Festival delle Neuroscienze: un connubio con tecnologia e fisica quantistica
Tutto esaurito alla prima edizione dell’evento a Poppi (Arezzo)
“Cervello e Tecnologia informatica” il titolo della kermesse che si è svolta a Castello Guidi.
I dialoghi interdisciplinari tra esperti hanno registrato 400 presenze e migliaia di contatti online
Cosa fa di noi ciò che siamo? Come nascono le funzioni “immateriali” della nostra mente? Come l’ambiente in cui viviamo condiziona il nostro pensiero? Queste e molte altre domande sul funzionamento del cervello umano, l’intelletto e la coscienza hanno attirato un pubblico appassionato che per due giornate ha fatto registrare il “tutto esaurito” al Festival delle Neuroscienze, lo scorso fine settimana, al Castello Guidi di Poppi (Arezzo).
Il festival, intitolato “Cervello e Tecnologia informatica”, si è svolto per due giorni (1 e 2 giugno) sotto forma dei dialoghi interdisciplinari con diversi focus: intelligenza umana e artificiale, memoria, coscienza, pensiero. A dare un contributo per una risposta sono stati gli esperti di diverse discipline, dalle Neuroscienze alla Fisica, dalla Tecnologia alla Filosofia, che hanno preso parte all’evento concepito su iniziativa di Alessandro Rossi, professore di Fisiologia Umana e Neurologia dell’Università di Siena.
Le cinque sessioni del Festival hanno fatto registrare 400 presenze in totale, nell’arco della due-giorni, e migliaia di contatti da remoto, grazie alla trasmissione dell’evento in streaming online.
“Il Festival delle Neuroscienze ha analizzato le attuali dimostrazioni scientifiche che hanno dimostrato come il cervello sia un sistema in perenne trasformazione, riconfigurandosi sotto la spinta delle esperienze durante tutta la vita – spiega Alessandro Rossi –. Un’ulteriore sessione, con il contributo del professore Sergio Bertolucci (fisico, per anni direttore scientifico del Cern di Ginevra), è stata dedicata alla coscienza e alla concreta possibilità che il cervello utilizzi la meccanica quantistica per far emergere le nostre funzioni mentali, sino ad oggi rimaste un pianeta avvolto nel mistero. Tutto per chiarire quanto la nostra esperienza sia condizionata dagli strumenti che utilizziamo, in particolare le attuali tecnologie di massa, che stanno producendo cambiamenti nel nostro modo di pensare, nel nostro comportamento e nelle nostre funzioni cognitive”.
Oltre ad Alessandro Rossi e Sergio Bertolucci, i dialoghi, moderati da Luigi Ripamonti (responsabile Salute Corriere della Sera), hanno visto altresì la partecipazione di Maurizio Corbetta (prof. Neuroscienze, Università di Padova); Matteo Lucchetti (direttore Cyber 4.0 Competence center, UE); Emanuela Scribano (prof.ssa Storia della Filosofia, Università Cà Foscari di Venezia); Simone Rossi (prof. Neuroscienze, Università di Siena); Marzia Sandroni (Umanista esperta di comunicazione); Riccardo Manzotti (prof. Filosofia teoretica, Università Iulm di Milano); Loretta Fabbri (prof. Scienze dell’educazione, Università di Siena); Gavina Luigia Giuseppina Cherchi (prof.ssa Scienze dell’uomo e della formazione, Università di Sassari).
La prima edizione del Festival delle Neuroscienze è stata organizzata con il sostegno della Clinica di Riabilitazione Toscana Spa (CRT), di Fondazione Gianfranco Salvini, in collaborazione con Trefoloni e Associati e Inedita, con il patrocinio della Regione Toscana, della Presidenza del Consiglio, dell’Università di Siena, dell’Azienda Ospedaliera Toscana Sud Est e la media partnership del Corriere della Sera Salute.