
(AGENPARL) – mer 12 giugno 2024 Mostra “Eleganza in uniforme: un racconto di moda e storia
militare”
Museo della Cavalleria di Pinerolo
16 giugno – 14 novembre 2024 – Ingresso gratuito
S’apre al pubblico domenica 16 giugno “Eleganza in uniforme: un racconto di moda e
storia militare”, la mostra organizzata dal Consorzio Turistico Pinerolese e Valli al
Museo Storico dell’Arma di Cavalleria di Pinerolo, in via Giolitti 5. Un’esposizione che
rimarrà aperta, con ingresso gratuito, per accogliere i turisti tutta l’estate e
l’autunno, offrendo l’opportunità di esplorare la connessione tra moda femminile e
uniformi militari dal 1849 al 1943, attraverso la storia della Scuola di Cavalleria.
Una quarantina i capi presenti, ai quali si sommano cappelli, copricapi e corsetti. La
mostra, curata da Laura Tessaris, storica del costume, esplora non solo le
trasformazioni stilistiche ma anche le storie umane che si celano dietro le vesti per
un viaggio nella storia del costume, dalle frivolezze degli abiti da ballo della seconda
metà dell’Ottocento al rigore dei completi femminili ispirati alle uniformi negli Anni
Quaranta.
La chicca? Un abito della Contessa Sofia Cacherano di Bricherasio (1867-1950),
pittrice e filantropa. Se la famiglia Cacherano di Bricherasio era solita vestire in
maniera elegante, quello esposto è un abito da cavallerizza, invernale, pensato per
andare in carrozza o a cavallo. Del 1890, è in lana, con un corpetto beige con finiture
di lana tartan marrone e una gonna tutta tartan marrone drappeggiata da un lato,
asimmetrica: un capo, dunque, funzionale per gli spostamenti e non
particolarmente elegante.
Altra chicca la toga di Lidia Poet, prima avvocatessa d’Italia, protagonista di una
serie tv su Netflix, originaria del piccolo e vicino comune di Perrero. E’ esposta
accanto a due abiti valdesi (uno proprio di Lidia e uno, originale, dello stesso
periodo).
Alcuni dei capi arrivano dall’Archivio Aldo Passoni Torino, altri appartengono alla
collezione unica di Alessandro Ubezio, in arte «Anti Costume», altri ancora sono
stati realizzati dalla curatrice Tessaris. I pezzi sono ricostruzioni di abiti d’ epoca
realizzati con grande maestria e tecniche storicamente accurate.
La visita al museo diventa, così, una passeggiata dove i manichini giocano con
l’arredo: il museo prende vita e l’eredità della cavalleria vive attraverso gli occhi
della moda femminile. Ecco un corsetto, realizzato da Laura Tessaris grazie a un
modello conservato in un archivio di Londra: fedelissimo, è un modello del 1888, con
fianchi alti, per andare a cavallo.
E se non mancano due abiti da sposa, uno dell’austera epoca vittoriana, di colore
nero, originale, e l’atro, sua fedele riproduzione, ma firmato da Alessandro Ubezio in
bianco, lo sguardo si perde, poi, sugli abiti da sera: Tessaris firma la riproduzione di
un abito da sera ispirato al 1850 (che, indossato da una modella, è l’immagine guida
della mostra); c’è la riproduzione di un capo del 1860, verde smeraldo, dalla vita
piccola e con la spalla scoperta e la gonna larga; uno originale nero e uno riprodotto
(bordeaux e nero) d’inizio 1900 (1907-1908), lavorati con perline, con colli alti e
maniche che non arrivano oltre il gomito.
E, ancora, ecco la riproduzione di un abito da giorno del 1855 in tessuto lavorato
rosso ciliegia, con manica particolare, spalla scivolata e colletto in pizzo, e un
completo da giorno del 1887. E, poi, abiti Anni Trenta e Quaranta, e giacche. L’abito
più fotografato? Un capo blu elettrico, in chiffon e seta leggerissima drappeggiata:
una piuma gira intorno vestito di perline.
Infine, i cappellini, con una collezione che spazia dagli Anni Venti a creazioni con
velluto, pelliccia e piume. Un tocco di eleganza, accanto ad elmi e copricapi già
presenti nella mostra permanete del Museo.
La mostra “Eleganza in uniforme: un racconto di moda e storia militare” rappresenta
anche un significativo passo avanti nella promozione delle pari opportunità,
offrendo una panoramica della storia militare ed equestre che include attivamente
la voce e la presenza delle donne. In un contesto tradizionalmente dominato dalla
figura maschile, la mostra ridefinisce e amplia il concetto di partecipazione e
contributo femminile in questi ambiti: la figura femminile è accanto alle uniformi
maschili, per riconoscere il ruolo attivo e significativo delle donne nella storia della
cavalleria. Inoltre, la mostra dedica uno spazio significativo alle amazzoni della
Scuola di cavalleria, donne coraggiose e abili cavallerizze che hanno sfidato le
convenzioni sociali del tempo per seguire la loro passione per l’equitazione e la
cavalleria.
