
(AGENPARL) – mar 18 giugno 2024 PATTO
per prevenire e contrastare
il disagio giovanile
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ECONFESERCENTI
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Comune di Salerno
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IMPRESE PER L’ITALIA
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Università degli studi
di Salerno
Ministero dell’Istruzione
Uff. Scol.co Regionale Campania
Ufficio X – Salerno
Procura della Repubblica
Tribunale per i minorenni
di Salerno
Prefettura di Salerno
Ufficio Territoriale del Governo
Direzione Generale
ASL Salerno
Questura
di Salerno
C.do Provinciale
Carabinieri
di Salerno
C.do Provinciale
Guardia di Finanza
dì Salerno
Centro Operativo per la
Sicurezza Cibernetica
mpania, Basilicata e Molise
Salerno
PATTO
per prevenire e contrastare il disagio giovanile
PREMESSO CHE:
il disagio giovanile rappresenta una condizione di malessere che si sviluppa
in età evolutiva, tipica soprattutto dell’adolescenza, che non ha le
caratteristiche di una specifica patologia ma può essere il risultato di
molteplici concause che intaccano il benessere delle fasce più giovani della
popolazione;
per intercettare e contrastare in tempo le cause dei fenomeni legati al
disagio giovanile e sviluppare programmi di prevenzione rispetto alle
dipendenze e alla devianza occorre mettere in campo mirate strategie
mediante forme di cooperazione interistituzionale, ovvero con l’ausilio di
una rete di soggetti che possano offrire, ciascuno per i profili di
competenza, specifici contributi;
accanto alle dipendenze legate all’uso esclusivo di sostanze (droghe, alcol,
fumo, farmaci, cibo), occorre tener conto anche della diffusione di nuove
dipendenze, ovvero “dipendenze senza sostanza”: le dipendenze
comportamentali, che si riferiscono ad una molteplicità di condotte e
presentano diversi elementi in comune con le dipendenze classiche (ad es.
ludopatia, dipendenza da internet);
tra i giovani in età adolescenziale si registra un aumento di episodi di
bullismo e cyberbullismo che si avvale dell’utilizzo di strumenti elettronici
e presenta specifiche caratteristiche connesse alle modalità interattive delle
nuove tecnologie;
con la progressiva riapertura degli spazi destinati alla socialità, dopo il
lungo periodo di chiusure dovuto alla pandemia da Covid-19, si è assistito
nella città capoluogo e nella provincia di Salerno ad una ripresa della vita
sociale, talvolta caratterizzata da episodi di aggressività giovanile posti in
essere nelle ore serali e notturne delle zone della movida, soprattutto per
futili motivi;
le azioni da promuovere per far crescere la cultura della legalità e
dell’osservanza delle basilari regole della convivenza civile anche durante
le attività di svago richiedono, per la complessità e la rilevanza delle
problematiche connesse, un maggiore e più efficace coordinamento tra
l’attività svolta dagli Enti a vario titolo coinvolti;
sono già in atto iniziative promosse da diverse Istituzioni pubbliche e
private, dirette a valorizzare la partecipazione dei giovani nell’ambito di
progetti socio-culturali, di volontariato e di solidarietà, con risultati positivi
che evidenziano la necessità di promuovere momenti di aggregazione e di
confronto favorendo la partecipazione attiva alla società delle fasce più
giovani della popolazione.
VISTI:
gli articoli 3 e 32 della Costituzione;
la Convenzione Internazionale di New York del 1989, che riconosce ad ogni
fanciullo il diritto alla vita e assicura la sopravvivenza e lo sviluppo del
fanciullo;
• la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea del 2000, ratificata in
Italia nel 2007, che afferma il concetto di “superiore interesse del minore”
e il suo “diritto al benessere”;
• la Legge 29 maggio 2017 n. 71, recante “Disposizioni a tutela dei minori per
la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, che intende
contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni,
con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela
ed educazione nei confronti dei minori coinvolti;
• il decreto-legge 15 settembre 2023 n. 123, convertito con modificazioni
dalla legge 13 novembre 2023, n. 159, (c.d. Decreto Caivano) recante
“Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e
alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito
digitale”.
