di metter a fattor comune anche le iniziative di
contrazione di settore o di filiera, risultate efficaci e di qualità.
A studiare le best practice, raccogliere gli input delle imprese e dei
lavoratori e il patrimonio conoscitivo dei partner del progetto è
Fondazione Adapt che proprio in occasione del primo workshop del progetto –
in programma a Bergamo il 25 giugno dalle ore 10 presso Centro Congressi
Papa Giovanni XXIII – presenterà i primi risultati della ricerca
È proprio *Margherita Roiatti, Vicedirettrice di Fondazione ADAPT* a
fornire una sintesi delle prime evidenze “Le PMI italiane, particolarmente
nel settore manifatturiero, sono ampiamente diffuse e costituiscono una
parte essenziale dell’economia nazionale. Devono però affrontare sfide
significative per competere a livello globale, garantendo comunque un
bilanciamento tra la riduzione dei costi di produzione, l’innovazione (non
solo tecnologica ma anche organizzativa) e la tutela dei diritti dei
lavoratori. Tuttavia, possono sfruttare le GVCs per espandere il proprio
mercato e migliorare la competitività. In questo scenario, dialogo sociale
e la contrattazione collettiva si rivelano strumenti cruciali per garantire
condizioni di lavoro dignitose, prevenire abusi e conciliare le esigenze di
competitività con quelle di qualità del lavoro e innovazione”.
Dal mondo dell’industria il contributo ai lavori arriva dal *Direttore di
Confimi Industria Fabio Ramaioli *“Ci si è accorti della difficoltà nel
muoversi all’interno della globalizzazione così come immaginata agli inizi
del millennio; una difficoltà che non è solo di mercato ma anche di reti,
distretti, relazioni. L’ambizione è proprio quella di proporre un modello
che, a partire dalle relazioni industriali, riporti a crescere la
competitività delle pmi italiane ed europee superando anche l’attuale
dumping interno all’Unione”.
Una giornata di lavori orientata al brainstorming e che partirà proprio
dall’interrogarsi sul quesito “cosa intendiamo quando parliamo di catene
globali del valore?” e che coinvolgerà soggetti di un consorzio
internazionale e numerosi partner provenienti da Italia, Albania e Ungheria.
Capofila del progetto è sì Confimi Industria (con protagoniste fra gli
altri la sua verticale Confimi Industria Digitale, Confimi Industria Puglia
e Confimi Industria Bergamo) ma molto sono i prestigiosi partner: FIM
Lombardia, Fondazione ADAPT, European DIGITAL SME Alliance (BE), Camera di
Commercio e Industria di Budapest (HU), Camera di Commercio e Industria di
Tirana (AL).
Vi sono poi alcune organizzazioni associate che sono parte attiva del
progetto e contribuiranno alla sua realizzazione: VASAS (HU), FSPISH (AL),
IndustriALL Europe (BE), Consiglio Regione Puglia (IT), FIM-CISL (IT).
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*Ufficio stampa*