
(AGENPARL) – mer 22 maggio 2024 Confabitare – Associazione Proprietari Immobiliari auspica che il Governo (e, nel caso, il Parlamento) voglia adottare un provvedimento – nelle forme che riterrà opportune – così da porre fine a decenni di “lotte burocratiche” affrontate dai proprietari per poter sanare tutte quelle piccole irregolarità, spesso ereditate dai genitori o dai nonni, che rendono difficile, se non impossibile, affittare o vendere.
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Erroneamente chiamato, per mere finalità di contrapposizione politica, “decreto salva casa” (o condono 2024) – dizione che richiama più gli abusi edilizi che le piccole irregolarità – quanto proposto dal Ministro Salvini ha come scopo la regolarizzazione delle piccole difformità, formali e sostanziali, che riguardano quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano. Uno scopo che, questo l’intento del Ministro, dovrebbe chiudere decine se non centinaia di migliaia di pratiche burocratiche che, ad oggi, giacciono ferme e altro non fanno che ingolfare gli uffici comunali.
A dispetto di chi grida all’ennesimo condono “salva furbi”, questo provvedimento dovrebbe riguardare tutti quei casi nei quali gli immobili (spesso ereditati e costruiti negli anni ’50 – ’60) sono privi della documentazione oggi richiesta per poterne disporre o contengono errori formali spesso conseguenti a problemi di interpretazione e applicazione delle norme vigenti all’epoca della costruzione con quelle odierne. Allo stesso modo dovrebbero finalmente trovare soluzione tutte quelle pratiche riguardanti immobili che, a vari decenni di distanza, si è scoperto avere delle piccole difformità di costruzione rispetto all’originario progetto e che, all’epoca, erano però perfettamente conformi alla legge vigente (che non prevedeva molti dei permessi e certificati oggi richiesti). Si pensi, ad esempio, a finestre o balconi realizzati con lievi differenze dimensionali o posizionate in modo differente dal progetto, piuttosto che alcune tramezze o piccoli manufatti
interni che, a causa della richiesta doppia conformità, oggi non sono sanabili e, quindi, disponibili da parte del proprietario.