
(AGENPARL) – sab 18 maggio 2024 Monthly Outlook
Economia e Mercati Finanziari-Creditizi
Maggio 2024 – Sintesi
Ufficio Analisi Economiche
RAPPORTO MENSILE ABI1 – Maggio 2024
(principali evidenze)
Negli ultimi mesi si stanno manifestando primi segnali di diminuzione dei tassi di mercato rispetto ai precedenti
valori massimi e rispetto ai tassi BCE.
TASSI DI MERCATO
Nei primi 15 giorni di maggio:
1. Il tasso sui BTP è stato in media del 3,82%, in diminuzione di 117 punti rispetto al massimo
registrato a ottobre 2023.
2. Il tasso IRS a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,77%, in diminuzione di 75 punti
rispetto al massimo registrato a ottobre 2023.
3. Il tasso sui BOT a sei mesi è stato in media del 3,66%, in diminuzione di 39 punti rispetto al massimo
registrato a ottobre 2023.
4. Il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 3,82%, in calo di 18 punti rispetto al massimo registrato
a ottobre 2023.
TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI
5. Ad aprile 2024:
il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è diminuito al 3,67%, rispetto al
3,79% di marzo 2024 e rispetto al 4,42% di dicembre 2023;
Il rapporto mensile dell’Abi rende disponibili una serie di informazioni quantitative che sono in anticipo rispetto ad ogni altra rilevazione in proposito.
Tale possibilità è determinata dal fatto che le banche sono i produttori stessi di queste informazioni.
il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è il 5,32% (5,26% a marzo
2024 e 5,45% a dicembre 2023);
il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è stabile al 4,80% (cfr. Tabella 9).
TASSI DI INTERESSE SULLA RACCOLTA
6. Conseguentemente al calo dei rendimenti dei titoli di Stato, il tasso praticato sui nuovi depositi a durata
prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) ad aprile 2024 è stato il 3,63%. A marzo
2024 tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 3,67%; area dell’euro
3,50%). Rispetto a giugno 2022, quando il tasso era dello 0,29% (ultimo mese prima dei rialzi dei
tassi BCE), l’incremento è stato di 334 punti base.
7. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso ad aprile 2024 è stato il
3,81%, con un incremento di 250 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%.
8. Ad aprile 2024 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti
correnti), è stato l’1,05% (1,04% nel mese precedente, 0,32% a giugno 2022).
9. Il tasso sui soli depositi in conto corrente è salito allo 0,59% (0,57% nel mese precedente), tenendo
presente che il conto corrente permette di utilizzare una moltitudine di servizi e non ha la funzione di
investimento (cfr. Tabella 7).
MARGINE TRA TASSO SUI PRESTITI E TASSO SULLA RACCOLTA
10.Il margine (spread) sulle nuove operazioni (differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta)
con famiglie e società non finanziarie ad aprile 2024 è stato di 187 punti base.
RACCOLTA DA CLIENTELA
11.La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di
circa 215 miliardi tra marzo 2023 e marzo 2024 (137,1 miliardi famiglie, 21,2 imprese e il restante agli
altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione).
12.Ad aprile 2024 la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno
fa del 20,4% (+18,8% nel mese precedente).
13.Conseguentemente, i soli depositi, nelle varie forme, sono scesi ad aprile 2024 dell’1,4% su base annua.
14.La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) ad aprile 2024 è risultata
in aumento dello 0,9% su base annua, proseguendo la dinamica crescente registrata nei tre mesi
precedenti (+2,1% a marzo 2024 e +0,9% a febbraio 2024; cfr. Tabella 6).
PRESTITI BANCARI
15.Il calo dei volumi di credito è conseguente al rallentamento della crescita economica che contribuisce a
deprimere la domanda di prestiti: ad aprile 2024, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 2,5%
rispetto a un anno prima, mentre a marzo 2024 avevano registrato un calo del 2,6%, quando i prestiti
alle imprese erano diminuiti del 3,9% e quelli alle famiglie dell’1,4% (cfr. Tabella 8).
SOFFERENZE
16.Le sofferenze al valore nominale nette (cioè al netto di svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle
banche con proprie risorse) a marzo 2024 sono state 16,9 miliardi di euro (17,4 miliardi nel mese
precedente).
17.Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è l’1,01% a marzo 2024 (1,03% a febbraio 2024; 4,89%
a novembre 2015; cfr. Tabella 10).
Maggio 2024
INDICE
1. SCENARIO MACROECONOMICO …………………………………………………………………………………………….. 2
2. CONTI PUBBLICI ………………………………………………………………………………………………………………… 5
2.1 FINANZE PUBBLICHE ………………………………………………………………………………………………………… 5
2.2 INDEBITAMENTO NETTO E SALDO PRIMARIO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE …………………. 6
3. MERCATI MONETARI E FINANZIARI………………………………………………………………………………………. 6
3.1 POLITICHE E CONDIZIONI MONETARIE ……………………………………………………………………………….. 6
3.2 MERCATI OBBLIGAZIONARI……………………………………………………………………………………………….. 7
3.3 MERCATI AZIONARI ………………………………………………………………………………………………………….. 8
3.4 RISPARMIO AMMINISTRATO E GESTITO ………………………………………………………………………………. 9
3.5. ATTIVITA’ FINANZIARIE DELLE FAMIGLIE …………………………………………………………………………. 10
4. MERCATI BANCARI …………………………………………………………………………………………………………… 11
4.1 RACCOLTA BANCARIA ……………………………………………………………………………………………………… 11
4.2 IMPIEGHI BANCARI ………………………………………………………………………………………………………… 14
4.3 DIFFERENZIALI FRA I TASSI ……………………………………………………………………………………………. 16
4.4 SOFFERENZE BANCARIE …………………………………………………………………………………………………… 18
4.5 PORTAFOGLIO TITOLI …………………………………………………………………………………………………….. 18
4.6 TASSI DI INTERESSE ARMONIZZATI IN ITALIA E NELL’AREA DELL’EURO ………………………………… 19
ABI – Ufficio Analisi Economiche
Maggio 2024
1. SCENARIO MACROECONOMICO
Attività economica internazionale in aumento a febbraio
Gli ultimi dati disponibili relativi a febbraio 2024 segnalano che gli
scambi internazionali sono aumentati dell’1,0% su base mensile (-0,7%
nel mese precedente; +1,1% a/a). Nello stesso mese, il tasso di
variazione medio sui 12 mesi del commercio mondiale era pari a
-1,4%.
