
(AGENPARL) – mer 19 giugno 2024 Comunicato stampa
Nel 2023 sono oltre un milione i richiedenti asilo che hanno
presentato per la prima volta domanda di protezione in UE
Numeri leggermente in aumento anche nel 2024. Germania, Spagna, Francia e Italia
i Paesi che ne accolgono di più
Milano, 19 giugno 2024. In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, che si celebra domani 20
giugno, Fondazione ISMU ETS fa presente che nel 2023, secondo i dati Eurostat, sono stati oltre 1 milione i
richiedenti asilo che hanno presentato per la prima volta domanda di protezione internazionale nei Paesi
dell’UE, con un aumento del 20,1% rispetto al 2022. Inoltre, sono state 75.290 le domande in tutti gli Stati
dell’Unione Europea da parte di richiedenti asilo che già le avevano presentate in precedenza. Questo dato è
diminuito del 6,7% rispetto al 2022 (80.705). In Italia si è registrato un +69,1%, ovvero 53.365 in più.
In tutto il mondo, secondo quanto riportato nel Rapporto Global Trends 2024 dell’Agenzia dell’Onu per i
rifugiati UNHCR, il numero complessivo tocca i 120 milioni a maggio 2024 ed è in crescita per il 12esimo
anno consecutivo a causa di vecchi e nuovi conflitti.
I principali Paesi UE di destinazione sono Germania (31,4%), Spagna (15,3%), Francia (13,8%) e Italia
(12,4%, quasi 131mila richiedenti per la prima volta). Quanto alle nazionalità, il maggior numero di
domande di asilo è stato presentato da siriani, afghani, turchi, venezuelani e colombiani: insieme
rappresentano quasi la metà (48,0%) di tutti i richiedenti asilo per la prima volta nei Paesi dell’UE nel 2023.
Dal 2013 la Siria continua a essere il principale Paese di cittadinanza dei richiedenti asilo nell’UE, mentre
l’Afghanistan è stato il secondo principale Paese di cittadinanza per il sesto anno consecutivo (100.935 nel
2023, pari al 9,6% del totale dell’UE).
Bangladesh, Egitto, Pakistan, Tunisia: chi sono i richiedenti asilo in Italia. Diversamente che nel resto
dell’UE, nel 2023 in Italia i richiedenti asilo siriani, afghani e venezuelani non costituiscono i principali in
graduatoria, rappresentando meno del 2% dei richiedenti. Nel nostro Paese prevalgono le richieste
provenienti da cittadini del Bangladesh, Egitto, Pakistan (le richieste di cittadini di questi tre Paesi
insieme costituiscono il 43% del totale), Tunisia, Perù e Costa d’Avorio.
Da quasi due anni, Egitto e Tunisia figurano tra i principali Paesi di provenienza dei migranti irregolari
arrivati sul territorio europeo attraverso la rotta del Mediterraneo centrale, anche perché la situazione
socioeconomica interna risente negativamente di una crisi economica acuita da diversi eventi geopolitici,
quali l’impatto dell’invasione russa dell’Ucraina sulla catena del valore del grano, l’aumento dei prezzi dei
beni di consumo dovuto all’inflazione nel biennio 2022-2023 e, più recentemente, il conflitto tra Israele e
Hamas e le sue conseguenze sulla stabilità regionale. Inoltre, lo spazio civico e il rispetto dei diritti umani
sono in ritirata in entrambi i Paesi. Tra il 2023 e il 2024 l’Unione Europea ha concluso accordi bilaterali sia
con la Tunisia sia con l’Egitto per la cooperazione tra le due sponde del Mediterraneo in diversi settori, tra
cui la gestione dei flussi migratori regolari e il contrasto all’immigrazione irregolare.
La scarsa presenza in Italia di richiedenti asilo siriani, afghani e turchi, invece, si spiega anche con il fatto
che essi possono trovare migliori opportunità di integrazione in Germania: da sempre siriani, afghani e
turchi “preferiscono” questa destinazione e, nel tempo, la presenza di persone provenienti da Siria,
Afghanistan e Turchia e ben inserite nella società tedesca ha contribuito a creare un contesto attrattivo per
ulteriori flussi.
