
(AGENPARL) – mar 18 giugno 2024 *COMUNICATO STAMPA*
*OMA: Cia, puntare su giovani e aree interne per la sicurezza alimentare
globale*
* Il presidente Fini all’apertura del XVII meeting alla Fao: “Invertiamo la
rotta, l’agricoltura può ancora plasmare il futuro”*
Roma, 18 giu – “La capacità di assicurare cibo sano e duraturo all’umanità,
dipenderà dal sostegno che riceveranno i nostri giovani agricoltori, da
quel necessario ricambio generazionale nei campi in grado di innescare il
progresso delle comunità rurali dove si concentrano quasi 600 milioni di
agricoltori familiari che fanno l’80% della produzione alimentare mondiale.
Il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, saluta
così il primo “World Young Farmers’ Day” promosso dall’OMA,
l’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori. Ieri sera l’evento conclusivo,
nel giardino confederale, con 100 giovani arrivati da tutto il mondo, una
delegazione Agia-Cia guidata da Enrico Calentini e la partecipazione del
presidente dell’OMA, Arnold Puech D’Alissac.
Sviluppo delle aree interne, tutela del suolo, sostegno all’agricoltura
under 40 e spinta su innovazione e formazione, dunque al centro del
contributo di Cia alla XVII edizione del meeting annuale OMA, con il
presidente nazionale di Cia, Fini oggi alla cerimonia di apertura nella
sede della Fao a Roma.
“Per plasmare il futuro, dobbiamo costruire insieme un nuovo paradigma
cultura, economico e sociale che riconosca il valore dell’agricoltura non
solo lungo la filiera, ma soprattutto come indice della sostenibilità”, ha
detto Fini dalla Green Room Fao rivolgendosi ai colleghi dell’OMA e alle
istituzioni presenti, dal direttore generale Fao, QU Dongyu, al presidente
Ifad, Alvaro Lario, al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.
Le zone rurali ospitano 137 milioni di persone, quasi il 30% della
popolazione e già oltre l’80% del territorio europeo. Rendere competitive
queste zone vuol dire sviluppare interesse per investimenti strategici nel
settore agricolo e, quindi, garantire al settore la possibilità di una
stabilità e di programmazione sul lungo periodo. Guardare agli agricoltori
con nuova lungimiranza è per Cia quanto di più responsabile e sostenibile
si possa fare per il pianeta; sono produttori di cibo, custodi del
territorio, protettori dell’ambiente, operatori sociali che creano benefici
per la collettività.
Gli agricoltori sono per la transizione green -continua a sostenere Cia- ma
non è pensabile nutrire 9 miliardi di persone entro il 2050, che
corrispondono a una domanda di cibo oltre il 60% rispetto a oggi, senza
canalizzare in favore del comparto le risorse più strategiche, in primis
tecnologia e ricerca scientifica. Servono risposte innovative alle sfide
globali: sistemi di logistica capaci di efficientare la produzione
agricola, la blockchain per gestire in modo più efficace le attività
dell’agroalimentare e meccanismi di snellimento della burocrazia. Ma
occorre anche imprimere una svolta alle Tea per piante più resistenti a
eventi climatici estremi e fitopatie, e insistere sull’agricoltura 4.0
verso l’intelligenza artificiale, per sanare il *digital divide* che
riguarda ancora più di 2 miliardi di persone nel mondo.
“Bisogna invertire la rotta e portare i grandi della terra nelle nostre
aree interne -ha rilanciato in chiusura Fini-. Rendiamo ancora più evidente
quanto l’agricoltura sia l’unica leva contro i cambiamenti climatici e il
dissesto idrogeologico, a salvaguardia della biodiversità e del paesaggio,
della saluta umana e dell’equità sociale”.
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*Settore Comunicazione e Immagine *| Cia-Agricoltori Italiani
sito web http://www.cia.it
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