Grafico 1
Indice dei responsabili degli acquisti delle imprese
(PMI = Purchasing managers’ index)
2023). Il tasso di variazione medio mensile degli ultimi 12 mesi era pari
a +1,0%.
Ad aprile 2024, l’indice dei responsabili degli acquisti delle
imprese (purchasing managers’ index, PMI)1 si è collocato sopra 50 ovvero oltre la soglia che divide le fasi di espansione da quelle di
contrazione – sia negli Stati Uniti sia nell’area dell’euro (cfr. Grafico 1).
A livello globale, l’indice è lievemente salito a 52,4 da 52,3 del mese
precedente per effetto dell’aumento del sotto indice del settore dei
servizi (salito da 52,4 a 52,7), mentre quello del settore manufatturiero
è sceso (da 50,6 a 50,3).
Nello stesso mese il mercato azionario mondiale ha riportato una
variazione pari al -1,4% su base mensile (+19,9% la variazione
percentuale su base annua).
A livello globale l’FMI nelle stime di aprile 2024 ha previsto una
variazione del PIL mondiale pari al +3,2% sia nel 2024 sia nel 2025.
L’incremento sarà sostenuto soprattutto dai Paesi emergenti.
Prezzo del petrolio in aumento
Tabella 1
Petrolio Brent
apr-24
var. % a/a
Prezzo al barile
Area euro
Mondo
Stati Uniti
Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Refinitiv Datastream.
La produzione industriale, sempre a febbraio 2024, ha mostrato una
variazione mensile pari a +0,6% (+0,2% rispetto allo stesso mese del
mar-24
var. % a/a
apr-23
var. % a/a
-21,3
Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Refinitiv Datastream.
Nel mese di aprile 2024 il prezzo del petrolio si è portato a 89,0 dollari
al barile, in aumento del 4,7% rispetto al mese precedente (+6,5% su
base annua; cfr. Tabella 1).
Indici che si sono rilevati affidabili nel tracciare e anticipare la congiuntura. Un punteggio
superiore a 50 viene considerato indicativo di una fase di crescita dell’attività economica,
invece un punteggio inferiore a 50 indicativo di una contrazione.
ABI – Ufficio Analisi Economiche
Maggio 2024
In Russia, nel quarto trimestre del 2023, la variazione congiunturale
del PIL è stata pari al +0,8% (+0,9% nel trimestre precedente). Nel
mese di marzo 2024 l’inflazione si è attestata al +7,7% stabile rispetto
al mese precedente.
Grafico 2
Andamento del PIL
var. % t/t – I trim 2024
Nel primo trimestre del 2024 il PIL statunitense ha registrato una
variazione pari a +0,8% rispetto al trimestre precedente (+1,2% nel
trimestre precedente). L’inflazione al consumo a marzo 2024 ha
registrato una variazione annuale pari a circa il +3,5%, in aumento
rispetto al mese precedente (3,2%).
Giappone*
Brasile*
BRICS
Usa: PIL in crescita nel primo trimestre 2024
Russia*
In aumento il PIL dell’area dell’euro nel primo trimestre del
India*
Sud Africa*
* I dati si riferiscono al trimestre precedente.
Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Refinitiv Datastream.
Bric: PIL in accelerazione nel quarto trimestre solo per l’India
La variazione congiunturale del PIL indiano nel quarto trimestre del
2023 è stata pari al +4,5%, in accelerazione rispetto al calo rilevato nel
trimestre precedente (+2,3%). L’inflazione, a marzo 2024, ha segnato
una variazione pari al +4,6%, in lieve calo rispetto al mese precedente
(+5,1%).
Nel primo trimestre del 2024 il PIL cinese è salito dell’1,6% rispetto al
precedente trimestre (+1,2% nel quarto trimestre 2023). Sul fronte dei
prezzi, a marzo 2024 si registra una variazione pari a +0,1% su base
annuale (+0,7% nel mese precedente).
Nel quarto trimestre del 2023 il PIL brasiliano ha registrato una
variazione congiunturale nulla (invariato anche nel trimestre
precedente). L’inflazione al consumo a marzo 2024 ha registrato una
variazione annuale pari al +3,4%, in calo rispetto al mese precedente
(+3,9%).
Nel primo trimestre del 2024 il PIL dell’area dell’euro ha registrato
un aumento dello 0,3% rispetto al trimestre precedente (-0,1% nel
quarto trimestre 2023) e in aumento anche su base annuale (+0,4%).
All’interno dell’area, nello stesso trimestre, il PIL è risultato in aumento
rispetto al trimestre precedente anche in Francia (+0,2%; +1,1%
a/a); stesso aumento su base mensile si è registrato in Germania
(-0,5% nel quarto trimestre 2023; -0,2% a/a).
Nell’area dell’euro in aumento la produzione industriale a
febbraio e le vendite al dettaglio a marzo
A febbraio 2024 la produzione industriale nell’area dell’euro è
aumentata rispetto al mese precedente dello 0,8% (-7,2% a/a). I dati
relativi ai principali paesi dell’area dell’euro disponibili per il mese di
marzo mostrano le seguenti variazioni congiunturali: in Francia la
produzione è scesa dello 0,3% (+0,7% a/a) e in Germania è scesa
dello 0,4% (-3,4% a/a).
Le vendite al dettaglio nell’area dell’euro, a marzo 2024, sono
risultate in aumento in termini congiunturali (+0,8%). In aumento
anche su base tendenziale (+0,5%). Nello stesso mese in Germania le
vendite sono diminuite dell’1,1% rispetto al mese precedente (-1,3%
a/a) e in Francia dell’1,0% (-0,2% a/a).
ABI – Ufficio Analisi Economiche
Maggio 2024
Negativi l’indice di fiducia sia delle imprese sia dei consumatori
dell’area dell’euro
L’indice di fiducia delle imprese, ad aprile 2024, nell’area dell’euro
ha registrato un valore pari a -10,5 (-8,9 nel mese precedente), in
Germania è passato da -16,6 a -18,4 mentre in Francia è passato da
-3,3 a -7,5. L’indice di fiducia dei consumatori, nello stesso mese,
nell’area dell’euro era pari a -14,7 (-14,9 nel mese precedente), in
Germania a -10,1 (da -13,4) e in Francia a -15,6 (da -13,4).
A marzo 2024, nell’area dell’euro il tasso di disoccupazione è
rimasto invariato al 6,5%. Il tasso di occupazione nel quarto trimestre
2023 è leggermente salito e si è portato al 70,2% (70% nel trimestre
precedente; 69,6% un anno prima).
Nell’area dell’euro, a marzo, l’indice dei prezzi al consumo è
diminuito. In calo anche la componente “di fondo” ma continua
a mantenersi su livelli più alti dell’indice generale
L’inflazione nell’area dell’euro, a marzo 2024, si è portata al +2,4%
confermando le attese (+2,6% nel mese precedente, +6,9% dodici
mesi prima); l’inflazione per aprile 2024 è attesa sullo stesso livello del
mese precedente. Il tasso di crescita della componente “di fondo”
(depurata dalle componenti più volatili) a marzo 2024 è stato pari al
+3,1% inferiore alle attese (+3,3% nel mese precedente; +7,5% un
anno prima); l’inflazione attesa per aprile è pari al +2,8%.
Tassi di cambio: ad aprile euro in lieve calo rispetto al dollaro
Tabella 2
Tassi di cambio verso euro
apr-24
var. % a/a
Dollaro americano
Yen giapponese
Sterlina inglese
Franco svizzero
164,9
mar-24
var. % a/a
162,9
apr-23
var. % a/a
146,3
Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Refinitiv Datastream.
Italia: PIL in aumento nel primo trimestre del 2024
Tabella 3
Economia reale
var. % t/t
– Consumi privati
– Investimenti
var. % m/m
Produzione industriale
var. % m/m
Vendite al dettaglio
saldo mensile
Clima fiducia imprese
Clima fiducia famiglie
var. % a/a
Inflazione
Inflazione core
Disoccupazione (%)
I trim 2024
IV trim 2023
III trim 2023
mar-24
mar-24
apr-24
-19,1
apr-24
mar-24
feb-24
feb-24
mar-24
-16,8
mar-24
feb-24
mar-23
mar-23
apr-23
-15,1
apr-23
mar-23
Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Refinitiv Datastream.
ABI – Ufficio Analisi Economiche
Maggio 2024
Nel primo trimestre del 2023 il prodotto interno lordo dell’Italia è
aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente (+0,1% nel terzo
trimestre 2023) e dello 0,6% su base annuale. La variazione
congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto in tutti i
comparti: agricoltura, silvicoltura e pesca, industria e servizi. Dal lato
della domanda, si rileva un contributo negativo della componente
nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente
estera netta. A marzo 2024 l’indice della produzione industriale
destagionalizzato è diminuito dello 0,5% in termini congiunturali
(invariato nel mese precedente); in termini tendenziali è diminuito del
3,3%. L’indice destagionalizzato mensile mostra i seguenti andamenti
congiunturali: i beni di investimento (-5,1%), i beni di consumo
(-4,7%), i beni intermedi (-2,0%) e i beni energetici (-0,2%). Le
vendite al dettaglio in valore a marzo 2023 sono rimaste invariate
rispetto al mese precedente (+0,1% nel mese precedente; +0,1% a/a).
Gli indici di fiducia continuano ad essere entrambi negativi ad aprile.
L’indice di fiducia dei consumatori è passato da -16,8 a -19,1 (-15,1
dodici mesi prima); la fiducia delle imprese è passata da -6 a -6,9
(-1,8 un anno prima). Il tasso di disoccupazione, a marzo 2024, è
sceso al 7,2% (7,4% il mese precedente; 7,9% dodici mesi prima). La
disoccupazione giovanile (15-24 anni) è scesa al 20,1% (22,4% nel
mese precedente; 23,1% un anno prima). Il tasso di occupazione si
è attestato al 62,1% (61,9% nel mese precedente; 61,0% un anno
prima).
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività
(NIC), al lordo dei tabacchi, ad aprile 2024, si è attestato al +0,9%
(+1,2% nel mese precedente); la componente “core” (al netto degli
alimentari non lavorati e dei beni energetici) si è confermata al +2,3%.
2. CONTI PUBBLICI
2.1 FINANZE PUBBLICHE
Grafico 3
Il fabbisogno di cassa del settore statale italiano
mld €
2024 cumulato
2023 cumulato
Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Ad aprile 2024 pari a 18,1 miliardi il fabbisogno del settore
statale, superiore rispetto al corrispondente mese del 2023
“Nel mese di aprile 2024 il saldo del settore statale si è chiuso, in via
provvisoria, con un fabbisogno di 18.100 milioni, a fronte di un aprile
2023 che si era chiuso con un fabbisogno di 11.798 milioni2” (cfr.
Grafico 3).
Comunicato stampa del Ministero di Economia e Finanza
ABI – Ufficio Analisi Economiche
Maggio 2024
2.2 INDEBITAMENTO NETTO E SALDO PRIMARIO
DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
Secondo le ultime valutazioni presentate dall’Istat, nel 2023
l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al Pil
è stato pari al -7,4% (-8,6% l’anno precedente). Il saldo primario delle
Amministrazioni Pubbliche (indebitamento al netto degli interessi
passivi) è risultato anch’esso negativo, con un’incidenza sul Pil del
-3,6% (-4,3% nel 2022). Il saldo corrente è stato positivo, con
un’incidenza sul Pil dello 0,6% (-1,4% nel 2022) mentre la pressione
fiscale è stata pari al 42,5%, invariata rispetto all’anno precedente, per
effetto di una crescita del Pil a prezzi correnti (+6,2%) pari a quella
delle entrate fiscali e contributive (+6,3%). Le entrate totali sono
aumentate su base annua del 6,4% e la loro incidenza sul Pil è stata del
47,8%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al 2022. Le uscite
totali sono salite del 3,8% rispetto al 2022 e la loro incidenza sul Pil
(pari al 55,0%) è diminuita di 1,3 punti percentuali su base annua.
3. MERCATI MONETARI E FINANZIARI
3.1 POLITICHE E CONDIZIONI MONETARIE
Banca Centrale Europea e Fed lasciano i tassi invariati
Nella riunione di aprile 2024 il Consiglio direttivo della Banca Centrale
Europea ha deciso nuovamente di lasciare invariati i tre tassi di
interesse di riferimento della politica monetaria. Pertanto, i tassi di
interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni
di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale
rimangono rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.
Le nuove informazioni hanno sostanzialmente confermato la sua
precedente valutazione circa le prospettive di inflazione a medio
termine. L’inflazione ha continuato a ridursi, soprattutto per effetto
dell’andamento più contenuto degli alimentari e dei beni. Le misure
dell’inflazione di fondo stanno perlopiù diminuendo, la crescita dei salari
registra una graduale moderazione e le imprese stanno assorbendo
parte dell’incremento del costo del lavoro con i loro profitti. Le condizioni
di finanziamento rimangono restrittive e i precedenti rialzi dei tassi di
interesse continuano a incidere sulla domanda, contribuendo al calo
dell’inflazione. Tuttavia, le pressioni interne sui prezzi sono forti e
mantengono elevata l’inflazione dei servizi.
Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo
dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. Esso ritiene che
i tassi di interesse di riferimento della BCE si collochino su livelli che
forniscono un contributo sostanziale al processo di disinflazione in atto.
Le sue decisioni future assicureranno che i tassi di riferimento restino
sufficientemente restrittivi finché necessario.
Per quanto riguarda il PEPP (pandemic emergency purchase
programme), il Consiglio direttivo intende reinvestire integralmente il
capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma
nella prima parte del 2024. Nella seconda parte dell’anno il consiglio
intende ridurre il portafoglio del PEPP di 7,5 miliardi di euro al mese, in
media, e terminare i reinvestimenti nell’ambito di tale programma alla
fine del 2024. Il Consiglio direttivo continuerà a reinvestire in modo
flessibile il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del
PEPP, per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della
politica monetaria riconducibili alla pandemia.
Inoltre, a fronte dei rimborsi degli importi ricevuti dalle banche nelle
operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine, il Consiglio
direttivo riesaminerà regolarmente come le operazioni mirate e i
rimborsi in atto contribuiscono all’orientamento della politica monetaria.
A maggio 2024, per la sesta riunione consecutiva, la Federal Reserve
ha deciso di non modificare i tassi di interesse, confermando il saggio
di riferimento in un intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,50%. La
decisione, in linea con le attese degli analisti, è stata motivata da
un’inflazione ancora troppo alta. Il FOMC (Federal Open Market
Committee), inoltre, non si aspetta che sarà appropriato ridurre il target
dei tassi almeno fino a quando non avrà fiducia che il tasso di inflazione
si sia mosso in maniera sostenibile verso il target del 2%.
ABI – Ufficio Analisi Economiche
Maggio 2024
In lieve calo l’euribor a 3 mesi: 3,89% il valore registrato nella
media di aprile 2024. In aumento il tasso sui contratti di interest
rate swaps
Grafico 4
Tassi d’interesse del mercato monetario nell’Area dell’Euro
Differenziale (p.p.*)
EURIBOR 3 mesi
IRS 10 anni
e in media pari a -113 punti base (-128 p.b. il mese precedente e -17
p.b. un anno prima).
