Neuralink, la società di interfacce cervello-computer di Elon Musk, si prepara a impiantare un secondo chip cerebrale mentre affronta le sfide emerse con il suo primo paziente umano. Nonostante le difficoltà incontrate con il 29enne Noland Arbaugh, la società mira a superare gli ostacoli tecnici e procedere con il loro ambizioso progetto.
Secondo quanto riportato da Ars Technica, il primo paziente umano di Neuralink, Noland Arbaugh, ha sperimentato problemi con il suo impianto di chip cerebrale. Solo una piccola percentuale dei fili impiantati nel cervello di Arbaugh funziona correttamente, con la maggior parte dei fili che non trasmette segnali o sono stati spenti. Questi fili, sottili quanto un capello umano, sono dotati di numerosi elettrodi per registrare segnali neurali. Nonostante le difficoltà, Arbaugh ha manifestato ottimismo riguardo alla tecnologia, affermando che il suo contributo alla ricerca potrebbe beneficiare i futuri pazienti.
Nonostante le battute d’arresto con il primo impianto, Neuralink sta procedendo con i piani per un secondo paziente. La società intende affrontare i problemi tecnici riscontrati con Arbaugh, incluso il movimento dei fili impiantati nel cervello. Si prevede che il nuovo paziente riceverà fili impiantati a una profondità maggiore nel tessuto cerebrale, con l’approvazione della FDA per l’impianto di fili fino a 8 millimetri di profondità. Questo rappresenta un significativo aumento rispetto alla profondità utilizzata nell’impianto precedente.
Nonostante le sfide incontrate da Neuralink, l’idea di interfaccia cervello-computer non è nuova. Nel 2006, i ricercatori hanno segnalato successi nell’utilizzo di chip cerebrali per consentire a pazienti tetraplegici di controllare dispositivi esterni. Tuttavia, la tecnologia di Neuralink si distingue per la sua ambizione e portata, con l’obiettivo di sviluppare una connessione diretta tra il cervello umano e le macchine.
In conclusione, nonostante le difficoltà iniziali, Neuralink dimostra determinazione nel perseguire la sua visione. Mentre affronta le sfide tecniche e regolamentari, la società continua a spingere i confini della scienza e della tecnologia per realizzare un futuro in cui l’interfaccia cervello-computer potrebbe rivoluzionare le vite delle persone.