Richiedenti asilo in Italia per principali nazionalità (arrotondamenti a 5 unità). Anno 2023
Valori assoluti Valori percentuali
Richiedenti
Totale Richiedenti Richiedenti per
Nazionalità per la prima Totale richiedenti Richiedenti successivi
richiedenti successivi la prima volta
volta
Perù 7.530 7.485 45 5,5 5,7 0,9
Costa
7.120 7.040 75 5,2 5,4 1,4
d’Avorio
Burkina Faso 5.680 5.660 20 4,2 4,3 0,4
Nigeria 3.995 1.960 2.035 2,9 1,5 38,7
Guinea 3.385 3.305 75 2,5 2,5 1,4
Georgia 3.105 3.040 65 2,3 2,3 1,2
Camerun 2.145 2.130 15 1,6 1,6 0,3
Colombia 2.130 2.080 50 1,6 1,6 1,0
Afghanistan 1.915 1.900 15 1,4 1,5 0,3
India 1.800 1.780 20 1,3 1,4 0,4
Albania 1.515 1.485 30 1,1 1,1 0,6
Turchia 1.435 1.415 20 1,1 1,1 0,4
Venezuela 1.425 1.410 15 1,0 1,1 0,3
Sri Lanka 1.340 1.330 10 1,0 1,0 0,2
Ucraina 1.255 1.180 75 0,9 0,9 1,4
Totale 135.820 130.565 5.255 100,0 100,0 100,0
Fonte: elaborazioni ISMU su dati EUROSTAT
La protezione in Italia e nella UE. I richiedenti asilo ai quali è stato concesso lo status di protezione
nell’UE sono, sempre secondo i dati Eurostat, quasi 410mila. Tra questi, il 43% ha ricevuto lo status di
rifugiato, il 35% ha la protezione sussidiaria e il 22% lo status umanitario. Nel 2023, la maggior parte
dei beneficiari dello status di protezione nell’UE sono siriani (32% del numero totale), seguiti da
afghani (18%) e venezuelani (10%).
In Italia le domande esaminate sono state 41.415 e lo status di protezione è stato concesso al
50% dei richiedenti. Lo status di rifugiato ha rappresentato il 24% delle protezioni concesse, dunque
con una incidenza minore rispetto a quanto avvenuto nel complesso dei Paesi UE. Nel nostro Paese
prevale la protezione umanitaria/speciale – presente solo in alcune legislazioni nazionali – che
rappresenta il 47% degli esiti positivi.
Le differenze nelle decisioni sono evidenti in relazione alle nazionalità dei richiedenti: lo status di
rifugiato è concesso soprattutto a siriani, afghani e russi; la protezione sussidiaria a cittadini di
Ucraina, Burkina Faso, Venezuela, Somalia e Mali e quella umanitaria a cittadini di Bangladesh, Egitto,
Georgia, Perù.
Le domande respinte riguardano soprattutto cittadini dell’Egitto, del Bangladesh, del Pakistan, della
Tunisia e del Gambia. A queste persone non è stata riconosciuta nessuna protezione.
La motivazione che sta alla base delle differenze di trattamento a seconda delle nazionalità è che, con
decreto del 17 marzo 2023, Gambia e Tunisia sono stati indicati, con orientamento controverso, come
“Paesi sicuri”, e dunque la persona può ottenere asilo solo dando la non facile prova di aver subito
specifiche persecuzioni, con le relative conseguenze sulle chance per i cittadini di quei Paesi di avere
accolta la propria domanda. Con decreto del 7 maggio 2024 anche Bangladesh ed Egitto sono stati
indicati come “Paesi sicuri”. Quest’ultimo provvedimento è successivo al 2023, ma è pensabile che le
Commissioni per l’asilo abbiano in qualche modo anticipato il relativo orientamento.
Decisioni sulle richieste di protezione nell’UE. Anno 2023
Totale
Status Protezione Protezione % Rifugiati/
Totale decisioni Respinte % Respinte % Positive
rifugiati umanitaria sussidiaria positive
positive
Costa
d’Avorio
Totale 41.415 20.785 4.910 9.690 6.185 20.625 49,8 50,2 23,6
Fonte: elaborazioni ISMU su dati EUROSTAT
Le richieste di protezione nel 2024. Nel febbraio 2024, 75.445 richiedenti asilo per la prima
volta (cittadini non UE) hanno presentato domanda di protezione internazionale nei Paesi dell’UE, con
un aumento inferiore al 2% rispetto al febbraio 2023 (74.295). Sono stati registrati anche 7mila
richiedenti successivi, con un aumento del 7% rispetto al febbraio 2023 (6.540).
Siriani, afghani e venezuelani restano i gruppi più numerosi di richiedenti asilo. In particolare, nel
febbraio 2024 i siriani sono rimasti il gruppo più numeroso (10.465 richiedenti per la prima volta).
Seguono gli afghani (6.950) e i venezuelani (5.800).
Germania, Spagna, Italia e Francia accolgono il 75% di tutti i richiedenti asilo per la prima
volta. In particolare, la Germania ne accoglie 19.490, la Spagna 13.600, l’Italia 13.345 e la Francia
10.205.
CHI SIAMO
Fondazione Iniziative e Studi sulla Multietnicità Ente del Terzo Settore – Fondazione ISMU ETS è un ente di
ricerca scientifica indipendente. Dal 1991 ISMU è impegnato nello studio e nella diffusione di una corretta
conoscenza dei fenomeni migratori, anche per la realizzazione di interventi per l’integrazione degli stranieri.
ISMU ETS collabora con istituzioni di governo a livello nazionale ed europeo, amministrazioni locali e
periferiche, agenzie socio-sanitarie, istituti scolastici di ogni ordine e grado, università, centri di ricerca
scientifica italiani e stranieri, fondazioni nazionali e internazionali, biblioteche e centri di documentazione,
agenzie internazionali e rappresentanze diplomatiche, associazioni ed enti del terzo settore, aziende e
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