LETTE LE CIRCOLARI DEL MINISTERO DELL’INTERNO:
Dipartimento della Pubblica Sicurezza – n. 94443 del 17 luglio 2019 con la
quale è stato rappresentato che la disposizione dell’art. 21-bis del D.L. 4
ottobre 2018, n. 113, convertito con modificazioni nella legge 1 dicembre
2018, n. 132, ha introdotto un sistema di cooperazione operosa incentrato
su “Linee guida” da adottarsi a livello nazionale, destinate ad essere
declinate da accordi di livello provinciale, stipulati dai Prefetti con le
associazioni di categoria dei gestori dei locali di pubblico intrattenimento,
ai quali possono aderire i singoli esercenti, delineando un meccanismo
volto a valorizzare i comportamenti dell’esercente “virtuoso” che intende
muoversi in una logica di collaborazione operosa con le Autorità di P.S. e
le Forze di Polizia per la prevenzione delle turbative e delle fonti di pericolo
per l’ordine pubblico e la pubblica sicurezza;
Gabinetto del Ministro – n. 54152 dell’8 agosto 2019 con cui è stata, altresì,
rappresentata la necessità di mettere m campo delle intese
programmatiche finalizzate a rafforzare, attraverso una più stretta
collaborazione con i gestori dei locali, le strategie di prevenzione dei
fenomeni antisociali connessi alle attività di intrattenimento e, in
particolare, realizzare concrete iniziative per la diffusione della “cultura del
divertimento” nella legalità e in condizioni di sicurezza ovvero promuovere
campagne di sensibilizzazione rivolte ai giovani e in generale a tutti i fruitori
delle attività di intrattenimento volte a prevenire l’uso di sostanze
stupefacenti e l’abuso di bevande alcoliche e a favorire stili di vita e
comportamenti sani;
Gabinetto del Ministro – n. 6998 del 25 gennaio 2023 sulla ripresa delle
attività di intrattenimento dopo il periodo di pandemia da Covid-19;
Gabinetto del Ministro n. 18867 dell’8 marzo 2023 con cui si evidenzia che
i punti di ristoro aperti, con orario continuato – anche notturno – in aree
caratterizzate da situazioni di degrado urbano, maggiormente esposte a
rischio di episodi criminali, nonché la facile accessibilità di tali esercizi, il
prezzo contenuto dei prodotti ivi somministrati e la destinazione degli stessi
al pubblico più giovane, fanno sì che questi locali siano particolarmente
attrattivi per avventori minorenni, favorendo il consumo smodato di
bevande alcoliche e sostanze stupefacenti ma anche il grave fenomeno delle
baby gang;
Gabinetto del Ministro – n. 33626 del 17 aprile 2024 con la quale sono stati
forniti indirizzi operativi per la prevenzione e il contrasto della mala movida
e di ogni forma di organizzazione illegale di spettacoli e intrattenimenti,
coniugando una crescente cultura della legalità con il sereno esercizio della
libertà di iniziativa economica.
TENUTO CONTO, INOLTRE:
delle analisi svolte nell’ambito delle sedute del Comitato Provinciale per
l’Ordine e la Sicurezza Pubblica che si sono svolte presso la Prefettura di
Salerno nel corso delle quali si è convenuto di dedicare particolare
attenzione al fenomeno anche da parte delle Forze di Polizia;
• dei contributi acquisiti negli incontri preparatori a cui hanno partecipato
tutti i soggetti convolti nel presente protocollo.
TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO, I FIRMATARI DEL PRESENTE
PROTOCOLLO CONVENGONO QUANTO SEGUE:
Art. 1
(Finalità)
Il presente protocollo è stipulato al fine di definire un percorso condiviso volto
a prevenire e contrastare il fenomeno del disagio giovanile in tutte le sue forme
attraverso la costituzione di una rete territoriale composta da soggetti pubblici
e privati. L’obiettivo è quello di proporre strumenti di azione congiunta e
coordinata volti ad affrontare forme di marginalità, emarginazione,
disadattamento e devianza minorile, che possono anche sfociare in
comportamenti illegali, promuovendo, nel contempo, azioni atte a diffondere
tra i giovani una cultura della responsabilità, della partecipazione, della
solidarietà e del divertimento legale, da contrapporre a ogni forma di violenza
e/o illegalità, anche per contrastare la diffusione della c.d. “mala movida” nei
contesti urbani.
Nello specifico, i firmatari dell’accordo si prefiggono l’obiettivo di:
creare un Tavolo di lavoro – successivamente declinato in apposite “sezioni
tematiche” dedicate ciascuna agli specifici argomenti affrontati nel quale
realizzare un circuito informativo, condividendo e confrontando dati ed
esperienze utili affinché i diversi enti, ciascuno per i profili di competenza,
possano esaminare i comportamenti antisociali e le devianze delle fasce più
giovani della popolazione e promuovere una serie di interventi in grado di
incidere in maniera concreta nella risoluzione delle cause del disagio
giovanile, nei suoi molteplici aspetti e manifestazioni;
promuovere iniziative volte a sostenere le Istituzioni cui sono demandate
responsabilità di carattere socio-educativo;
sensibilizzare la collettività sul rispetto delle regole e sulle conseguenze dei
comportamenti antisociali mediante campagne formative e informative
anche attraverso l’utilizzo di “social media”;
individuare e definire iniziative e modelli di comportamento “virtuosi” da
proporre agli operatori del settore, suscettibili di essere recepiti, integrati
ed adattati alle particolari esigenze e problematiche proprie di ciascuna
realtà territoriale;
svolgere un’azione tesa a favorire il coinvolgimento dei gestori dei locali
della “movida notturna”, in collaborazione con la Prefettura di Salerno, le
Forze dell’Ordine, le Polizie Municipali ed i Sindaci – nell’ambito della quale
promuovere buone prassi, anche attraverso la determinazione di incentivi
a favore degli esercenti che le facciano proprie, e creare un circuito di fattiva
collaborazione tra questi ultimi e le Forze di Polizia.
Art. 2
(Impegni della Procura della Repubblica presso il
Tribunale per i Minorenni)
La Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, nell’ambito
della realizzazione di un sistema integrato di rete istituzionale, si impegna a:
• mettere a disposizione dei sottoscrittori del presente patto i dati e le
informazioni su tipologia, numero e diffusione territoriale dei reati,
fornendo, su richiesta, ad amministratori e servizi sociali una mappatura
dei fenomeni della devianza e del disagio minorile per l’elaborazione di
concrete strategie di intervento su un territorio variamente connotato dal
punto di vista socio-economico e culturale;
• fornire alle scuole interventi di formazione e di “educazione alla legalità”
anche con l’apporto di risorse della polizia giudiziaria specializzate proprio
ad affrontare quotidianamente il disagio minorile, in particolare con
riguardo alla diffusione massiva dei reati connessi all’uso distorto della
rete;
• stringere proficue relazioni di collaborazione con la ASL al fine di
contrastare i fenomeni di dipendenza e abuso di sostanze spesso alla base
delle situazioni di disagio e di devianza mediante una mappatura del
fenomeno, fondamentale per procedere all’apertura di fascicoli civili nei
quali richiedere ai servizi sociali una relazione socio-ambientale volta a
comprendere le cause che hanno determinato l’uso/abuso di alcol, tanto al
fine di apprestare la dovuta tutela al minore e il necessario sostegno alle
famiglie;
• aprire altrettanti fascicoli civili per tutte le segnalazioni di sequestro
amministrativo di sostanze stupefacenti per uso personale attualmente
iscritte al registro modello 45 (atti non costituenti notizie di reato);
• sviluppare la più ampia collaborazione con le Associazioni di categoria per
realizzare una rete di inclusione e promozione sociale in grado di offrire
concrete opportunità di recupero e di inserimento lavorativo, offrendo ai
minori di area penale e ai minori a rischio devianza concreti progetti di
formazione e di crescita professionale; tale impegno andrà ad implementare
le iniziative già avviate di concerto con la Confindustria, il CONI e la
Federazione Italiana Canoa Kayak.
Art. 3
(Impegni del Comune di Salerno)
Il Comune di Salerno si impegna, nei limiti delle compatibilità finanziarie e di
bilancio, a:
• promuovere attività dirette a sensibilizzare i cittadini e i giovani al rispetto
delle regole di convivenza civile e sui rischi di comportamenti antisociali;
• rafforzare le politiche di prevenzione e contrasto alla violenza (con
particolare attenzione al bullismo e al cyberbullismo) e ad ogni forma di
comportamento deviante (ad esempio: baby gang, atti di vandalismo);
• individuare “progetti pilota”, da proporre in appositi tavoli tematici, con lo
scopo, da un lato, di contrastare le dipendenze e i comportamenti
antisociali dei giovani e, dall’altro, di favorire un clima di sano divertimento;
• promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza attiva attraverso la
co-programmazione e la co-progettazione di iniziative e attività che
coinvolgano in maniera diretta i giovani e le loro famiglie;
• implementare sul territorio cittadino spazi di aggregazione (hub socio
culturali) dove sperimentare modelli positivi di utilizzo del tempo libero
anche attraverso la realizzazione di laboratori educativi e iniziative socio
culturali progettate insieme ai giovani al fine di far emergere i loro desideri,
i loro bisogni e le loro potenzialità;
• attivare esperienze solidaristiche e di volontariato a favore di soggetti fragili
anche attraverso il supporto di “educatori di strada”;
• introdurre, anche attraverso l’adozione di appositi regolamenti, adeguate
misure di contrasto e tutela non solo della salute pubblica ma anche del
decoro e della sicurezza urbana.
Art. 4
(Impegni di Anci Campania – Salerno)
L’Anci territoriale si impegna a:
• collaborare con le altre Istituzioni coinvolte nelle attività di comunicazione
e di promozione delle iniziative e delle progettualità poste in essere in
attuazione del presente protocollo;
• invitare ciascun Comune a prevedere un regolamento istitutivo di una
Consulta Giovanile quale orgamsmo permanente consultivo sulle
condizioni giovanili locali, di confronto con l’amministrazione comunale e
con le istituzioni politiche del territorio. La Consulta – composta
dall’Assemblea giovanile e da un presidente coordinatore/eletto al suo
interno – è organo consultivo del Sindaco sui temi riguardanti
problematiche della condizione giovanile a cui formula proposte ed esprime
pareri. Della Consulta – di cui nessun componente può ricoprire cariche
politiche o sindacali – fanno parte, senza diritto di voto, il Sindaco o suo
delegato. La Consulta esprime pareri – non obbligatori e non vincolanti elabora proposte, promuove dibattiti, propone progetti e iniziative tese a
prevenire e limitare ogni forma di disagio. Anci si impegna, attraverso un
g1uppo di lavoro composto al proprio interno, a predisporre un
regolamento/tipo – che sarà poi condiviso delle parti stipulanti il presente
protocollo – da sottoporre all’attenzione di ciascuna amministrazione
comunale per la conseguente adozione;
• individuare i Comuni della provincia con cui mettere in campo una o più
azioni previste dal presente protocollo;
• segnalare ulteriori zone territoriali in cui si rende necessaria l’adozione di
mirate iniziative di prevenzione.
Art. 5
(Impegni dell’Azienda Sanitaria Locale di Salerno)
L’ASL di Salerno, al fine di porre in essere iniziative dirette a contenere il
disagio giovanile in tutte le sue manifestazioni, si impegna, per il tramite dei
Servizi Territoriali del Dipartimento Dipendenze (SER.D) nonché con l’ausilio
del Dipartimento di Salute Mentale, a:
• collaborare con il Comune di Salerno e l’Anci nell’adozione di iniziative
socio-educative nei luoghi del divertimento;
• realizzare momenti formativi con gli esercenti dei locali di intrattenimento
e dotare i gestori che hanno partecipato al corso di un bollino che indichi
quel locale come virtuoso;
• collaborare con l’Ufficio scolastico provinciale nelle attività di
sensibilizzazione dei giovani presso gli istituti scolastici, anche 1n
collaborazione con altre istituzioni;
• rafforzare la collaborazione con l’ufficio “N.O.T.” della Prefettura al fine
strutturare un nuovo modello organizzativo per prevenire, riabilitare e
recuperare i giovani che fanno uso di sostanze stupefacenti, nonché
effettuare un monitoraggio costante sui dati relativi alle tossicodipendenze
nella provincia e nel caso di giovani che al colloquio dichiarino uso di
sostanze;
• distribuire etilometri usa e getta dopo le feste che organizzano gli istituti
scolastici;
• stringere proficue relazioni di collaborazione con la Procura della
Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni al fine di contrastare i
fenomeni di dipendenza e abuso di sostanze spesso alla base delle
situazioni di disagio e di devianza, trasmettendo notizie di tutti i casi in cui
venga richiesto un intervento da parte dell’autorità sanitaria, anche del
118, per minori in stato di ebrezza.
Art. 6
(Impegni dell’Ufficio Scolastico Provinciale)
L’Ufficio scolastico Provinciale di Salerno, nell’ambito delle proprie attività di
coordinamento, si impegna a:
sensibilizzare i dirigenti scolastici alla realizzazione di progetti finalizzati a
diffondere tra gli studenti la consapevolezza sui rischi legati alle dipendenze
e sulle conseguenze dei comportamenti antisociali, nonché alla promozione
di percorsi formativi rivolti ai docenti, anche attraverso il supporto di
esperti dell’ASL e di altre Istituzioni, che forniscano ad essi tutte le
competenze necessarie ad intercettare e a contrastare ogni forma di disagio
giovanile;
• favorire la creazione di appositi centri di ascolto, presso gli istituti
scolastici, in collaborazione con l’ASL, volti a costituire dei momenti
qualificanti di sviluppo della relazione di aiuto per la prevenzione del
disagio;
• promuovere iniziative di informazione e prevenzione affinché gli istituti
scolastici individuino procedure uniformi da adottare al ricorrere di
situazioni che richiedano attenzione specifica sul piano educativo e delle
relazioni;
• condividere con il Tavolo istituito dal presente Patto i dati, raccolti in forma
anonima, dall’Osservatorio sulla dispersione scolastica, in considerazione
del legame tra le manifestazioni di disagio e l’elusione degli obblighi
scolastici, che spesso rappresentano un campanello di allarme rispetto a
situazioni che riguardano marginalità, disadattamento e devianza minorile.
Art. 7
(Impegni della Camera di Commercio)
La Camera di Commercio di Salerno, in collaborazione con le Associazioni di
categoria del commercio, promuove la cultura del divertimento responsabile,
attivando appositi corsi di formazione destinati ai gestori di pubblici esercizi.
In particolare, si impegna a:
sollecitare la collaborazione dei gestori dei locali in merito agli obiettivi del
presente protocollo d’intesa;
• favorire e sostenere, all’interno dei locali gestiti da loro associati, campagne
informative e di sensibilizzazione rivolte alla clientela, soprattutto giovanile,
organizzate d’intesa con le amministrazioni comunali ed ASL, contro ogni
forma di violenza e per la prevenzione dell’uso di sostanze stupefacenti e
psicotrope e dell’abuso di bevande alcoliche, nonché ogni altra iniziativa
volta ad orientare i giovani verso forme di divertimento e stili di
comportamento sani;
• collaborare con la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i
minorenni e le Associazioni di categoria per realizzare una rete di inclusione
e promozione sociale in grado di offrire concrete opportunità di recupero e
di inserimento lavorativo offrendo ai minori di area penale e ai minori a
rischio devianza concreti progetti di formazione e di crescita professionale;
• sostenere le iniziative che saranno di volta in volta condivise dai firmatari
del presente protocollo.
Art.8
(Impegni delle Associazioni di categoria)
Le Associazioni di categoria firmatarie del presente protocollo si impegnano a:
sensibilizzare i propri associati sulla scrupolosa osservanza del divieto di
somministrazione di bevande alcoliche ai minori e a persone in stato di
manifesta ubriachezza, nonché a collaborare con le Forze dell’Ordine,
segnalando in particolare situazioni di illegalità o di pericolo per la
sicurezza e l’ordine pubblico di cui vengono a conoscenza presso i rispettivi
eserc1z1;
• incentivare meccanismi premiali nei confronti degli esercenti di pubblici
esercizi che favoriscano il rispetto delle regole da parte degli avventori;
• collaborare con la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i
minorenni e la Camera di Commercio per realizzare una rete di inclusione
e promozione sociale in grado di offrire concrete opportunità di recupero e
di inserimento lavorativo offrendo ai minori di area penale e ai minori a
rischio di devianza concreti progetti di formazione e di crescita
professionale;
• promuovere, in sinergia con la Camera di Commercio di Salerno, iniziative
socio-educative anche con la collaborazione di soggetti che in ambito
musicale e teatrale possano risultare fortemente attrattivi e carismatici per
le generazioni più giovani e che, al tempo stesso, abbiano la capacità di
orientare il pubblico al rispetto delle regole di convivenza civile;
• dare ampio spazio, in collaborazione con la Camera di Commercio di
Salerno, alla formazione dei propri associati al fine di contribuire ad una
proficua diffusione, soprattutto tra i giovani, del consapevole consumo di
bevande alcoliche, anche attraverso campagne di informazione dirette alla
clientela e tese a sensibilizzare la popolazione circa i rischi derivanti dagli
abusi;
• segnalare alle Autorità preposte ai controlli ogni situazione di irregolarità
nella programmazione di spettacoli ed eventi di cui dovessero avere
conoscenza e individuare misure di prevenzione basate sulla cooperazione
tra i gestori degli esercizi e le Forze di polizia – anche sulla base di appositi
accordi, da siglare ai sensi dell’art. 21-bis del decreto-legge 4 ottobre 2018
n. 113 convertito, con modificazioni, dalla legge 1 ° dicembre 2018 n. 132
nel rispetto delle Linee Guida nazionali di prossima adozione – ai fini di
una più efficace prevenzione di atti illegali o di situazioni di pericolo per
l’ordine e la sicurezza pubblica all’interno e nelle immediate vicinanze degli
esercizi pubblici.
Art. 9
Impegni dell’Università degli Studi di Salerno
L’Università degli Studi di Salerno, quale osservatorio privilegiato dei fenomeni
che riguardano le giovani generazioni, si impegna con la collaborazione di tutti
i Dipartimenti, in attività di studio, approfondimento e ricerca delle cause del
disagio giovanile e delle devianze in generale.
In particolare, il Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione s1
impegna a:
collaborare alle attività del Tavolo sul disagio e la devianza minorile con
contributo di conoscenze e metodologico in attività di ricerca e di ricerca
azione aventi ad oggetto i giovani su tematiche inerenti: la condizione
giovanile, le espressioni di disagio e devianza, le dimensioni e i fattori di
marginalità e disuguaglianza (socio-economica, culturale, territoriale, di
genere, di back ground migratorio, ecc.), le forme di povertà economica,
educativa e affettiva, i fenomeni giovanili contemporanei e emergenti in
relazione ai diversi stili di vita e contesti (metropolitani, urbani, interni e
rurali); le politiche per i giovani e gli interventi a supporto dell’inclusione e
dell’autorealizzazione personale e professionale; i programmi, i progetti e
gli interventi di coesione sociale finalizzati al coinvolgimento giovanile nei
processi di partecipazione alla vita pubblica, all’impegno civico, sociale e
culturale, ai processi di innovazione e di innovazione sociale promossi e
alimentati dai giovani (in particolare negli ambiti ad alto coinvolgimento
giovanile come quello tecnologico, ambientale, sociale, della creatività e
della comunicazione);
• collaborare alle attività che impegnano le altre istituzioni ed enti
partecipanti al Tavolo sul disagio e la devianza minorile mettendo a
disposizione le competenze maturate in seno all’Osservatorio Giovani
OCPG-DSPC in tema di studi sui giovani e di progettualità in materia di
politiche giovanili per la realizzazione di attività e progetti di ricerca,
rilevazioni e analisi di dati, studio di casi, analisi di basi dati disponibili da
fonti istituzionali e accreditate, attività di monitoraggio e valutazione di
politiche e di interventi, attività di comunicazione per attività di
informazione e campagne di sensibilizzazione attraverso i propri canali e
network istituzionali web e social dedicati all’utenza giovanile;
• contribuire alla definizione di progettualità in collaborazione con le
istituzioni e gli enti del Tavolo sul disagio e la devianza minorile e con il
coinvolgimento di eventuali altri soggetti e network pubblici, privati e del
Terzo Settore, anche di espressione giovanile, per il raggiungimento delle
finalità istituzionali comuni.
Tali progettualità potranno svilupparsi nella duplice prospettiva
dell’inclusione in interventi di recupero e della prevenzione in interventi di
miglioramento della condizione giovanile e del benessere sociale, di
fertilizzazione e di animazione territoriale che abbiano il fine di porre al
centro l’iniziativa sociale, il valore dei giovani, l’integrazione delle nuove
generazioni nel mondo produttivo, istituzionale e sociale;
• coinvolgere docenti, ricercatori e professionisti nell’impegno specialistico e
nella collaborazione per attività formative, seminariali, laboratoriali,
progettuali, di comunicazione e divulgazione scientifica sui temi di comune
interesse;
• coinvolgere studenti in percorsi formativi e laboratoriali con la possibilità
di programmi di tirocinio costruiti ad hoc sui temi di interesse comune alle
parti.
Art. 10
(Impegni della Prefettura – UTG di Salerno)
La Prefettura – UTG di Salerno si impegna a:
coordinare i lavori del Tavolo sul disagio giovanile all’uopo istituito per la
realizzazione del presente protocollo e le conseguenti azioni operative
declinate in specifici tavoli tematici;
favorire, con specifiche progettualità concordate in sede di appositi tavoli
tematici, ogni azione ritenuta utile per intercettare e contrastare le cause
dei fenomeni legati al disagio giovanile e sviluppare meccanismi di
prevenzione rispetto alle dipendenze e alla devianza;
• esaminare le esperienze e i dati messi a disposizione dal Tavolo anche in
sede di Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica;
• monitorare lo stato di attuazione degli impegni assunti e la relativa
applicazione a livello territoriale ed eventualmente proporre modifiche e
aggiornamenti in relazione alle finalità da perseguire;
• istituire un Osservatorio Provinciale delle Consulte Giovanili, quale
organismo consultivo di confronto con il Tavolo sul disagio costituito con il
presente patto e con le Istituzioni in esso rappresentate, sui temi
riguardanti problematiche della condizione giovanile.
Art. 1 1
(Impegni della Forze di Polizia)
La Questura, il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Campania,
Basilicata e Molise, il Comando Provinciale dei Carabinieri e il Comando
Provinciale della Guardia di Finanza, nell’ambito delle strategie che saranno
sviluppate in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica,
si impegnano a mettere in campo azioni di prevenzione e di contrasto delle
forme di illegalità connesse a fenomeni di devianza giovanile ed a collaborare,
per gli aspetti di competenza, con i soggetti istituzionali coinvolti nelle
iniziative che saranno proposte per dare attuazione al presente protocollo.
Art. 12
(Adesione)
Il presente protocollo è aperto all’adesione di ulteriori soggetti pubblici e privati
che intendano offrire il proprio contributo alle finalità di cui all’art. 1.
Nell’ambito del Tavolo Interistituzionale, costituito dai soggetti firmatari del
presente protocollo e coordinato dalla Prefettura di Salerno, si potrà giungere
alla sottoscrizione di ulteriori accordi, scaturiti dai lavori delle c.d. “sezioni
tematiche” e dedicati allo sviluppo delle specifiche progettualità e/o iniziative
che si intendono, di volta in volta, perseguire.
Art. 1 3
(Durata)
Il presente protocollo d’intesa ha validità di tre anni e, alla scadenza, potrà
essere ulteriormente prorogato.
Salerno, 18 giugno 2024
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