La mostra
Mostra a cura di Laura Tessaris.
Organizzazione: Consorzio Turismo Pinerolese e Valli.
Con il patrocinio dell’Assessorato alle Pari Opportunità della Regione Piemonte.
In collaborazione con Comune di Pinerolo e Zonta Club Pinerolo.
UTILITA’
Ingresso gratuito, senza prenotazione.
Orario:
martedì,
mercoledì
Domenica 10-12 e 14-18.
giovedì
13,30-16,30.
autunno,
verranno
http://www.turismopinerolese.it.
organizzati
workshop:
aggiornamenti
IL MUSEO CHE OSPITA LA MOSTRA
A Pinerolo, in provincia di Torino, ha sede un unicum, il Museo Storico dell’Arma di
Cavalleria, ospitato nell’antica Caserma Principe Amedeo (poi intitolata al generale
Dardano Fenulli). Uno dei musei più importanti d’Europa dedicati alla Cavalleria: qui
si ripercorrono pagine della storia d’Italia e dell’esercito, ma si incontrano anche
cimeli, personaggi unici, autori di grandi imprese, come il Generale Federigo Caprilli
che nel giugno 1902, al Concorso ippico internazionale di Torino che si svolse
nell’ippodromo allestito in piazza d’Armi, in sella al possente baio Mélopo, conquistò
il primato mondiale di salto in alto con lo stacco di 2,08 metri. E poi blindo-corazzati,
carri, carriaggi, carrozze delle Belle Epoque, selle e gualdrappe, le uniformi e i
copricapo, e, ancora, argenti, quadri, stampe, fotografie, decorazioni e trofei. Per far
impazzire grandi e piccini, infine, una fila di 65mila soldatini in piombo e altri
materiali, i giganteschi plastici della Battaglia di Waterloo.
Questa realtà al visitatore un’unicità che nessun altro museo italiano può vantare,
ossia la possibilità di visitare due musei in uno. Il primo, è formato dai 5.500 metri
quadri di spazio espositivo, con 24 sale e 240 vetrine. Il secondo è l’edificio stesso,
che fu la sede della Scuola di Cavalleria dal 1849 al 1943 e che, attraverso le foto, i
racconti e i personaggi, il visitatore si immergerà nella storia a cavallo tra la fine del
IX° secolo e inizio del XX° secolo.
La storia della cavalleria nasce in Piemonte
Il Re di Sardegna Carlo Felice con Regio Viglietto del 15 novembre 1823 disponeva la
costituzione della Regia Scuola Militare di Equitazione alla Venaria Reale (Torino) per
istruire nell’equitazione i giovani allievi dei Corpi di Cavalleria, gli Ufficiali di ogni
Arma nonché i componenti della Corte. Nel 1849, dopo la Battaglia di Novara,
l’abdicazione di Carlo Alberto e la salita al trono di Vittorio Emanuele II, nell’ambito
della riorganizzazione dell’Esercito, l’allora Ministro della Guerra Alfonso La
Marmora, decise di trasferire la Scuola di Equitazione nella città di Pinerolo, con il
nuovo nome di Scuola di Cavalleria. Ciò, secondo una memoria del Generale Montù,
“per la mitezza del clima, l’abbondanza delle acque e dei foraggi, la salubrità delle
terre ed al fine di aumentare la distanza da Torino che, specialmente per la gioventù,
costituiva
centro
attrazione
pericoloso”.
La Scuola venne ricostituita a Pinerolo come Scuola Militare di Cavalleria allo scopo
di istruire il personale dell’Arma di Cavalleria e dare un indirizzo univoco alla
preparazione equestre dei quadri. E a Pinerolo la Scuola rimase fino al 1943, anno
del suo scioglimento. Su istanza del Consiglio della Associazione Nazionale Arma di
Cavalleria, il Museo fu istituito nella sede di Pinerolo dal Ministro della Difesa alla
fine del 1961. Ricevuta dal Presidente della Repubblica personalità giuridica, fu
inaugurato ed aperto al pubblico nell’ottobre del 1968.
Il Museo della Cavalleria di Pinerolo ha deciso, nel 2023, di celebrare la ricorrenza
dei 200 anni con un nuovo allestimento e una nuova prospettiva di racconto
dedicati alla Scuola di Cavalleria di Pinerolo e quello che Pinerolo è stata per la
Cavalleria a livello mondiale.
IMMAGINI:
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