In riduzione a marzo il gap tra le condizioni monetarie
complessive dell’area dell’euro e Usa
L’indice delle condizioni monetarie (ICM)3, che considera
congiuntamente l’evoluzione dei tassi d’interesse interbancari e dei
tassi di cambio (entrambi espressi in termini reali) ed esprime una
misura delle variazioni nell’indirizzo monetario, fa emergere come vi sia
stato, a marzo, nell’area dell’euro, un minor allentamento del livello
delle condizioni monetarie complessive (la variazione dell’ICM è stata
pari a +0,16), dovuto principalmente all’effetto del tasso di interesse.
Mentre negli Stati Uniti, nello stesso mese, le condizioni monetarie
complessive hanno mostrato un allentamento per l’effetto tasso di
interesse.
Date queste dinamiche, il gap rispetto agli Stati Uniti delle condizioni
monetarie nell’Eurozona a marzo è diminuito e si è attestato a -1,71
punti (-2,16 punti nel mese precedente; -4,82 punti un anno prima).
mag-22
giu-22
lug-22
ago-22
set-22
ott-22
nov-22
dic-22
gen-23
feb-23
mar-23
apr-23
mag-23
giu-23
lug-23
ago-23
set-23
ott-23
nov-23
dic-23
gen-24
feb-24
mar-24
apr-24
3.2 MERCATI OBBLIGAZIONARI
Fonte: Elaborazione Ufficio Studi ABI su dati Refinitiv Datastream.
In lieve aumento, ad aprile 2024, lo spread tra i tassi benchmark
a 10 anni di Italia e Germania
Il tasso euribor a tre mesi nella media del mese di aprile 2024 era pari
a 3,89% (3,92% nel mese precedente; cfr. Grafico 4). Nella prima
settimana di maggio era pari a 3,82%. Il tasso sui contratti di interest
rate swaps a 10 anni era pari, ad aprile 2024, a 2,76% in aumento
rispetto al mese precedente (2,64%). Nella prima settimana di maggio
si è registrato un valore pari a 2,79%. Ad aprile 2024, il differenziale
tra il tasso swap a 10 anni e il tasso euribor a 3 mesi è risultato negativo
Il tasso benchmark sulla scadenza a 10 anni è risultato, nella media di
aprile, pari a 4,54% negli USA (4,21% nel mese precedente), a
+2,44% in Germania (+2,34% nel mese precedente) e a 3,83% in
Italia (3,68% nel mese precedente e 4,14% dodici mesi prima). Lo
spread tra il rendimento sul decennale dei titoli di Stato italiani e
tedeschi (cfr. Grafico 5) era pari, dunque, a 139 punti base (134 nel
mese precedente).
Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Refinitiv Datastream. *Punti
L’indice delle condizioni monetarie (ICM) viene calcolato come somma algebrica della
componente tasso reale con la componente cambio reale. L’indice mira ad esprimere una
misura delle variazioni nell’indirizzo monetario. La componente tasso reale, a cui si
assegna nella determinazione dell’indice un peso del 90%, è calcolata come variazione,
rispetto al periodo base, dal tasso interbancario a tre mesi, espresso in termini reali (sulla
base dell’indice dei prezzi al consumo). La componente cambio reale, a cui si assegna un
peso del 10%, è invece determinata calcolando la variazione percentuale, rispetto al
periodo base, del tasso di cambio effettivo.
ABI – Ufficio Analisi Economiche
Maggio 2024
sono attestate a 26,4 miliardi (29,6 miliardi nello stesso mese dell’anno
precedente; 20,9 miliardi nei primi due mesi del 2024 che si
confrontano con 33,6 miliardi nei corrispondenti mesi del 2023);
Grafico 5
Spread tra i tassi benchmark su Titoli di Stato di Italia e
Germania sulle principali scadenze
(in punti percentuali)
2 anni
5 anni
? con riferimento ai corporate bonds, le emissioni lorde sono risultate
pari a 8,7 miliardi di euro (8 miliardi nello stesso mese dell’anno
precedente; 19 miliardi nei primi due mesi del 2024 che si confrontano
con 15,7 miliardi nei corrispondenti mesi del 2023), mentre le emissioni
nette sono ammontate a 2,1 miliardi (3 miliardi nello stesso mese dello
scorso anno; 2,3 miliardi nei primi due mesi del 2024 che si confrontano
con 1,6 miliardi nei corrispondenti mesi del 2023);
10 anni
apr-24
feb-24
mar-24
gen-24
dic-23
nov-23
ott-23
set-23
lug-23
ago-23
giu-23
apr-23
mag-23
feb-23
mar-23
dic-22
gen-23
nov-22
ott-22
set-22
lug-22
ago-22
giu-22
Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Refinitiv Datastream.
In aumento ad aprile 2024 i rendimenti dei financial bond
nell’area dell’euro e negli Usa
I financial bond, sulla base delle indicazioni fornite dall’indice Merrill
Lynch, hanno mostrato nella media di aprile un rendimento pari al
4,09% nell’area dell’euro (4,06% nel mese precedente) e al 5,81% negli
Stati Uniti (5,56% nel mese precedente).
In lieve calo a febbraio 2024 le emissioni nette di obbligazioni
bancarie (-0,4 miliardi di euro)
Nel mese di febbraio 2024 le obbligazioni per categoria di emittente
hanno mostrato in Italia le seguenti dinamiche:
? per i titoli di Stato le emissioni lorde sono ammontate a 54,8
miliardi di euro (43,4 miliardi nello stesso mese dell’anno precedente;
101,1 miliardi nei primi due mesi del 2024 che si confrontano con 79,2
miliardi nei corrispondenti mesi del 2023), mentre le emissioni nette si
? per quanto riguarda, infine, le obbligazioni bancarie, le emissioni
lorde sono ammontate a 6,2 miliardi di euro (7,7 miliardi nello stesso
mese dell’anno precedente; 17,1 miliardi nei primi due mesi del 2024
che si confrontano con 11 miliardi nei corrispondenti mesi del 2023),
mentre le emissioni nette sono risultate pari a -0,4 miliardi (3,1 miliardi
lo stesso mese dell’anno precedente; -1,7 miliardi nei primi due mesi
del 2024 che si confrontano con -2,3 miliardi nei corrispondenti mesi
del 2023).
3.3 MERCATI AZIONARI
Ad aprile 2024 andamenti contrastanti dei principali indici di
Borsa; positivi i bancari, negativi i tecnologici
Nel mese di aprile 2024 (cfr. Tabella 4) i corsi azionari internazionali
hanno mostrato le seguenti dinamiche: il Dow Jones Euro Stoxx
(indice dei 100 principali titoli dell’area dell’euro per capitalizzazione) è
sceso su media mensile dello 0,1% (+9,7% su base annua), il Nikkei
225 (indice di riferimento per il Giappone) del 2,9% (+36,9% a/a), lo
Standard & Poor’s 500 (indice di riferimento per gli Stati Uniti)
dell’1,2% (+24,1% a/a). Il price/earning relativo al Dow Jones Euro
Stoxx, nello stesso mese, era pari in media a 16,7 (16,2 nel mese
precedente).
I principali indici di Borsa europei hanno evidenziato, ad aprile, le
seguenti variazioni medie mensili: il Cac40 (l’indice francese) è sceso,
ABI – Ufficio Analisi Economiche
Maggio 2024
rispetto al mese precedente, dello 0,5% (+8,2% a/a), il Ftse100 della
Borsa di Londra è salito del 2,6% (+2,0% a/a), il Dax30 (l’indice
tedesco) è salito dello 0,2% (+14,7% a/a) e il Ftse Mib (l’indice della
Borsa di Milano) dello 0,4% (+24,2% a/a).
Nello stesso mese, relativamente ai principali mercati della New
Economy, si sono rilevate le seguenti dinamiche: il TecDax (l’indice
tecnologico tedesco) è sceso del 3,1% rispetto al mese precedente
(+0,9% a/a), il CAC Tech (indice tecnologico francese) è sceso del
6,7% (+0,8% a/a) e il Nasdaq è sceso dell’1,7% (+32,1% a/a). Con
riferimento ai principali indici bancari internazionali si sono registrate
le seguenti variazioni: lo S&P 500 Banks (indice bancario degli Stati
Uniti) è salito dello 0,6% (+33,8% su base annua), il Dow Jones Euro
Stoxx Banks (indice bancario dell’area dell’euro) del 6,6% (+33,4%
a/a) e il FTSE Banche (indice bancario dell’Italia) del 6,0% (+55,9%
Tabella 4
Indici azionari – variazioni % (apr-24)
Borse internazionali
Dow Jones Euro Stoxx
Nikkei 225
Standard & Poor’s 500
Ftse Mib
Ftse100
Dax30
Cac40
Tecnologici
TecDax
CAC Tech
Nasdaq
Bancari
S&P 500 Banks
Dow Jones Euro Stoxx Banks
FTSE Banche
Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Refinitiv Datastream.
a/a).
Capitalizzazione complessiva del mercato azionario europeo in
aumento ad aprile 2024
Ad aprile 2024 la capitalizzazione del mercato azionario dell’area
dell’euro è aumentata sia rispetto al mese precedente (+0,1%) sia
rispetto ad un anno prima (+3,9%). In valori assoluti la capitalizzazione
complessiva si è attestata a quota 8.754 miliardi di euro rispetto agli
8.742 miliardi del mese precedente.
All’interno dell’Eurozona la capitalizzazione di borsa dell’Italia era pari
all’8,2% del totale, quella della Francia al 35,9% e quella della
Germania al 24,5% (a fine 2007 erano rispettivamente pari al 12%,
22,4% e 28,9%).
3.4 RISPARMIO AMMINISTRATO E GESTITO
Pari a 1.504 miliardi di euro i titoli a custodia presso le banche
italiane a marzo 2024, di cui il 29,4% detenuti direttamente
dalle famiglie consumatrici
Gli ultimi dati sulla consistenza del totale dei titoli a custodia
presso le banche italiane (sia in gestione sia detenuti direttamente
dalla clientela4) – pari a circa 1.504,3 miliardi di euro a marzo 2024
(219 miliardi in più rispetto ad un anno prima; +17,0% a/a) – mostrano
come essa sia riconducibile per circa il 29,4% alle famiglie consumatrici
(+44,9% la variazione annua), per il 19,7% alle istituzioni finanziarie
(+18,5% a/a), per il 39,2% alle imprese di assicurazione (+1,3% la
variazione annua), per il 5,7% alle società non finanziarie (+22,0%
a/a), per circa il 2,8% alle Amministrazioni pubbliche e l’1,2% alle
famiglie produttrici. I titoli da non residenti, circa il 2% del totale, hanno
segnato nell’ultimo anno una variazione di +15,5%.
In aumento nel quarto trimestre del 2023 rispetto ad un anno
prima il totale delle gestioni patrimoniali delle banche, delle SIM
e delle S.G.R
Complessivamente il patrimonio delle gestioni patrimoniali
individuali delle banche, delle SIM e degli O.I.C.R. in Italia è
risultato a dicembre 2023 pari a circa 958,8 miliardi di euro, in aumento
del 7,7% rispetto ad un anno prima (+8,9% rispetto al trimestre
precedente). In particolare, le gestioni patrimoniali bancarie nello
stesso periodo si collocano a 119,3 miliardi di euro, segnando una
Residente e non residente.
ABI – Ufficio Analisi Economiche
Maggio 2024
variazione tendenziale pari a +8,1% (+8,7% rispetto al trimestre
precedente). Le gestioni patrimoniali delle SIM, pari a circa 11,5
miliardi, hanno segnato una variazione annua pari a +8,4% mentre
quelle delle S.G.R., pari a 828 miliardi di euro, hanno manifestato una
variazione annua pari al +7,7% (+9,0% rispetto al trimestre
precedente).
di fondi si rileva come, nell’ultimo anno, la quota dei fondi azionari sia
passata dal 31,9% al 33,3%, quella dei fondi obbligazionari dal 33,3%
al 36%, quella dei fondi flessibili dal 18% al 15,5%, quella dei fondi
bilanciati dal 12,8% all’11,4% e quella dei fondi monetari dal 3,9% al
3,6%. La quota dei fondi hedge è rimasta allo 0,1% (cfr. Grafico 6).
A marzo 2024 in aumento rispetto al mese precedente il
patrimonio dei fondi aperti di diritto italiano ed estero
3.5. ATTIVITA’ FINANZIARIE DELLE FAMIGLIE
A marzo 2024 il patrimonio
dei fondi aperti di diritto
italiano ed estero è cresciuto
rispetto al mese precedente
(+1,6%), collocandosi intorno
ai 1.174 miliardi di euro (+18,1
miliardi).
Tale patrimonio era composto
per il 22,2% da fondi di diritto
italiano e per il restante da fondi
di diritto estero5. Rispetto a
marzo 2023, il patrimonio è
salito del 6,7% in seguito
all’aumento di 40,5 miliardi di
fondi azionari, di 56,1 miliardi di
quelli obbligazionari e di 0,5
miliardi di fondi monetari a cui è
corrisposto un calo di 15,6
miliardi di fondi flessibili, 6,6
miliardi di fondi bilanciati, e 621
milioni di fondi hedge.
Le attività finanziarie delle famiglie italiane a settembre del
2023 risultavano superiori del 2,9% rispetto ad un anno prima,
ovvero in aumento da 5.067 a 5.216 miliardi: in crescita le azioni
e partecipazioni, le obbligazioni sia pubbliche che bancarie e le quote di
fondi comuni, in calo i biglietti, monete, depositi, le assicurazioni ramo
vita e fondi pensione e (cfr. Tabella 5).
Tabella 5
Attività finanziarie delle famiglie
Totale
mld €
5.216
Biglietti, monete e depositi
Obbligazioni
– pubbliche
– emesse da IFM
Azioni e partecipazioni
Quote di fondi comuni
Ass.vita, fondi pensione
1.572
1.339
1.037
III trim 2023
var. % a/a quote %
100,0
mld €
5.067
1.631
1.295
1.044
III trim 2022
var. % a/a quote %
100,0
-21,4
-11,0
Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Banca d’Italia.
Riguardo alla composizione
del patrimonio per tipologia
Fondi di diritto italiani: fondi armonizzati e non armonizzati domiciliati in Italia; Fondi di
diritto estero: fondi armonizzati e non armonizzati domiciliati all’estero, prevalentemente
in Lussemburgo, Irlanda e Francia.
ABI – Ufficio Analisi Economiche
Maggio 2024
4. MERCATI BANCARI
Tabella 6
4.1 RACCOLTA BANCARIA
Depositi e obbligazioni da clientela delle banche in Italia
Raccolta
(depositi e obbligazioni)
In Italia ad aprile 2024 positiva la raccolta bancaria dalla
clientela; in calo i depositi, in aumento le obbligazioni
Secondo le prime stime del SI-ABI ad aprile 2024 la raccolta da
clientela del totale delle banche operanti in Italia – rappresentata
dai depositi a clientela residente (depositi in c/c, depositi con durata
prestabilita al netto di quelli connessi con operazioni di cessioni di
crediti, depositi rimborsabili con preavviso e pronti contro termine; i
depositi sono al netto delle operazioni con controparti centrali) e dalle
obbligazioni (al netto di quelle riacquistate da banche) – era pari a
2.036,5 miliardi di euro in aumento dello 0,9% rispetto ad un anno
prima (+2,1% il mese precedente; cfr. Tabella 6).
In dettaglio, i depositi da clientela residente (depositi in conto
corrente, depositi con durata prestabilita al netto di quelli connessi con
operazioni di cessioni di crediti, depositi rimborsabili con preavviso,
pronti contro termine al netto delle operazioni con controparti centrali)
nello stesso mese si sono attestati a 1.776,5 miliardi e sono scesi
dell’1,4% (+0,1% nel mese precedente).
La raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni6, è cresciuta
rispetto ad un anno prima (+20,4%; +18,8% nel mese precedente).
L’ammontare delle obbligazioni è risultato pari a 260 miliardi di euro.
mld €
var. % a/a
Depositi clientela residente
mld €
var. % a/a
Obbligazioni
mld €
var. % a/a
apr-19
apr-20
apr-21
apr-22
1.759,6
1.851,3
1.978,5
2.062,0
1.518,3
1.620,4
1.766,1
1.863,9
241,2
231,0
212,3
198,1
apr-23
mag-23
giu-23
lug-23
ago-23
set-23
ott-23
nov-23
dic-23
gen-24
feb-24
mar-24
apr-24
2.017,9
2.003,3
1.993,0
1.982,9
1.985,1
2.013,7
1.984,6
1.985,9
2.041,2
2.016,3
2.019,8
2.040,9
2.036,5
1.801,9
1.780,0
1.761,5
1.750,8
1.751,6
1.775,8
1.744,9
1.739,3
1.794,0
1.765,4
1.768,1
1.782,3
1.776,5
216,0
223,3
231,5
232,1
233,4
237,9
239,6
246,6
247,2
251,0
251,7
258,6
260,0
Note: ultimo mese stime SI-ABI.
1 Depositi della clientela ordinaria residente privata, sono esclusi i depositi delle IFM e delle Amminstrazioni centrali.
Sono inclusi conti correnti, depositi rimborsabili con preavviso, depositi con durata prestabilita e pronti contro termine. I
dati sono nettati dalle operazioni con controparti centrali, dai depositi con durata prestabilita connessi con operazioni di
cessioni di crediti.
2 Registrate al valor nominale ed espresse in euro includono le passività subordinate e non includono le obbligazioni
acquistate da banche. Si riferiscono a clientela residente e non residente.
Fonte: Elaborazione Ufficio Analisi Economiche ABI su dati Banca d’Italia e SI-ABI.
Le obbligazioni (di residenti e non) sono al netto di quelle riacquistate da banche.
ABI – Ufficio Analisi Economiche
Maggio 2024
A marzo 2024, rispetto ad un anno prima, sono risultati in aumento i
depositi dall’estero7: in dettaglio, quelli delle banche operanti in Italia
risultavano pari a circa 401,6 miliardi di euro, +20% rispetto ad un anno
prima. La quota dei depositi dall’estero sul totale della raccolta
era pari al 14,4% (12,5% un anno prima). Il flusso netto di provvista
dall’estero nel periodo compreso fra marzo 2023 e marzo 2024 è stato
positivo per circa 67 miliardi di euro.
A marzo 2024 la raccolta netta dall’estero (depositi dall’estero meno
prestiti sull’estero) è stata pari a circa 149,2 miliardi di euro (+85,1%
la variazione tendenziale). Sul totale degli impieghi sull’interno è
risultata pari a 8,8% (4,6% un anno prima), mentre i prestiti
sull’estero – sempre alla stessa data – sono ammontati a circa 252,5
miliardi di euro. Il rapporto prestiti sull’estero/depositi dall’estero
è risultato pari al 62,9% (75,9% un anno prima).
In lieve aumento i tassi di interesse sulla raccolta bancaria
Secondo le prime stime del SI-ABI il tasso medio della raccolta
bancaria da clientela (che comprende il rendimento dello stock di
depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro applicati al
comparto delle famiglie e società non finanziarie) si è collocato, ad aprile
2024, all’1,28% (1,27% nel mese precedente). In particolare, il tasso
sui depositi in euro applicato alle famiglie e società non
finanziarie è risultato pari all’1,05% (1,04% nel mese precedente;
0,32% a giugno 2022) e quello delle obbligazioni al 2,94% (2,93% nel
mese precedente). Il tasso sui soli depositi in conto corrente era pari
allo 0,59%, tenendo presente che il conto corrente permette di utilizzare
una moltitudine di servizi e non ha la funzione di investimento.
finanziarie) si è collocato, ad aprile 2024, al 3,63% (0,61% a giugno
2022, ultimo mese prima dell’inizio dei rialzi dei tassi d’interesse
ufficiali). In particolare, il tasso sui depositi con durata prestabilita
in euro applicato alle famiglie e società non finanziarie è stimato
a 3,63% (0,29% a giugno 2022 con un incremento di 334 punti base).
A marzo tale tasso era il 3,67% in Italia, superiore a quello medio
dell’area dell’euro (3,50%). Il tasso sulle obbligazioni ad aprile è pari al
3,81% (1,31% a giugno 2022 con un incremento di 250 punti base) (cfr.
Tabella 7).
In aumento il Rendistato ad aprile;
rendimento dei titoli pubblici a marzo
assestamento
Sul mercato secondario dei titoli di Stato, il Rendistato8 si è collocato,
ad aprile 2024, al 3,61%, in aumento di 13 punti base rispetto al mese
precedente e inferiore di 25 punti base rispetto al valore di un anno
prima (3,87%). A marzo, il rendimento lordo sul mercato secondario
dei CCT è risultato pari a 4,86% (4,94% il mese precedente e 2,87%
un anno prima). Con riferimento ai BTP, il rendimento medio è risultato
pari a 3,48% (3,63% il mese precedente; 3,81% un anno prima). Il
rendimento medio lordo annualizzato dei BOT, infine, si è collocato a
3,67% (3,64% nel mese precedente; 3,07% un anno prima).
Con riferimento alle nuove operazioni, le stime del SI-ABI indicano che
il tasso medio della raccolta bancaria da clientela (che comprende
il rendimento dei flussi di depositi in conto corrente, depositi a durata
prestabilita, depositi rimborsabili con preavviso, obbligazioni e pronti
contro termine in euro applicati al comparto delle famiglie e società non
Indebitamento verso non residenti: depositi delle IFM, Amministrazioni Centrali, altre
Amministrazioni pubbliche ed altri residenti in altri paesi dell’area dell’euro e del resto del
mondo.
Dato relativo al campione dei titoli con vita residua superiore all’anno scambiati alla
Borsa valori italiana (M.O.T.).