
(AGENPARL) – lun 27 maggio 2024 Protezione dei dati sempre più complessa con l’AI Act, ma l’Intelligenza
Artificiale può essere un prezioso alleato dei DPO
Con Artificial Intelligence Act e nuovi regolamenti dell’UE è sempre più complessa la galassia
della protezione dei dati. Bernardi “Impensabile che possa bastare qualche corso di
formazione sul GDPR per fare il DPO”. Secondo il Censis il 58,7% degli avvocati percepisce
l’Intelligenza Artificiale come un’opportunità, e grazie a soluzioni innovative l’AI può essere
un prezioso alleato per i Data Protection Officer. Martina Domenicali: “Con l’AI superpoteri al
professionista legale per permettergli di completare tali lavori in pochi secondi”. Lexroom al
Privacy Day Forum il 7 giugno ad Arezzo
Arezzo, 27 maggio 2024 – Ora che il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato definitivamente l’Artificial
Intelligence Act, migliaia di aziende che intendono avvalersi dei sistemi di intelligenza artificiale per rimanere
competitive nella società digitale devono rimboccarsi le maniche, sia per modernizzarsi sotto il profilo
tecnologico, sia per non rischiare di incappare in pesanti sanzioni, che potranno arrivare fino a 35 milioni di euro
o al 7% del fatturato annuo dei trasgressori.
Data Protection Officer e giuristi esperti in materia di protezione dei dati sono quindi chiamati ad affrontare
nuove sfide per riuscire ad aiutare le imprese a districarsi nel sempre più complicato e articolato sistema
normativo, in cui l’Artificial Intelligence Act (AI Act) non è che l’ultimo dei vari regolamenti dell’Unione Europea,
che di recente ha sfornato altri importanti atti normativi come il Digital Services Act (DSA), il Digital Markets Act
(DMA) e il Data Governance Act (DGA).
Se la formazione e l’aggiornamento professionale hanno sempre avuto un ruolo fondamentale per gli addetti ai
lavori, adesso le cose si complicano ulteriormente, come spiega Nicola Bernardi, presidente di Federprivacy: “Se
fino a quale anno fa i professionisti potevano ritenere sufficiente partecipare a qualche corso di formazione per
acquisire una conoscenza specialistica del Regolamento europeo sulla privacy con l’obiettivo di ricoprire il ruolo
di Data Protection Officer, ora è impensabile che nell’era dell’intelligenza artificiale a un DPO possa bastare
conoscere solo il GDPR senza essere preparato su tutti gli altri regolamenti che gli ruotano attorno nella galassia
della protezione dei dati”.
Se dall’ultimo rapporto del Censis realizzato per la Cassa Forense è emerso che il 23,7% percepisce
l’Intelligenza Artificiale come una minaccia perché spingerebbe le persone a sostituire la prestazione di un
avvocato affidandosi ai risultati di una chatbot, d’altra parte l’intelligenza artificiale è percepita dal 58,7% degli
avvocati come un’opportunità, ed è proprio dall’AI che arriva un importante aiuto per farsi trovare pronti di
fronte alle nuove sfide della protezione dei dati, come spiega Martina Domenicali, CSO & Co-Founder Lexroom,