
(AGENPARL) – ven 14 giugno 2024 dal 26 al 29 settembre giovedì e venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
DE PROFUNDIS
Di Oscar Wilde
traduzione di Camilla Salvago Raggi versione teatrale di Glauco Mauri Con Glauco Mauri
musiche Vanja Sturno luci Alberto Biondi
allestimento scenico Laura Giannisi produzione Compagnia Mauri Sturno
durata 60’ guarda il video di presentazione https://youtu.be/65Fv4cj5rvIGlauco Mauri, uno dei più grandi artisti teatrali italiani, porta in scena “De Profundis” di Oscar Wilde, sua la versione teatrale della lunga lettera, quasi una autobiografia, che Wilde con la sua arte arguta e intelligente ha trasformato in una parabola universale della sofferenza, del valore dell’arte e dell’amore.
Mauri con il suo lavoro di elaborazione ha mirato innanzi tutto a eliminare le parti troppo letterarie, le non poche imperfezioni (dovute alle pesanti restrizioni carcerarie), le omissioni e gli spazi temporali non rispettati nell’epistola, per renderla “scenicamente più efficace”.
Non un romanzo, ma una lunghissima lettera indirizzata al giovane Bosie (Alfred Douglas) che Wilde scrisse durante gli ultimi mesi della prigionia nel carcere di Reading.
Con l’arrivo del nuovo direttore, più sensibile nei suoi riguardi, gli fu concesso l’uso di carta e penna, severamente proibito dal durissimo regime carcerario a cui erano sottoposti gli omosessuali. Tuttavia Wilde poté leggere per intero quanto aveva scritto solo all’uscita dal carcere, quando gli furono consegnati tutti i fogli.
Acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/de-profundis/237703Dal 1°al 6 ottobre dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
LA FABBRICA DELL’ATTORE 50 ANNI DI (R)ESISTENZA
Dal teatro nelle cantine degli anni ’70 al Teatro Vascello, 50 anni della nostra storia e della nostra vita, sospesi fra immaginazione e realtà.
drammaturgia e regia Manuela Kustermann
con la collaborazione di Gaia Benassi
Con Manuela Kustermann, Massimo Fedele, Gaia Benassi, Paolo Lorimer Cura delle immagini Paride Donatelli
produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello
Uno spettacolo immersivo di immagini, video, luci, musiche, ricordi e aneddoti per celebrare il cinquantesimo anniversario della compagnia La Fabbrica dell’attore e rivivere insieme le atmosfere magiche di spettacoli che hanno segnato un’epoca.
Dalle cantine degli anni ‘70 al Teatro Vascello, 50 anni della nostra storia e della nostra vita, sospesi fra fantasia e realtà.
Dedicato a Giancarlo Nanni e a tutti gli artisti che hanno fatto parte della nostra avventura
Acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/la-fabbrica-dell-attore-50-anni-di-r- esistenza/237717Dal 9 al 13 ottobre dal mercoledì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17 debutto mercoledì 9 ottobre h 21
UCCELLINI
di Rosalinda Conti
un progetto di lacasadargilla
regia Lisa Ferlazzo Natoli, Alessandro Ferroni
con Emiliano Masala, Petra Valentini, Francesco Villano paesaggi sonori e ideazione spazio scenico Alessandro Ferroni ambienti visivi Maddalena Parise
scene Marco Rossi
luci Omar Scala costumi Anna Missaglia suono Pasquale Citera
coordinamento artistico al progetto Alice Palazzi
assistente alla regia Matteo Finamore
assistente scenografa Francesca Sgariboldi collaborazione alle immagini in ombra Malombra produzione La Fabbrica dell’Attore/Teatro Vascello
in coproduzione con Romaeuropa Festival, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa in collaborazione con AMAT & Comune di Pesaro, lacasadargilla, PAV Fabulamundi Playwriting Europe, RAM – Residenze Artistiche Marchigiane
con il sostegno di ATCL / Spazio Rossellini durata 1 h e 15’
Una casa del bosco. Un bosco che allo stesso tempo esiste e non esiste, non esattamente. La casa è un ambiente e pure ha qualcosa di organico. Una trama e un trauma la sorreggono. Una riunione familiare vi accade, imprevista e accidentale. Uccellini racconta di presenze e assenze, di umani (morti e vivi) e animali (vivi e morti). Di rimossi e fratture, di sguardi discordi nel dare senso al mondo, alle relazioni e alle perdite. E soprattutto di cosa c’è nel mezzo, sulla sottile linea di confine. Uccellini è un esercizio notturno tra i fantasmi, dove qualcun(altro) sembra scrivere la storia, stando in ascolto, nascosto nel bosco.
Acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/uccellini/237728Prima Nazionale
15 – 16 ottobre martedì e mercoledì h 21
Altri Libertini
di Pier Vittorio Tondelli regia: Licia Lanera Compagnia Licia Lanera
con: Giandomenico Cupaiuolo, Danilo Giuva, Licia Lanera, Roberto Magnani luci: Martin Palma
sound design: Francesco Curci costumi: Angela Tomasicchio aiuto regia: Nina Martorana
tecnico di Compagnia: Massimiliano Tane
Prodotto da Compagnia Licia Lanera con il sostegno di Ravenna Teatro
Romaeuropa Festival 2024 – In corealizzazione con la Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello durata 1 h e 20’
Linguaggio esplicito
Opera prima di Pier Vittorio Tondelli, pubblicata per la prima volta nel 1980 dalla casa editrice Feltrinelli, “Altri Libertini” apparve come un fulmine a ciel sereno nel panorama italiano e internazionale. Strutturato in sei racconti o “episodi”, il romanzo (così lo definiva il suo stesso autore) raccolse un enorme successo in Italia e all’estero per la sua trasgressione e attualità unite a un linguaggio vivo, giovanile e dialettale, non senza riferimenti a citazioni artistiche e culturali. Caratteristiche che contribuirono ad annoverare Tondelli tra gli autori più importanti della letteratura contemporanea e “Altri Libertini” come parte del suo patrimonio nonostante le prime incomprensioni della critica. La regista e attrice Licia Lanera (prima in Italia a ottenere i diritti per la messa in scena dell’opera) si concentra su tre racconti della raccolta (Viaggio, Altri Libertini e Autobahn) e interviene drammaturgicamente riunendoli in un unico spettacolo che la vede in scena con Giandomenico Cupaiuolo,
Prima Nazionale
19-20 ottobre sabato h 19 e domenica h 17
CIME TEMPESTOSE
di Emily Brontë un progetto di Martina Badiluzziregia e drammaturgia Martina Badiluzzi con Arianna Pozzoli e Loris De Luna dramaturg Giorgia Buttarazzicollaborazione alla drammaturgia Margherita Mauro scene Rosita Vallefuoco
suono e musica Samuele Cestola luci Fabrizio Cicero
drammaturgia del movimento Roberta Racisproduzione Cranpi, CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia,
Romaeuropa Festival
in corealizzazione con La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello con il contributo di MiC – Ministero della Cultura
con il sostegno di Teatro Biblioteca Quarticciolo durata 75’
Il potere trasformativo della scrittura femminile si manifesta attraverso autrici come Emily Brontë che hanno ridefinito il panorama letterario e plasmato l’immaginario di generazioni. Attraverso “Cime tempestose” la scrittrice ha saputo esprimere il fervore per l’emancipazione, costretta a celare la sua attività di autrice sotto uno pseudonimo maschile, Brontë rifletteva profondamente sull’alienazione emergente nella società capitalistica dell’epoca. Non è quindi un caso se la regista Martina Badiluzzi si sia rivolta a questo romanzo e alla sua autrice per il quarto capitolo del suo ciclo sulle identità femminili (“Cattiva sensibilità”, “The making of Anastasia” – vincitore del bando Biennale di Venezia Registi Under 30 nel 2019 – e “Penelope” – co-prodotto da Romaeuropa Festival 2022). Il suo “Cime Tempestose” è un dialogo tra interiore ed esteriore, una riflessione sull’ambivalenza della natura umana. Trasportando gli spettatori al centro dell’universo tormentato di Catherine e Heathcliff qui interpretati da Arianna Pozzoli e Loris De Luna.
Acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/cime-tempestose/237702Prima Nazionale
25-26-27 ottobre venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
ROBERTO ZUCCO
di Bernard Marie Koltés un progetto di Giorgina Pi /Bluemotion
traduzione di Francesco Bergamasco adattamento, regia, scene e video: Giorgina Pi colonna sonora originale: Valerio Vigliar ambiente sonoro: Collettivo Angelo Mai
con Valentino Mannias e Andrea Argentieri, Flavia Bakiu, Sylvia De Fanti, Gaia Insenga, Giampiero Judica, Monica Demuru, Dimitri Papavasiliou, Alessandro Riceci, Alexia Sarantopoulouproduzione: Teatro Nazionale di Genova, Teatro Metastasio di Prato e Romaeuropa Festival
in corealizzazione con Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello
in accordo con Arcadia; Ricono Ltd, per gentile concessione di François Koltès
Dopo Tiresia, Filottete e Pilade, dopo aver attraversato le visioni di Kae Tempest, Sofocle, Adrienne Rich, Heiner Müller e Pier Paolo Pasolini, Giorgia Pi si rivolge a Bernard Marie Koltès. Il suo sguardo si concentra questa volta su un antieroe, su un personaggio che del mito prende la capacità di mettere in luce pieghe oscure dell’umano. Basato sulla storia reale di un giovane, Roberto Zucco è l’ultima opera del drammaturgo francese, il racconto di un criminale che, dopo essere stato accusato della morte violenta dei propri genitori, fugge dal carcere, sfida la polizia di tre diverse nazioni e infine, arrestato, muore suicida. Con un numeroso cast formato da Valentino Mannias, Andrea Argentieri, Flavia Bakiu, Sylvia De Fanti, Gaia Insenga, Giampiero Judica, Monica Demuru, Dimitri Papavasiliou, Alessandro Riceci e Alexia Sarantopoulou, Giorgina Pi scava nella dimensione corale del testo, nel raffinato tessuto psicologico dei personaggi che circondano il protagonista, negli universi oscuri abitati da donne, reietti e corrotti e trova in Zucco e nel suo mondo l’incarnazione contemporanea dell’ossessione della sfida, forma di follia del nostro presente.
dal 29 ottobre al 3 novembre dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
LA VEGETARIANA
scene dal romanzo di Han Kang
adattamento del testo Daria Deflorian e Francesca Marciano
una co-creazione con Daria Deflorian, Paolo Musio, Monica Piseddu, Gabriele Portoghese regia Daria Deflorian
scene Daniele Spanò luci Giulia Pastore
suono Emanuele Pontecorvo costumi Metella Raboni
collaborazione al progetto Attilio Scarpellini aiuto regia Andrea Pizzalisregia Daria Deflorian
una produzione INDEX; Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale; La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello in corealizzazione con Romaeuropa Festival; TPE – Teatro Piemonte Europa; Triennale Milano Teatro
in coproduzione con Odéon–Théâtre de l’Europe; Festival d’Automne à Paris; théâtre Garonne, scène européenne – Toulouse
con il supporto di MiC – Ministero della Cultura
durata 100’ guarda il trailer https://www.youtube.com/watch?v=cgCVKQxtGW8Daria Deflorian torna al Romaeuropa Festival in veste di regista e attrice per portare in scena insieme a Monica Piseddu, Paolo Musio e Gabriele Portoghese il gesto misterioso, potente, irrazionale quanto politico di Yeong-hye, protagonista de “La vegetariana”, romanzo della scrittrice sudcoreana Han Kang. Un testo sensuale, provocatorio, ricco di immagini potenti, colori sorprendenti e domande inquietanti: il rifiuto radicale, categorico quanto violento di una donna che sceglie di non mangiare più carne dà il via ad un graduale processo di metamorfosi. Mentre Yeong-hye cambia, cercando di diventare essa stessa vegetazione, ecco che è l’intero mondo che la circonda a vivere l’impatto della sua trasformazione: dall’irritazione sconcertata del marito, all’esaltazione artistica del cognato fino alla consapevolezza addolorata della sorella. L’umanità è dannosa, furiosa, assassina, violenta, tutte cose che Yeong-hye non vuole essere. Lei non vuole smettere di vivere.
Vuole smettere di vivere come noi.
IL SEN(N)O
di Monica Dolan
titolo originale The B*easts con Lucia Mascino
adattamento e regia Serena Sinigaglia
traduzione Monica Capuani scene Maria Spazzi
luci e suoni Roberta Faiolo assistente alla regia Michele Iuculano
tecnico di produzione Christian Lafaceproduzione Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano distribuzione a cura di Mismaondadurata 100’
Alla fine tutto si riduce a una sola domanda: pensiamo che il seno sia una cosa oscena oppure che sia quello che è e basta?
Una psicoterapeuta si trova a dover valutare un gesto mai compiuto prima. Una madre ha preso una decisione sul corpo di sua figlia e questa decisione scatena intorno a lei una serie di conseguenze e di reazioni sempre più fuori controllo.
Un monologo volutamente sfidante, Il Sen(n)o ci conduce nell’esplorazione di un tema terribilmente attuale: come l’esposizione precoce alla sessualizzazione e alla pornografia nell’era di internet abbiano inciso profondamente sulla nostra cultura.
Scritto da Monica Dolan e tradotto da Monica Capuani, dopo un enorme successo in Inghilterra Il Sen(n)o debutta per la prima volta in Italia interpretato da Lucia Mascino con la regia di Serena Sinigaglia.
Acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/il-sen-n-o/237716Prima Nazionale
dal 12 al 17 novembre dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17 spettacoli del teatro vascello 13-14-15-17 novembre mercoledì, giovedì e venerdì h 21 e domenica 17 novembre h 17
CAPITOLO II
di Neil Simon
uno spettacolo di Massimiliano Civica
con: Maria Vittoria Argenti, Ilaria Martinelli, Aldo Ottobrino, Francesco Rotelli regia Massimiliano Civica
scene di: Luca Baldini
costumi di: Daniela Salernitano luci di Gianni Staropoli
produzione Teatro Metastasio di Prato in corealizzazione con Romaeuropa Festival e La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello
Il regista Massimiliano Civica porta in scena al Romaeuropa Festival il suo allestimento di “Capitolo II”, commedia tra le più autobiografiche della vasta produzione di Neil Simon.
George, quarantaduenne, scrittore di gialli che non riesce a superare il dolore per la morte della moglie, e Jannie, attrice di teatro che ha appena divorziato, si conoscono grazie al fratello di lui e alla migliore amica di lei. Dopo aver superato dubbi, crisi e problematiche sentimentali, decide di sposarla inaugurando così il secondo capitolo della sua vita. Con “Capitolo due”, scritto dopo la morte della moglie, Neil Simon mette in commedia una dolorosa esperienza personale e inaugura il “secondo capitolo” della sua vita artistica, iniziando a scrivere storie con protagonisti che fanno cose buffe in contrasto con la tristezza che provano.
Acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/capitolo-2/237701
dal 19 novembre al 1° dicembre dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
LA SCORTECATA
liberamente tratto da Lo cunto de li cunti
di Giambattista Basile testo e regia Emma Dante
con Salvatore D’Onofrio, Carmine Maringola elementi scenici e costumi Emma Dante
luci Cristian Zucaro
assistente di produzione Daniela Gusmano assistente alla regia Manuel Capraro
produzione Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale, e Carnezzeria. coordinamento e distribuzione Aldo Miguel Grompone, Roma
durata 60’
La scortecata è lo trattenimiento decemo de la iornata primma e narra la storia di un re che s’innamora della voce di una vecchia, la quale vive in una catapecchia insieme alla sorella più vecchia di lei. Il re, gabbato dal dito che la vecchia gli mostra dal buco della serratura, la invita a dormire con lui. Ma dopo l’amplesso, accorgendosi di essere stato ingannato, la butta giù dalla finestra. La vecchia non muore ma resta appesa a un albero. Da lì passa una fata che le fa un incantesimo e diventata una bellissima giovane, il re se la prende per moglie.
In una scena vuota, due uomini, a cui sono affidati i ruoli femminili come nella tradizione del teatro settecentesco, drammatizzano la fiaba incarnando le due vecchie e il re. Basteranno due seggiulelle per fare il vascio, una porta per fare entra ed esci dalla catapecchia e un castello in miniatura per evocare il sogno.
Acquisita on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/la-scortecata/237720Per un pubblico di famiglie e bambini a partire dai 6 anni in su
23-24-30 novembre e 1° dicembre sabato h 16,30 e domenica h 11,30
Il canto della sirena
liberamente tratto da “La Sirenetta” di H.C. Andersen testo e regia Emma Dante
con Viola Carinci, Davide Celona, Stephanie Taillandier Luci Cristian Zucaro
Coordinamento e distribuzione Daniela Gusmano Produzione Atto Unico / Sud Costa Occidentale durata 60’
“Il canto della sirena” racconta la storia di una sirena che se ne sta ore e ore su un scoglio a contemplare il mare. L’umido del mare le trapassa le ossa e raffredda il suo corpo che ama invece la terraferma da dove il mare è una distesa bellissima con un odore buono. Ogni sera, Agnese, la più piccola di sei sorelle, con la pelle delicata come petali di rosa e gli occhi chiari come laghi profondi, canta a riva sotto le stelle, finché un giorno, a causa di una terribile tempesta, vede affondare una nave. Agnese si tuffa e salva un principe che sta per affogare. Lo riporta a riva e se ne innamora perdutamente. È a questo punto che la sirena fa la sua scelta: rinunciare alla coda di pesce per inseguire il grande amore. È disposta a tutto Agnese e chiede alla strega del mare il sortilegio. Avrà due gambe per correre dal suo principe e in cambio darà alla strega la sua voce. Ma non è tutto, il rischio è più grande: se il principe non ricambierà il suo amore, Agnese diventerà schiuma del mare.
Acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/il-canto-della-sirena/237711Prima rappresentazione assoluta in forma teatrale
61° Festival di Nuova Consonanza
25 novembre lunedì h 21
Ore 20.30 presentazione di Dacia Maraini
SyroSadunSettiminoo il trionfo della Grande Eugenia Operina Monodanza in un atto di notte Di Sylvano Bussotti
Poema di Dacia Maraini (1974 rev. 2024) Voce recitante Manuela Kustermann Danzatore Carlo Massari della C&C Company Ensemble Roma Sinfonietta
Direttore M° Marcello Panni EVO Ensemble
Filmati e proiezioni da Sylvano Bussotti, RARA (film) 1968/ 1970) nell’edizione restaurata dalla Cineteca Nazionale di Bologna
A cinquant’anni esatti dalla prima esecuzione in forma di concerto al festival di Royan, SyroSadunSettimino verrà ricreato al Festival di Nuova consonanza, diretto oggi come allora da Marcello Panni, amico e interprete accreditato di altre sue prime assolute (Bergkristall all’Opera di Roma, Cristallo di Rocca alla Scala, Passion selon Sade a Genova). Questo avvenimento sarà arricchito dalla presenza di Dacia Maraini come presentatrice, dalla lettura del suo poema affidata a Manuela Kustermann, anche lei amica storica di Bussotti, da un balletto monodanza creato e interpretato dal giovane coreografo Carlo Massari. Proiezioni e filmati di Bussotti stesso faranno da scenografia mobile.
Acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/syro-sadun-settimino/237727dal 3 all’8 dicembre dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
IL GIARDINO DEI CILIEGI
PROGETTO C?ECHOV – terza tappa
Il giardino dei ciliegi
di Anton C?echov
traduzione Fausto Malcovati
regia Leonardo Lidi
con Giordano Agrusta, Maurizio Cardillo, Alfonso De Vreese, Ilaria Falini, Christian La Rosa, Angela Malfitano, Francesca Mazza, Orietta Notari, Mario Pirrello, Tino Rossi,
Massimiliano Speziani, Giuliana Vigogna
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Aurora Damanti
suono Franco Visioli
assistente alla regia Alba Porto
produzione Teatro Stabile dell’Umbriain coproduzione con Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Spoleto Festival dei Due Mondi
Che grande C?echov! Che bello il Giardino dei Ciliegi! Che non si può incasellare, che non può essere fatto in nessun modo se non in quello più difficile, che necessita di un credo radicale nell’atto creativo. La richiesta alla nobiltà d’animo, alla generosità come più grande forma d’arte.
Un luogo, un giardino/teatro, che aveva trovato la sua utilità cento anni fa e che adesso vive solo nel ricordo dei suoi interpreti. Che adesso non produce più la marmellata di cui i nostri nonni erano tanto ghiotti e che per questo si può tranquillamente buttare giù in favore di un parcheggio. “Bisognerebbe buttarlo giù questo teatro” tuonava il maestro del Gabbiano. Eccoci ancora qui.
Ecco l’ultima immagine che C?echov ci lascia nel finale di Giardino, nel finale di una vita spesa per il teatro. Una persona che ha servito altre persone per tutta la vita, senza se e senza ma, dimenticato. Dice a sé stesso, o al teatro che sta occupando “…Non hai più forze, non ti è rimasto proprio niente, niente… Eh, buono a nulla…”. Poi una corda tragica di violino riempire la scena. Anche C?echov, dopo tutta questa buona marmellata regalata, ci lascia con una nota triste, come se non avesse più voglia di ridere. E infatti c’è da piangere. O, forse, da reagire. Leonardo Lidi
Acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/il-giardino-dei-ciliegi/237712Prima Nazionale
dal 10 al 22 dicembre dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
FAUST
tratto da Faust I e II di Johann Wolfgang von Goethe di Leonardo Manzan e Rocco Placidi
con Paola Giannini, Alessandro Bay Rossi (altri attori da definire) regia Leonardo Manzan
scene Giuseppe Stellato, video e luci Paride Donatelli, Sound Franco Visioli
produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello, Teatro Piemonte Europa, LAC Lugano Arte e Cultura
Il nostro Faust viene riproposto con il linguaggio e l’estetica della graphic novel.
Questa geometria di schermi bianchi permette i cambi rapidi di ambientazione. Superfici sulle quali prendono forma disegni, paesaggi, scenari, che evocano il regno della fantasia. Sono la traduzione moderna dei fondali dipinti del teatro rinascimentale.
L’estetica del fumetto, con la sua semplicità, permette la varietà di stili che il Faust contiene e allo stesso tempo riporta la complessità stratificata di Goethe all’essenzialità della fiaba popolare. Infatti Faust è una leggenda popolare che Goethe ha portato al grado estremo della complessità letteraria e filosofica. La sua opera-mondo, mostruosa per estensione, varietà di stili, numero di personaggi, tempi e luoghi, è praticamente irrappresentabile.
Eppure, anche se leggendo le sue mille pagine uno se lo dimentica, Faust è un’antica fiaba di tradizione orale. E noi vogliamo recuperare la semplicità e insieme la forza di un racconto. Leonardo Manzan e Rocco Placidi
Acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/faust/237706Lunedì’ 23 dicembre h 21
LE GRANDI COLONNE SONORE
M° Paolo Vivaldi dirige l’Orchestra Giovanile di Roma
Le più celebri colonne sonore che hanno fatto la storia del cinema Italiano e mondiale ver- ranno eseguite e introdotte da una breve introduzione del Maestro Vivaldi che ne spiegherà la loro attinenza al film e le loro caratteristiche espressive Il concerto sarà eseguito con il supporto delle immagini dei film sullo schermo.
Acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/le-grandi-colonne-sonore/237722Per un pubblico di famiglie e bambini
Prima Nazionale
dal 27 al 31 dicembre
FLORA
CIRCO EL GRITO in collaborazione “FESTIVAL OPS! di Fondazione Musica per Roma e SIC / Stabile di Innovazione Circense”
Semina un pensiero e raccoglierai un’azione, semina un’azione e raccoglierai un’abitudine, semina un’abitudine e raccoglierai un carattere, semina un carattere e raccoglierai un destino.
Charles Readeun progetto di Duo Kaos / ARCA
Performance Giulia Arcangeli, Clio Gaudenzi, Luis Paredes Regia Giacomo Costantini
Immaginario e coreografie Giulia Arcangeli, Luis Paredes Sapper Composizioni musicali di Clio Gaudenzi
scenografie ideate da Giulia Arcangeli e Luis Paredes e realizzate da Spazio Scenico Ancona
luci Giacomo Costantini
genere Performing Arts / Circo Contemporaneo
discipline: danza, bicicletta acrobatica, manipolazione di oggetti, mano a mano,live music tipo di pubblico tout public durata 50 min. circa
produzione di ARCA
co-prodotto da Blucinque/Nice centro di produzione per il circo contemporane e SIC/Stabile di Innovazione Circense
In un paesaggio scenico dai colori terrigni due figure camminano l’una verso l’altro, mentre lo spazio ruota e immerge lo spettatore in una dimensione onirica modellata dalle lente metamorfosi e dagli equilibri silenziosi del mondo naturale.
L’alba lascia spazio al giorno, il tramonto alla notte in un presente che rivela tracce di passato: reale e immaginario si fondono facendo emergere vaghe reminiscenze di storie lontane, visioni meravigliose di un “pianeta che verrà”.
Con un linguaggio poetico e immaginifico, gli artisti si muovono in scena contaminando le tecniche acrobatiche del nouveau cirque con quelle della ricerca coreografica propria della danza contemporanea.
Acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/flora/237708Per un pubblico di famiglie e bambini dai 6 anni Dal 2 al 6 gennaio
LUZ DE LUNA
CIRCO EL GRITO TEATRO CIRCENSE
in collaborazione “FESTIVAL OPS! di Fondazione Musica per Roma e SIC / Stabile di Innovazione Circense”
di e con Fabiana Ruiz Diaz Regia Michelangelo Campanale e con Gennaro Lauro
Scenografie Michelangelo Campanale – Fabiana Ruiz Diaz Costumi Beatrice Giannini
Luci Tea PrimiterraMacchinisti Michele Petini – Maxime Morera
Un ringraziamento a Raffaella Giordano per la sua presenza nel tempo e l’accompagnamento del percorso artistico.
Produzione SIC / Stabile di Innovazione Circense Realizzato grazie al contributo di Ministero Italiano della Cultura e Regione Marche
Durata: 60 minuti Tout public dai 6 anni
diventa sfondo, sopraggiunge il lato surreale, l’oscurità è il varco per magia e stupore. Strani esseri si affacciano, bestiario dell’irrazionale, archetipi: è la fantasia che si nutre dell’inconscio o viceversa?
I colpi di scena che punteggiano questo dramma circense gentile sono improntati a un’ironia delicata, una narrazione immaginifica, avvolgente, sintesi di teatro e circo.
Acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/luz-de-luna/237723Dal 7 al 12 gennaio dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
BAHAMUTH
di Flavia Mastrella Antonio Rezza con Antonio Rezza e con Manolo Muoio
e Neilson Bispo Dos Santos
liberamente associato al “Manuale di zoologia fantastica” di J.L. Borges e M. Guerrero (mai) scritto da Antonio Rezza habitat di Flavia Mastrella
assistente alla creazione Massimo Camilli luci e tecnica Alice Mollica macchinista Andrea Zanarini
organizzazione Tamara Viola, Stefania Saltarelli
una produzione RezzaMastrella – La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello durata 1 h e 20’ senza intervallo
In una scatola appena accennata, un uomo trascorre l’agonia che lo porterà a una nuova vita fatta di rigurgiti tribali e storie passate, inquinate da problematiche contemporanee.
Bahamuth vive di atmosfere e non considera gli orpelli che umanizzano la situazione giocattolo, e dirigono la percezione alla facile comprensione. La scatola, giocattolo di metallo, legno, stoffa verde e aria, determina un vincolo formale e provoca un’urbanizzazione dello spazio composto di piani d’aria, definiti da rette quasi mai parallele. Il giallo ?uorescente delle aste, le dimensioni spropositate, i rapporti di equilibrio distorti, danno all’uomo d’oro, che vive l’ambiente, la possibilità di sfinirsi nell’immobilità e in seguito di estendersi e saltare affiancato dai due ragazzi blu, intesi come elementi dinamici.
I due giovani mettono in moto le possibilità meccaniche della struttura, ruotano le ali leggere e svolazzanti che chiudono la scatola e si mostrano indaffarati intorno al fardello uomo, entrano in scena frantumando la solitudine del protagonista e la staticità della scultura.
La scatola, elemento filiforme dall’equilibrio bizzarro, possiede solo l’illusione della chiusura, è vibrante nello spazio e soprattutto è dipendente alle sollecitazioni dell’umano.
Antonio è partito dall’immobilità di un uomo steso.
La storia dello spettacolo è nel ritmo: i passi, le frasi, I frammenti narrati, sono tenuti assieme dal corpo – parola. Il susseguirsi delle vicende è una costruzione creata con le regole del montaggio cinematografico; Bahamuth si svolge in uno spazio esterno – interno che logora la percezione del tempo e lo reimposta. La sequenza drammaturgica è costruita mettendo in relazione i frammenti di storie con i movimenti e con i ritmi sonori della parola recitata in corsa.
acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/bahamuth/237698Dal 14 al 19 gennaio dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
ANELANTE
di Flavia Mastrella Antonio Rezza con Antonio Rezza
e con Ivan Bellavista, Manolo Muoio, Chiara A. Perrini, Enzo Di Norscia (mai) scritto da Antonio Rezza habitat di Flavia Mastrella
assistente alla creazione Massimo Camilli Luci Mattia Vigo/ Luci e tecnica Daria Grispino macchinista Andrea Zanarini organizzazione Tamara Viola Stefania Saltarelli
una produzione RezzaMastrella
La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello
Antonio Rezza e Flavia Mastrella Leoni d’oro alla carriera La Biennale di Venezia 2018
durata 90’
In uno spazio privo di volume, il muro piatto chiude alla vista la carne rituale che esplode e si ribella. Non c’è dialogo per chi si parla sotto. Un matematico scrive a voce alta, un lettore parla mentre legge e non capisce ciò che legge ma solo ciò che dice. Con la saggezza senile l’adolescente, completamente in contrasto col buon senso, sguazza nel recinto circondato dalle cospirazioni.
Spia, senza essere visto, personaggi che in piena vita si lasciano trasportare dagli eventi, perdizione e delirio lungo il muro. Il silenzio della morte contro l’oratoria patologica, un contrasto tra rumori, graffi e parole risonanti. Il suono stravolge il rimasuglio di un concetto e lo depaupera. Spazio alla logorrea, dissenteria della bocca in avaria, scarico intestinale dalla parte meno congeniale. Flavia Mastrella / Antonio Rezza
Acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/anelante/237697dal 21 al 26 gennaio dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
IL RITO
di Ingmar Bergman traduzione di Gianluca Iumiento adattamento e regia Alfonso Postiglione
produzione Ente Teatro Cronaca, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival
CON Elia Schilton (Giudice Ernst Abrahmsson) Alice Arcuri (Thea Winkelmann) Giampiero Judica (Sebastian Fischer) Antonio Zavatteri (Hans Winkelmann)
adattamento e regia Alfonso Postiglione
scene Roberto Crea costumi Giuseppe Avallone musiche Paolo Coletta
disegno luci Luigi Della Monica partitura fisica Sara Lupoli aiuto regia Serena Marziale
coproduzione Ente Teatro Cronaca Teatro di Napoli – Teatro Nazionale Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival