(AGENPARL) – gio 30 maggio 2024 ProLoco Le Grazie
COMUNICATO STAMPA
OPERAZIONE MAREPULITO 2024 31° edizione
LOTTA ALLE MICROPLASTICHE
OPERAZIONE MAREPULITO DA TRENT’ANNI LOTTA DICHIARATA ALLE MICROPLASTICHE
Sabato 1 giugno 2024
Le Grazie
“La più grande e complessa operazione ambientale costiera della Liguria per rifiuti raccolti, numero di operatori e mezzi impegnati in mare ed in terra”
Con il patrocinio di Regione Liguria, Comune di Porto Venere, Provincia della Spezia ed Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale.
Tutto pronto nel borgo delle Grazie, nel territorio di Porto Venere, per l’attesa 31° edizione di Operazione Marepulito, anno 2024, cioè la grande manifestazione organizzata dalla ProLoco graziotta, con il patrocinio ed il supporto del Comune di Porto Venere, con la collaborazione del ComSubIn della Marina militare e con il supporto operativo di decine di enti, associazioni e volontari, per ripulire la costa, i fondali e il litorale della più bella baia naturale della Liguria.
Il conto alla rivescia è partito e l’appuntamento è per sabato 1 giugno, sfidando anche il tempo incerto.
Dalle 9 del mattino, il borgo delle Grazie ( “città dei palombari” e “porto delle vele d’epoca ” ), un paese di marinai, subacquei e maestri d’ascia, legato a filo doppio alla cultura marinaresca più classica, sarà animato da circa un centinaio di professionisti delle immersioni, tecnici e appassionati, oltre a ragazzi, studenti e semplici gruppi di persone di ogni età che ogni estate si impegnano per garantire un importante intervento lungo la costa ed il fondale marino.
Come ogni anno, ormai giunti alla 31° edizione, la battaglia portata avanti dagli organizzatori di Operazione Marepulito è contro gli inquinanti pesanti che stanno distruggendo il mare e la costa. La baia delle Grazie, porto rifugio, è frequentata ogni anno da migliaia di presenze, in estate la sera spesso vi sostano anche 90 imbarcazioni alla fonda, e questo carica il fondale di molte problematiche legate all’inquinamento. Inoltre la baia è, a causa della presenza di correnti marine, anche subacquee, soggetta a raccogliere materiali trasportati dal mare. Proprio per questo, ogni anno, da oltre un trentennio, viene organizzata un’imponente attività ambientale con un centinaio di subacquei in acqua, unità navali “pesanti”, gruppi a terra e decine di mezzi. Negli ultimi anni, mediamente, sono stati pescati circa 50 metri cubi (due container) di materiali.
L’intervento di sabato 1 giugno chiude, con la raccolta vera e propria dal mare, un lavoro costante che prosegue tutto l’anno e che vede impegnati, realmente senza sosta, tutti i soggetti che, a qualunque titolo, collaborano a questa iniziativa. Infatti, durante i mesi precedenti l’operazione di sabato vengono individuati i bersagli sul fondo, vengono raccolti o “preparati” materiali che richiedono particolari accortezze per lo smaltimento ed individuate le concentrazioni di inquinanti in mare, sia nella Baia delle Grazie che nelle altre aree della costa e del Golfo spezzino, tutto questo consente di arrivare ad un unico giorno di raccolta ed avviare i materiali ad una procedura di smaltimento efficacie, il tutto senza rischiare che il materiale non sia gestito in modo adeguato o venga disperso.
In particolare l’attenzione del progetto è sempre stata mirata all’eliminazione dal mare di plastiche e derivati, sin da quando la situazione non era vissuta ancora come un’emergenza. Negli ultimi dodici anni sono state eliminate dal fondo circa trenta imbarcazioni di plastica che degradandosi producevano, oltre ad altre forme di inquinamento presenti nei relitti (oli, carburanti, vernici….) polimeri sintetici considerati una fonte di microplastiche.
Secondo una stima per difetto in 30 edizioni di Operazione Marepulito sono stati raccolti circa 60 container di materiale inquinante, ovvero quasi 3-000 metri cubi di inquinanti pesanti. Il lavoro svolto in questi anni da volontari, direttamente impegnati lungo le aree costiere del borgo delle Grazie, ha garantito che due spiagge fossero restituite all’uso della comunità dopo aver ottenuto i certificati di balneazione dopo anni di livelli di inquinamento non conformi ai minimi di legge. Il resto degli interventi ha eliminato tonnellate di plastiche, resine, prodotti chimici o materiali dannosi di altra natura.
Oggi che il problema delle microplastiche è ben noto a tutti serve comunque un’azione costante per recuperare i danni provocati negli ultimi decenni. La consapevolezza che si trattasse di un problema la “gente di mare”, da chi opera professionalmente ai pescatori amatoriali, lo aveva ben chiaro prima del 2008, vivendo il territorio, ed è per questo che da anni Operazione Marepulito si dedica con attenzione al recupero di plastiche, derivati e similari dal fondale della più grande baia della Liguria ed uno dei porti rifugio più noti.
Questo progetto ha radici profonde nella comunità costiera locale e prosegue le molte attività svolte dai volontari di Marevivo che proprio alle Grazie, negli anni ‘80 e ’90, avevano una delle principali sedi di associazioni locale.
Fondamentale il ruolo, in questo programma, della Marina militare con i Palombari del Raggruppamento subacquei ed incursori “Teseo Tesei”. Gli specialisti della base del Varignano, quest’anno nel 90 anno dall’istituzione della categoria, sono il punto di riferimento italiano per la dottrina e le attrezzature in campo di immersioni a livello nazionale e solo una delle realtà specialiste più importanti a livello mondiale. Da oltre trent’anni la Marina militare collabora al programma Operazione Marepulito garantendo gruppi di intervento in mare ed in terra, operando nelle più complesse attività di recupero subacqueo e garantendo, in questo modo, l’eliminazione di materiali inquinanti che non potrebbero essere altresì rimossi dal fondo del mare.
Nelle edizioni passate, oltre un centinaio di volontari, tra persone a terra ed operatori subacquei, hanno dato vita, alle Grazie, ad una delle più imponenti operazioni di pulizia e bonifica ambientale che si siano mai svolte nel la costa ligure in questi ultimi anni. Giovani e meno giovani, con il grande esempio dei bambini delle scuole, hanno recuperato dal fondo del mare e dalle spiagge del borgo graziotto metri e metri cubi di pericolosi e inquinanti rifiuti. Dal mare era veramente uscito di tutto: pneumatici, batterie di automobili, estintori, motori, materiali plastici di ogni tipo e fattura, rottami ferrosi, per relitti di imbarcazioni. Ma il lavoro non era concluso, sul fondo della baia naturale più grande del golfo spezzino e nelle aree costiere circostanti, sono ancora presenti tanti scafi affondati che pian piano stanno degradando sino a tornare, sotto forma di pezzi di vetroresina, a galla e sulle spiagge, o di microplastiche che entrano nel ciclo della catena alimentare. E poi già dalle ultime ispezioni, svolte sui fondali in questi mesi, sono già stati individuati rottami, cordame, plastiche ed inquinanti di ogni tipo. Tecnici ed esperti hanno rilevato materiali inquinanti e relitti sul fondo, subacquei hanno iniziato le operazioni di messa in sicurezza dei siti e vi sono state tutte le azioni preparatorie per il recupero dei “pezzi” più grandi.
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