
(AGENPARL) – mar 18 giugno 2024 Ufficio Stampa / Press Office
PressRelease/ComunicatoStampa
CAMPI FLEGREI | Una nuova ricerca rivela strutture sismiche
differenti all’Interno della caldera
Identificate diverse strutture sismiche all’interno della caldera dei Campi
Flegrei attraverso l’analisi della distribuzione delle magnitudo dei terremoti
nello spazio.
[Roma 18 giugno 2024]
Comprendere come le caratteristiche della crosta terrestre in corrispondenza della
caldera dei Campi Flegrei, lo stress cui è sottoposta e le temperature che la
caratterizzano, possano influenzare il numero dei terremoti e le loro magnitudo.
Questi gli obiettivi dello studio innovativo “B value enlightens different rheological
behaviour in Campi Flegrei caldera”, realizzato da un team di ricercatori dell’Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) in collaborazione con l’Università della
Campania Luigi Vanvitelli, e appena pubblicato sulla rivista scientifica
‘Communications Earth & Environment’ di Nature.
I Campi Flegrei, nota caldera collassata a ovest della città di Napoli, presentano una
parte centrale che continua a sollevarsi e abbassarsi lentamente nel fenomeno detto
“bradisismo”. Questo movimento del suolo è accompagnato da terremoti che causano
preoccupazione.
“L’obiettivo della ricerca”, spiega Anna Tramelli, ricercatrice dell’INGV e prima
autrice dello studio, “è stato quello di comprendere come le caratteristiche della
crosta, lo stress a cui è sottoposta e la sua temperatura influenzino la relazione tra il
numero totale dei terremoti e le loro magnitudo, nota come relazione di GutenbergRichter, al fine di identificare aree sismogenetiche con comportamenti differenti e di
monitorare eventuali variazioni di comportamento nel tempo. Il parametro che si
analizza è chiamato b-value e dipende dal rapporto tra il numero dei terremoti di
magnitudo elevata e quelli di magnitudo minore. Ad esempio, il valore di b uguale a
1, osservato analizzando il catalogo sismico globale, indica che per ogni terremoto di
magnitudo 4 si osservano 10 terremoti di magnitudo 3”.
“Il metodo sviluppato prevede una suddivisione automatica del catalogo sismico”
sostiene il Prof. Cataldo Godano dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli
e coautore della ricerca “consentendo una stima accurata delle variazioni spaziali
della relazione tra le magnitudo dei terremoti”.
“Analizzando 7670 eventi sismici verificatisi in 18 anni, da gennaio 2005 a ottobre
2023,
rilevati
dall’Osservatorio
Vesuviano
dell’INGV
(INGV-OV),”,
prosegue Vincenzo Convertito, ricercatore dell’INGV e coautore della ricerca, “è
stato possibile evidenziare che al di sotto delle aree Solfatara e Pisciarelli, fino a una
profondità di circa 2 km, l’elevata fratturazione delle rocce e la presenza di fluidi
idrotermali favoriscono il verificarsi di terremoti di bassa magnitudo (fino a Md=3)
rispetto a quelli di magnitudo più elevata (fino a Md= 4.4). Al di sotto dei 2 km, invece,
per le aree circostanti il rapporto tra le magnitudo dei terremoti è coerente con quanto
osservato a scala globale; ovvero il valore di b stimato è molto prossimo a 1”.
La scoperta di variazioni nel rapporto tra le magnitudo dei terremoti all’interno della
caldera dei Campi Flegrei rappresenta un importante passo avanti per il monitoraggio
delle aree vulcaniche.
“La capacità di rilevare automaticamente le variazioni di questo rapporto potrebbe
migliorare significativamente il monitoraggio sismico e la comprensione delle
dinamiche vulcaniche”, prosegue Anna Tramelli.
“Il team di ricerca continuerà a migliorare la tecnica per il monitoraggio automatico
delle variazioni della relazione di Gutenberg-Richter, con l’obiettivo di applicarla in
altre aree vulcaniche e di utilizzare i risultati per prevedere cambiamenti
potenzialmente pericolosi nella dinamica della crosta terrestre”, conclude Vincenzo
Convertito.
La ricerca pubblicata ha una valenza essenzialmente scientifica, priva al momento
di immediate implicazioni in merito agli aspetti di protezione civile, rappresentando un
contributo potenzialmente utile in futuro per affinare gli strumenti di previsione e
prevenzione di protezione civile. Al momento i risultati della ricerca non hanno alcuna
implicazione diretta su misure che riguardano la sicurezza della popolazione.
Link allo studio: B value enlightens different rheological behaviour in Campi Flegrei
caldera
Come si cita:
Tramelli, Anna & Convertito, V. & Godano, Cataldo. (2024). b value enlightens
different rheological behaviour in Campi Flegrei caldera. Communications Earth &
Environment. 5. 10.1038/s43247-024-01447-y.
Link utili
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli
Seguono immagini
Ufficio Stampa
Press Office
http://www.ingv.it
INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
INGV – Ist. Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
INGV_press
ingv_press
INGV_press
ingv_press
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
La distribuzione della sismicità è stata registrata ai Campi Flegrei da gennaio 2005 a ottobre 2023.
b value map da quattro punti di vista.
Ufficio Stampa
Press Office
http://www.ingv.it
INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
INGV – Ist. Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
INGV_press
ingv_press
INGV_press
ingv_press
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Modello del sistema vulcanico dei Campi Flegrei dedotto dal valore b e da altre tomografie geofisiche.
—–VDP/FrPe
——
Ufficio Stampa
Press Office
http://www.ingv.it
INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
INGV – Ist. Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
INGV_press
ingv_press
INGV_press
ingv_press
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia