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(AGENPARL) – sab 15 giugno 2024 *A WMF 2024 sono stati presentati i risultati e le attività di CTE COBO, il
centro di eccellenza per il trasferimento tecnologico e progetto di punta
della piattaforma collaborativa di servizi Bologna Innovation Square. L’
obiettivo è quello di diventare un laboratorio di riferimento nazionale per
la sperimentazione e l’implementazione di soluzioni tecnologiche innovative
per aziende e pubbliche amministrazioni. *
*Bologna,, giugno* 2024
Oltre 2 milioni di euro i contributi già assegnati a 62 imprese, startup e
progetti imprenditoriali innovativi provenienti da 12 regioni da Nord a Sud
Italia in poco più di un anno, con l’obiettivo di arrivare a 80 entro fine
2024.
La Grande Bologna ha il suo laboratorio di riferimento per l’innovazione:
si chiama Casa delle Tecnologie Emergenti (CTE COBO) ed è un luogo di
sperimentazione e implementazione di nuove tecnologie innovative per
imprese e pubbliche amministrazioni in stretta connessione anche con il
Comune di Ravenna ed i suoi poli di innovazione.
Questi sono alcuni dei risultati annunciati oggi al WMF 2024 da Comune e
Città metropolitana di Bologna per un progetto che finora ha coinvolto più
di 400 tra aziende, incubatori, acceleratori, competence center,
professionisti, ricercatori e studenti nelle sue attività fra cui 6 bandi
per il trasferimento tecnologico, 4 bandi per la crescita delle startup, 15
sperimentazioni interne, servizi on demand e formazione, hackathon e call
per stimolare nuove idee. Il tutto grazie al lavoro delle oltre 70 persone
che lavorano all’iniziativa e al budget di quasi 20 milioni di euro per lo
startup di CTE COBO.
CTE COBO – con il Comune di Bologna come capofila – è il progetto di punta
della piattaforma collaborativa di servizi Bologna Innovation Square,
finanziato con fondi FSC 2014-20 del Ministero delle Imprese e del Made in
Italy (MiMiT) per costituire una rete di soggetti che, uniti alle
competenze e alle strumentazioni messe a disposizione dai 16 partner di
progetto, costituisca la base di un ecosistema di innovazione unico nel
panorama nazionale a supporto delle sfide tecnologiche di imprese e
pubbliche amministrazioni.
“Il *modello delle Case delle Tecnologie Emergenti (CTE)*, si rivela essere
più che una semplice somma dei distinti ambiti *verticali* di ricerca e
approfondimento – spiega *Roberta Serroni,* *Dirigente Reti e servizi di
comunicazione elettronica ad uso pubblico e privato. Regolazione normativa
e tecnica della banda ultra-larga e forme evolutive, MIMIT*. – In questo
senso il MIMIT intende creare un paradigma *orizzontale *di collaborazione*,
*in grado di crescere con la condivisione di best practices delle tredici
Case. È per questo che sosteniamo e promuoviamo la partecipazione a
iniziative come il *We Make Future *dove imprese, startup e partner possono
far toccare con mano le progettualità realizzate”.
*I risultati di CTE COBO*
Realtà virtuale e aumentata, *hpc*, quantum key distribution, *internet of
things* e *machine learning* sono solo alcuni degli ambiti di
sperimentazione su cui si sta lavorando per avere imprese e pubbliche
amministrazioni più innovative e al passo con i tempi. In questi mesi di
attività sono già diversi i progetti e i casi d’uso sviluppati da CTE COBO
nei settori dell’industria 4.0, delle smart city e delle industrie
culturali e creative. Di seguito alcuni esempi di sperimentazioni in atto.
Il progetto pilota “Controllo remoto di robot industriali” utilizza la
tecnologia 5G per migliorare la gestione e l’efficienza degli impianti
robotizzati. Grazie al 5G, è possibile controllare i robot da remoto in
modo più semplice e sicuro, riducendo il numero di controllori necessari.
Questo porta a un’ottimizzazione dei processi produttivi e a una maggiore
sicurezza per i lavoratori.
La sperimentazione “Monitoraggio della stampa 3D di circuiti elettrici” usa
la tecnologia 5G per migliorare il controllo della stampa 3D di circuiti
elettronici. Una telecamera installata nella stampante Dragonfly Cadlog
invia immagini in tempo reale, che vengono analizzate con algoritmi di
Intelligenza Artificiale per trovare difetti di stampa. Questo sistema
aiuta a rilevare problemi rapidamente, rendendo la stampa 3D più efficiente
e affidabile.
Il progetto pilota “Safety Everywhere” al Terminal Container di Ravenna
(TCR) mira a integrare tecnologie di Industria 4.0 per migliorare la
sicurezza sul lavoro e l’interazione uomo-macchina. Verranno testati due
approcci tecnologici: lo sviluppo di sensori di prossimità uomo-macchina e
l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia disponibili sul mercato. I sensori
integrati nell’abbigliamento da lavoro, utilizzando tecnologie tessili e
RFID, prevengono collisioni con macchinari attivando allarmi visivi,
vibrazioni e arresto automatico dei macchinari in caso di pericolo
imminente. Inoltre, saranno configurati wearables, dispositivi AR, hub IoT
e sistemi di geofencing per migliorare l’interazione uomo-macchina nel
terminal, selezionando e testando soluzioni esistenti per verificarne
l’efficacia nel contesto specifico del porto.
“Gestione ottimizzata di sensori ambientali LoRaWAN” è il progetto pilota
che utilizza 5G e LoRaWAN per creare sistemi di monitoraggio e alerting
locale, migliorando la gestione delle emergenze climatiche urbane tramite
sensori ambientali. Confrontando entrambe le tecnologie, verrà sviluppata
una piattaforma per il monitoraggio ambientale, aumentando la precisione
dei sistemi previsionali e la comunicazione locale. La sperimentazione
avverrà in un quartiere di Bologna, puntando alla scalabilità fino a 500
sensori IoT.
“VisitAR Bologna” è una mobile app Unity (per IOS e Android) scaricabile
dagli store, già presentata la scorsa settimana, che guida i visitatori
alla scoperta delle meraviglie, anche meno conosciute, di Bologna. Si
tratta di un’app di realtà aumentata outdoor con geolocalizzazione e
gamification. Prevede due percorsi: uno dedicato a Guglielmo Marconi,
chiamato il Marconiano, e l’altro a Bologna Città della Musica. Lungo i
percorsi, mostrati su una mappa nell’app, ci sono punti d’interesse con
animazioni di statue e modelli 3D, contenuti audio e video ad arricchire
l’esperienza.
*Le dichiarazioni*
“Imprese e Pubblica Amministrazione sono di fronte ad una sfida epocale
per restare al passo con il ritmo e la velocità dell’innovazione –
dichiara *Rosa Grimaldi*, Delegata alla promozione economica e
attrattività, innovazione, imprese e start up, industrie culturali e
creative, impatto del tecnopolo, Città metropolitana e Comune di Bologna.
Le tecnologie su cui lavora CTE COBO possono dare una spinta fondamentale
per potenziare i processi produttivi aziendali e la capacità innovativa
delle imprese e al tempo stesso per migliorare i servizi urbani e creare
valore per i cittadini. CTE COBO fornisce strumenti e know-how pensati per
abilitare e connettere, nell’ambito della piattaforma di innovazione
Bologna Innovation Square, fungendo da soggetto collettore e luogo di
sperimentazione locale, regionale e, in prospettiva, anche nazionale”.
“Bologna si conferma un laboratorio di idee e innovazioni tecnologiche. –
spiega *Massimo Bugani*, Assessore all’innovazione digitale, cyber
security, alla protezione civile del Comune di Bologna – CTE COBO sta
mettendo a sistema e a frutto le tante professionalità ed esperienze del
nostro territorio. Grazie al contributo delle startup e delle PMI
coinvolte, CTE COBO può supportare le nostre imprese e tutti i progetti
della città, offrendo soluzioni innovative che migliorano i servizi
pubblici e favoriscono la crescita economica. Questo centro di eccellenza
diventa così a tutti gli effetti un motore di sviluppo, capace di creare
sinergie e opportunità per tutti.”.
“Abbiamo partecipato con grande convinzione – dichiara l’assessora allo
Sviluppo economico del Comune di Ravenna, *Annagiulia Randi* – a questo
progetto, che riunisce un ampio, solido e competente partenariato con