
(AGENPARL) – mar 28 maggio 2024 *INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL MERCATO DIGITALE IN SICILIA VALE 2,6 MLD DI
EURO*
*A CATANIA L’UNDICESIMA TAPPA DEL ROADSHOW DI PICCOLA INDUSTRIA E
ANITEC-ASSINFORM*
*La percentuale di imprese siciliane con almeno un livello base di
digitalizzazione si attesta al 61,3% nel 2023. Ancora poche le aziende
italiane che utilizzano sistemi di intelligenza artificiale, ma il mercato
è in forte sviluppo: la percentuale delle piccole imprese italiane si
attesta nel 2023 al 4,4, contro il 24% delle grandi imprese, in calo
rispetto ai valori del 2021. *
*Catania, 28 maggio 2024* – *Undicesima tappa a Catania*, con il Comitato
Regionale Piccola Industria Confindustria Sicilia e Confindustria Catania
per il *ciclo di incontri “Intelligenza artificiale e PMI: esperienze da un
futuro presente”*, organizzato da Piccola Industria Confindustria e
Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub,
con la media partnership de L’Imprenditore. Il roadshow – che fino a oggi
ha visto la partecipazione di oltre 1000 imprese tra Verona, Bari, Firenze,
Caserta, Torino, Cesenatico, Brescia, Genova e Castellanza, Cosenza – in
due anni ha ormai toccato quasi tutte le regioni italiane, con l’obiettivo
di sensibilizzare e informare le piccole imprese associate a Confindustria
sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Sono le stesse
imprese a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’IA
in azienda, grazie alla presentazione di casi concreti e al confronto
diretto con i partecipanti.
L’intelligenza artificiale, di cui si discute da oltre 70 anni, è oggi al
centro del dibattito politico-economico. Big data, elevate capacità
computazionali e algoritmi più performanti ne permettono un impiego
diffuso, capace di incidere nella vita quotidiana di imprese e individui in
maniera ancora più profonda rispetto alle innovazioni precedenti. Tuttavia,
nonostante le sue potenzialità, l’IA rimane ancora scarsamente utilizzata
dalle imprese italiane, in particolare quelle di minori dimensioni:
secondo *dati
Eurostat del 2023, solo il 5% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha
dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una
media dell’8% nell’Unione europea* (FIGURA 1). In particolare, la
percentuale di piccole imprese italiane (10-49 dipendenti) si attesta al
4,4%, contro il 24% delle grandi imprese (oltre 250 dipendenti) (FIGURA 2).
Un gap da colmare, perché numerose ricerche certificano un crescente
divario nell’incremento della produttività dovuto alla digitalizzazione tra
le poche imprese di frontiera e le molte più in ritardo. Per quanto
riguarda *la Sicilia, dai dati ISTAT emerge che le imprese* con almeno un
livello base di digitalizzazione *sono il 61,3%*, secondo i nuovi criteri
del Digital Intensity Index (DII).
Secondo Anitec-Assinform, l’Associazione che in Confindustria raggruppa le
aziende ICT, *il mercato del digitale in Sicilia nel 2022 ha raggiunto i
2,6 mld di Euro. La Sicilia è così il terzo mercato digitale del Sud
Italia, dopo la Campania e la Puglia *(FIGURA 3).
L’intelligenza artificiale si pone al centro di un triangolo i cui vertici
sono competenze, infrastrutture e tecnologie, intorno ai quali orbitano
tanti altri elementi necessari a una corretta implementazione della
digitalizzazione. Per poter competere occorre una solida infrastruttura di
calcolo e di trasmissione dei dati, competenze digitali di alto livello e
di base e tecnologie che rendano il processo sempre più efficiente, rapido
e preciso.
Dal punto di vista dei talenti, secondo il Global AI Talent Tracker del
Think Tank Marco Polo (Paulson Institute), gli Stati Uniti rimangono la
destinazione principale per i talenti di alto livello nell’IA. Nel
frattempo, negli ultimi anni la Cina ha ampliato il proprio bacino di
talenti nazionali legati all’intelligenza artificiale e il Paese produce
una parte considerevole dei migliori ricercatori mondiali nel campo,
passando dal 29% nel 2019 al 47% nel 2022, di cui oltre il 90% rimane nel
Paese. L’Europa rimane indietro sia come numero di talenti (12% del totale
nel 2022) sia come capacità di trattenerli: solo il 70% circa rimane nel
continente, contro più dell’80% degli USA.
Dalle analisi di Anitec-Assinform, l’Associazione che in Confindustria
raggruppa le aziende ICT, in Italia il mercato dell’Intelligenza
artificiale nel 2022 ha raggiunto un volume di circa 435 milioni di euro
(+32,4%) ed è previsto che raggiunga i 1.200 milioni nel 2026, con un tasso
di crescita medio annuo del 28,9% (cfr. Rapporto Anitec-Assinform “Il
Digitale in Italia 2023” v.2).
L’Intelligenza artificiale, insieme ad altri abilitatori del mercato
(Digital Enabler) come ad esempio Cybersecurity, Big Data e Cloud, sarà un
elemento di traino straordinario per lo sviluppo del mercato digitale
italiano. Nonostante le prospettive positive, *in Italia il mercato dell’IA
resta meno sviluppato rispetto agli altri Paesi più industrializzati*: per
questo è fondamentale avere una visione strategica che consenta di
accelerare e *potenziare gli investimenti delle imprese*, *rafforzare le
competenze digitali* dalla scuola al mondo del lavoro e acquisire maggiore
consapevolezza e conoscenza delle potenzialità dell’IA.
Se poi guardiamo ai *dati Eurostat* relativi alle motivazioni che limitano
l’utilizzo dell’IA, (FIGURA 4) le imprese del nostro Paese esprimono meno
preoccupazioni della media europea ma *il freno maggiore consiste nella
carenza di competenze adeguate*. È quindi fondamentale approfondire la
conoscenza degli strumenti a disposizione e comprendere meglio quali siano
le ragioni alla base di uno scarso utilizzo di queste tecnologie.
*“Come ho sottolineato al Forum annuale di Piccola Industria di poche
settimane fa, l’intelligenza artificiale per le Pmi rappresenta una
fondamentale leva di competitività e produttività, un tema su cui anche gli
ultimi dati Istat certificano un ritardo italiano rispetto alle principali
economie UE”* ha dichiarato *Giovanni Baroni*, Presidente di Piccola
Industria Confindustria. *“Conosciamo le potenzialità e le eccellenze delle
nostre aziende e sappiamo cosa potrebbero fare rafforzando gli investimenti
in beni immateriali, attrezzature e competenze ICT. Non ci sottraiamo
quindi alle sfide che abbiamo davanti, ma è anche utile ricordare le
condizioni in cui operiamo: l’assenza di una politica industriale europea
ha di fatto creato dei buchi sulle tecnologie. Lo vediamo sull’IA così come
sul 5.0. Entrambi daranno vita a una nuova economia e i governi dovranno
accompagnare le imprese in questo viaggio tecnologico che richiederà anche
la formazione di specifici talenti e competenze”. *
Il Presidente di Anitec-Assinform *Massimo Dal Checco* ha così commentato: “*La
Sicilia è una regione che sta dimostrando un notevole dinamismo nel settore
ICT. L’intelligenza artificiale (AI) sta emergendo come un fattore chiave
di innovazione e sviluppo. Le aziende siciliane stanno iniziando a
integrare soluzioni di AI nei loro processi, migliorando l’efficienza
operativa e creando nuove opportunità di business. L’AI non solo ottimizza
le attività già esistenti, ma apre le porte a nuovi scenari che promettono
di rivoluzionare settori strategici dell’economia locale come l’agricoltura
e il turismo. La Sicilia, valorizzando il talento locale e investendo su
infrastrutture tecnologiche all’avanguardia, potrà affermarsi come un vero
e proprio hub di innovazione digitale nel Mediterraneo*”.
*“Siamo ormai consapevoli dell’importanza dell’Intelligenza Artificiale nei
processi delle imprese *- ha aggiunto il Presidente del Comitato Regionale
Piccola Industria Confindustria Sicilia *Sebastiano Bongiovanni**. “Oggi
più che mai la sfida per migliorare continuamente l’innovazione e **le
opportunità di sviluppo delle attività impongono la conoscenza e l’utilizzo
degli strumenti **digitali e tecnologici alla base dei processi
informatici”.*
*“In fatto di tecnologie innovative partiamo da posizioni di vantaggio – *ha
affermato il Presidente di Confindustria Catania *Cristina Busi**. “Il
mondo hi-tech conta nella nostra provincia oltre 2000 imprese e la presenza
di un grande player globale come STMicroelectronics che sta sviluppando
avanzatissimi modelli di intelligenza artificiale. **Il ruolo della nostra
associazione come facilitatore nella diffusione di tecnologie emergenti è
un forte punto saldo. Ma per compiere il salto di qualità occorre
un’adeguata formazione specialistica. Per questo puntiamo a rafforzare
l’eccellente collaborazione già in essere con il nostro Ateneo e sui
servizi offerti dal nostro Digital Innovation Hub, il cui obiettivo è
proprio quello di accompagnare le imprese nei percorsi di innovazione e
transizione digitale”.*
A raccontare le proprie esperienze e le strategie di impiego dell’IA in
azienda, sono stati gli imprenditori *Francesco Boscarino*
(Formaitalia), *Rocco
Felice Fortuna* (Dobles), *Alessandro **La Rosa* (CreationDose), *Luca
Occhipinti* (Lualtek), *Giuseppe Sorbello* (Xenia Progetti).